Duttilità, disponibilità, più un pizzico di divertimento dato dal poter correre avanti e indietro sulla fascia invece di stare sempre sulle tracce del centravanti avversario. Adam Obert è stato fin qui il terzino sinistro del primo Cagliari di Fabio Liverani, a partire dal ritiro di Assemini dove il tecnico romano lo ha impostato in quella posizione in attesa di rinforzi dal mercato.
Eppure, nonostante le trattative abbiano consegnato i due elementi di ruolo per occupare l’out mancino di difesa, ovvero Barreca e Franco Carboni, fin qui il ventenne slovacco ha sempre indossato la maglia da titolare, tra campionato e coppa. Una maglia trovata per mancanza di alternative reali, quantomeno a inizio stagione. Le varie prestazioni, però, hanno messo in mostra tutta la capacità di adattamento al ruolo dell’ex Sampdoria. Tuttavia, ora l’ex Torino e Monaco – titolare designato – lentamente sta recuperando la gamba e per Adam potrebbero diminuire drasticamente le opportunità di mettersi in mostra. Ma sarà davvero così?
Conquista sul campo
Arrivato a parametro zero dopo l’esperienza con la maglia della Sampdoria, Obert si è imposto via via tra Primavera e Prima squadra, guadagnandosi lentamente la fiducia dei compagni e di Walter Mazzarri, che nella disgraziata stagione scorsa ha avuto il merito di credere in lui e Altare (anche per mancanza di alternative, va detto), togliendogli di dosso la polvere dovuta all’inattività e cambiandogli la carriera in rossoblù. Confermatissimo in vista della Serie B, lo slovacco è diventato una pedina importante del nuovo Cagliari di Liverani, proprio in virtù della sua duttilità e capacità di adattamento. Nonostante un’impostazione tattica da difensore centrale, Obert si è ben disimpegnato anche sulla fascia, risultando spesso pericoloso (come le occasioni da gol create contro il Modena) e dialogando con i compagni della catena mancina. Decisamente più pronto di Carboni, dotato di grande progressione ma ancora difensivamente acerbo, in attesa del miglior Barreca l’ex tecnico di Lecce e Parma ha puntato sulla disponibilità del suo numero 33 che, paradossalmente, è stato una certezza in quella posizione. Ben più del duo Di Pardo-Zappa, destinato a essere “panchinato” dall’ingresso nell’undici titolare di Falco con la probabile e conseguente retrocessione a terzino destro di Nahitan Nández, che in quella posizione ha brillato spesso con la maglia della Celeste.
Concorrenza
Come detto in precedenza, la prima dall’inizio per Barreca si avvicina sempre più, tanto che già al Vigorito contro il Benevento o, più probabilmente nel prossimo impegno interno contro il Bari (sabato 17 settembre), il torinese potrebbe trovare spazio dal 1′. Cosa farà a quel punto Liverani? Con l’arrivo di Elio Capradossi per rinforzare la batteria di difensori centrali, per Obert le possibilità di mantenere la maglia da titolare si assottigliano sempre più, così come quelle di entrare nelle rotazioni al centro. Eppure, tolti tre pilastri di questo Cagliari come Radunovic, Goldaniga e Makoumbou, lo slovacco è il giocatore più impiegato dal tecnico romano (393′, fonte TransferMarkt). Non solo, è anche il giocatore nato negli anni 2000 col maggior minutaggio, davanti a Luvumbo (224′) e Lella (73′). Ma la campagna acquisti voluta da Liverani, con una decisa iniezione di esperienza alla rosa – da Viola a Mancosu, da Falco a Lapadula, fino a Capradossi e Barreca – ha necessariamente alzato l’asticella delle ambizioni, a fronte del sacrificio calcolato nei confronti dei talenti giovani. A cominciare dallo stesso Obert, cui toccherà ora cercare di combattere questa deriva per mantenere una maglia da titolare trovata quasi per caso, ma conquistata con le prestazioni sul campo.
Francesco Aresu