Il Cagliari che verrà passa prima di tutto attraverso la scelta della guida tecnica per la prossima stagione, le speranze di Zenga di ottenere la conferma, infatti, sono ormai ridotte al lumicino, dopo che i risultati non hanno dato il responso sperato quando chiamato a sostituire in panchina Maran. E il settimo posto previsto nella clausola del suo contratto che sarebbe valso la conferma per il 2020-21 ormai è un’utopia. Anche se le colpe di una stagione che solo un arrivo tra le prime 10 potrà non decretare come fallimentare non sono certo tutte attribuibili al tecnico milanese.
Giulini e Carli per il futuro della panchina rossoblù lavorano su più fronti, sia sotto traccia che alla luce del sole, e la rosa di nomi per la scelta del prossimo allenatore del Cagliari sembrerebbe ora composta da tre tecnici dal diverso pedigree e, soprattutto, dalle differenti richieste economiche.
Non è un mistero l’interesse della società rossoblù per Fabio Liverani, allenatore attualmente del Lecce e che sta lottando con i giallorossi per la permanenza in Serie A. Il tecnico dei salentini ha dalla sua un passato in terra sarda – seppur lontano – da giocatore della Primavera, inoltre a suo favore la capacità di far rendere una rosa non eccelsa mantenendo il Lecce in corsa per la salvezza fino alle ultime giornate. L’ex giocatore di Perugia e Lazio tra l’altro ha valorizzato vecchie conoscenze del Cagliari, come ad esempio Alessandro Deiola e Jacopo Petriccione, due giocatori che potrebbero far parte della rosa rossoblù nel caso in cui diventasse concreto il suo arrivo in Sardegna: l’incontro nel post partita della Sardegna Arena di fronte alle panchine certifica un interesse che va avanti da mesi, Liverani è tenuto sotto osservazione da tempo e arriverebbe con un ingaggio non troppo pesante e con la voglia di far fare il salto di qualità alla propria carriera. Certo sarebbe curioso l’inizio di un nuovo progetto con un tecnico retrocesso in Serie B. E quindi la pista che porta a Liverani dipenderà a doppia mandata dai risultati del Lecce da qui ad inizio agosto.
Non è da trascurare comunque lo schema usato per la maggiore da Liverani a Lecce, quel 4-3-1-2 che fa parte della storia recente del Cagliari e che potrebbe essere una caratteristica importante per il presidente Giulini, il quale non ha mai nascosto la sua preferenza verso questo tipo di schieramento.
A fare da concorrente all’allenatore dei salentini c’è Vincenzo Italiano, allenatore dello Spezia in Serie B con cui sta lottando per la promozione diretta nella massima serie avendo già in mano l’accesso quantomeno ai playoff. 42 anni, protagonista la passata stagione della promozione dalla C alla B con il Trapani ai danni del Catania e del Piacenza, Italiano ha un passato da centrocampista soprattutto in quel di Verona sia con la maglia del Chievo che dell’Hellas, e nella seconda parte di questa stagione ha fatto esprimere al suo Spezia un calcio propositivo che ha attirato le attenzioni del Cagliari e non solo (Fiorentina e Sampdoria).
Dalla sua parte, come per Liverani, un ingaggio contenuto e la voglia di emergere ad alti livelli, i rossoblù rappresenterebbero per lui un salto in avanti non da poco, inoltre il suo profilo di allenatore giovane e in rampa di lancio porterebbe una ventata d’aria fresca che appare necessaria.
Amante del 4-3-3, tra i giocatori che ha valorizzato in Liguria spicca Giuseppe Mastinu, un passato ad Arzachena, Budoni e soprattutto Olbia e che quest’anno è stato capace di segnare 5 reti in 15 presenze con la maglia bianconera giocando prevalentemente da esterno d’attacco di destra a piede invertito essendo lui mancino naturale. La scelta di Italiano ricalcherebbe a grandi linee quella di Allegri del 2008, un allenatore giovane ed emergente che possa crescere assieme alla squadra, la rosa attuale dei rossoblù ben si sposa, soprattutto nel reparto avanzato, con il suo 4-3-3 con cui si è messo in luce in Liguria.
Attenzione infine al profilo più importante, quello di Eusebio Di Francesco. Secondo quanto abbiamo raccolto, infatti, il Cagliari avrebbe messo nel mirino l’ex allenatore di Roma, Sassuolo e Sampdoria fin dallo scorso maggio e Di Francesco rappresenterebbe una scelta agli antipodi rispetto a quella di Liverani o di Italiano sia per quanto riguarda l’ingaggio importante, sia per un pedigree da allenatore già affermato ad alti livelli.
Dalla sua il desiderio di rilancio dopo l’esonero giallorosso e l’esperienza per nulla positiva in blucerchiato, nonché una certa attitudine a lavorare con il materiale a disposizione senza grosse pretese in sede di mercato: Di Francesco potrebbe essere la carta per dare anche fiducia all’ambiente, ripartire da un tecnico capace di portare la Roma in semifinale di Champions League non più tardi di due anni fa e che ha espresso un calcio arioso in quel di Sassuolo potrebbe dare la spinta iniziale per un promettente nuovo anno zero.
Come per Italiano il punto dolente potrebbe essere il suo 4-3-3, Giulini è rimasto scottato dall’annata zemaniana del suo esordio da presidente, ma d’altro canto a Roma ha dimostrato di aver perso quell’integralismo che ne denotò gli esordi in Emilia. Tecnico e società hanno già fatto una chiacchierata e Di Francesco conosce bene quello che potrebbe essere uno dei sogni del prossimo mercato: la conferma di Radja Nainggolan.
Prima però c’è da finire una stagione e Zenga proverà comunque a ottenere nelle ultime 5 gare una conferma che appare sempre più un’utopia. Liverani, Italiano e Di Francesco attendono le mosse di Giulini: il tempo è tiranno, la prossima stagione è già alle porte e una decisione sul nuovo allenatore rossoblù dovrà arrivare quanto prima.
Matteo Zizola – Roberto Pinna