Il sogno della notte di mezza estate chiamata calciomercato non ha portato fino a oggi a un risveglio piacevole come da speranze. Una lunga rincorsa, attese e tira e molla, poi il nodo che si scioglie con il campionato già iniziato. Gianluca Gaetano e il Cagliari è stato un matrimonio che s’aveva da fare e che, alla fine, si è fatto. Il centrocampista offensivo più che trequartista voluto da Davide Nicola, il ritorno in Sardegna dopo gli ottimi cinque mesi in prestito nella seconda parte della scorsa stagione, un percorso per ritrovare la forma persa nell’agosto napoletano da separato in casa che finalmente sembra arrivato a compimento. Senza, però, che i risultati sul campo – leggasi le prestazioni – abbiano al momento giustificato speranze e aspettative.
Sliding doors
Non tanto i zero gol, dettaglio che in tredici giornate può essere normale considerando anche le sole cinque gare dal primo minuto. Un assist a Parma come unico lampo di questo inizio di Serie A, fatto di un minutaggio via via crescente fino alle tre partite da titolare nelle ultime quattro. Poco, pochissimo per chi nelle undici presenze da febbraio a maggio del 2024 aveva messo a segno quattro reti con un assist a corollario nella sua prima esperienza in maglia rossoblù. Fin da subito un fattore, gol alla prima nell’undici iniziale contro la Lazio in casa e gol anche in quella successiva a Udine, per poi ripetersi contro Salernitana e Juventus. Certo, c’era stata anche l’espulsione nello scontro salvezza alla Unipol Domus contro il Lecce, ma la scintilla tra Gaetano e l’ambiente Cagliari era definitivamente scoccata tanto da perdonargli anche quell’ingenuità. E tanto da puntare forte su di lui per tutta l’estate, un tira e molla con il Napoli che si è chiuso il 31 agosto quando i suoi futuri compagni erano già a Lecce per la trasferta contro i giallorossi allora allenati da Luca Gotti. Piano piano Gaetano ha iniziato a ritrovare la forma, ma la via del gol e l’essere decisivo come sia il Cagliari che il classe 2000 di Cimitile speravano sono aspetti fin qui mancati. Non che non siano arrivate le occasioni, perché più di una volta il numero 70 rossoblù è andato vicino a bloccarsi. L’ultima a Genova nell’ultima giornata di Serie A, con un episodio che è il simbolo dell’inizio di campionato dell’ex Napoli: punteggio sull’1-1, palla di Marin perfetta nel cuore dell’area avversaria, conclusione a botta sicura che però è troppo centrale e preda di Leali. Sliding doors della partita, perché poco dopo il Genoa passa in vantaggio con Miretti e dal 2-1 per il Cagliari si passa in un attimo allo stesso punteggio, ma per i padroni di casa. Sliding doors che si sono chiuse anche per Gaetano, ancora in attesa del colpo utile a sbloccarsi e, finalmente, tornare a fiorire con la maglia rossoblù.
Nicola (e Giulini) dixit
L’errore sotto porta, così come la conclusione in diagonale parata in tuffo da Leali in chiusura di prima frazione, possono essere dettagli dal doppio valore. Da una parte le occasioni mancate che, in quanto tali, fanno storcere il naso. Dall’altra però il fatto che quelle stesse occasioni sono arrivate, dando l’idea che Gaetano sia vicino alla metaforica primavera. Pensiero condiviso da Nicola che, dopo il pareggio contro il Genoa, ha così commentato il gol mancato dal classe 2000 napoletano: “Ha qualità e ha bisogno della scintilla, non è frenetico ma deve sfruttare meglio le situazioni che gli capitano. Sulle due occasioni in una è stato pazzesco il portiere, ma farà sicuramente meglio”. Con il presidente rossoblù Tommaso Giulini a fargli eco sempre dopo il 2-2 del Ferraris: “Gaetano ha avuto personalità e due grandi occasioni, peccato non si sia sbloccato. Gli è mancato il gol che si merita”. Seguendo, di fatto, le parole della vigilia sempre per bocca dell’allenatore piemontese: “Io credo che Gianluca sia pronto, dal punto di vista fisico sta bene, l’anno scorso non c’erano grandi aspettative e lui è stato bravo a farsi trovare pronto ed essere determinante, ma ad oggi deve ritrovare quella dimensione che aveva quando è arrivato. Vedendolo in allenamento credo sia solo una questione di scintilla”. Ecco, scintilla, concetto ricorrente quando si parla di Gaetano e delle sue difficoltà in questa prima parte di stagione. Come se il numero 70 sia un attaccante aggiunto al quale manca solo il gol e che, una volta trovato, possa definitivamente salire alla ribalta. Quella rete che non arriva ormai dal 19 aprile, 2-2 contro la Juventus alla Unipol Domus quando realizzò l’1-0 su calcio di rigore. D’altronde anche il suo ruolo nel 4-2-3-1 di Nicola è diventato un elemento di discussione. A volte a sinistra – sia dall’inizio che in corsa – altre come supporto alla punta, fino a una mezzala atipica con qualità tra le linee. Altro tema che ha trovato in Nicola le risposte prima della partita contro il Genoa: “È più un rifinitore rispetto a Viola, ha una capacità balistica più individuale con un tiro forte e preciso. È in grado di smarcarsi come una mezzala creando superiorità numerica con grande capacità. Deve imparare ad attaccare meglio la profondità, ce l’ha come qualità e noi dobbiamo imparare a servirlo meglio”. Come fatto da Marin contro il Genoa, senza che però Gaetano riuscisse a far scattare l’agognata scintilla. Con una nuova occasione all’orizzonte nello scontro salvezza contro un Verona in crisi, per far ripartire il fuoco dentro di sé e tornare a essere fattore nel Cagliari che lotta per la salvezza. Per far diventare, insomma, un cielo al momento grigio sempre più blu. E confermare che l’investimento rivolto al futuro fatto dal club rossoblù, il prestito con obbligo di riscatto a 6 milioni bonus inclusi, sia stato azzeccato.
Matteo Zizola