Il cielo è celeste sopra Cagliari. O meglio Celeste, con la C maiuscola. Non solo come classico estivo nel capoluogo della Sardegna, ma anche calcisticamente. Martín Caceres, difensore senza fissa dimora né per posizione né per maglia, è pronto a diventare un nuovo giocatore rossoblù.
Esperienza e duttilità
Nato a Montevideo il 7 aprile del 1987, El Pelado – questo il soprannome di Caceres – arriverà da svincolato a Cagliari. Visite mediche di rito attese per lunedì, a scanso di problemi il difensore uruguaiano dovrebbe firmare un contratto annuale con opzione su un’ulteriore stagione. Dopo gli ultimi due campionati con la maglia della Fiorentina, conditi da 56 presenze e 3 gol, Caceres si aggiungerà alla folta batteria di centrali a disposizione di Leonardo Semplici. Senza dimenticare la sua duttilità che, dopo una prima parte di carriera da difensore centrale, lo ha visto giostrare anche da terzino destro fino a essere utilizzato come esterno a tutta fascia nel centrocampo a cinque. Un aspetto da non sottovalutare visto che Caceres è stato sfruttato anche da Prandelli a Firenze in quella posizione.
Equilibrio
L’ex di Juventus, Lazio e Verona, oltre la Fiorentina e per restare alla sola Serie A, potrebbe dunque diventare un jolly da utilizzare all’occorrenza in più ruoli. Il Cagliari ha peraltro in Dalbert un cursore offensivo sul lato sinistro del campo, mentre a destra – nel caso di partenza di Nández, ma non solo – resterebbe il solo Zappa, anch’egli più di spinta che di copertura. Caceres così potrebbe svolgere compiti da equilibratore, compensando lo sbilanciamento del duo Carboni-Dalbert sul lato opposto. C’è poi il fattore esperienza, oltre 100 presenze con la nazionale Celeste a dimostrarlo, che unito al carattere rispecchiano quel tipo di giocatore con specifiche qualità umane citato da Semplici nella conferenza pre-Milan, per quanto il tecnico si riferisse al reparto avanzato. Dati questi presupposti l’arrivo dell’uruguaiano non escluderebbe quello di Radu Dragusin, altro centrale di difesa. Il romeno di proprietà della Juventus, ora impegnato con la nazionale under 21 del suo Paese, resta ancora in stand-by e non è affatto chiusa la partita del suo arrivo. Sia per questioni numeriche, come la quantità di giocatori nel suo stesso ruolo agli ordini di Semplici, sia per questioni diplomatiche.
Ore calde
Tutte le strade portano a Nández. Parafrasando il proverbio, dal destino del León dipendono una serie di movimenti in entrata. La sua permanenza, sperata da Semplici, potrebbe chiudere le porte a un nuovo innesto sia in mezzo che sulla destra. L’unica possibilità di vedere un volto nuovo a centrocampo sarebbe la cessione di Oliva, ma come per Dragusin le questioni di legami incrociati hanno bloccato il passaggio al Talleres. E Nández? Niente di nuovo all’orizzonte, anche se va da sé che più passa il tempo più la sua permanenza in Sardegna prende forma. Anche se Inter, Tottenham e Napoli non hanno affatto abbandonato la pista che porta al León, la cui volontà – alzare bandiera bianca sul mercato oppure premere per poter partire – sarà decisiva. Con Nández ai saluti diventerebbe necessario almeno un colpo in entrata. La soluzione Caceres come vice Zappa lascerebbe comunque dubbi, oltre che quel buco in mezzo al campo che il León coprirebbe facilmente. I nomi di Ricci e Viviani, entrambi svincolati, sono quelli più in auge, mentre ci sarebbe spazio anche per un extracomunitario come Martinez del Nacional nonostante l’arrivo di Caceres, anche lui senza passaporto europeo, ma con il Cagliari che ha un ulteriore slot a disposizione oltre quello occupato dal Pelado. Sempre vivo anche il nome di Andrea Conti del Milan così come quello di Paolo Ghiglione del Genoa, affari dell’ultimo minuto in un mercato che, tra esuberi e scontenti, attende il rush finale nella speranza che con il gong sempre più vicino si abbassino le valutazioni e le richieste.
Caccia alle punte
Infine l’attacco che improvvisamente è passato dal fin troppo traffico a carenze strutturali non da poco. Pavoletti e Joao Pedro le certezze, dietro il solo Ceter peraltro ancora in bilico. Con o senza il colombiano appaiono necessari due innesti. Partito Cerri al Como in prestito e soprattutto Simeone al Verona, sempre a titolo temporaneo ma con diritto di riscatto, il duo Giulini-Capozucca valuta alcune soluzioni low cost. La prima è quella che porta al francese classe 2002 Kalimuendo, conteso da tante squadre e che arriverebbe in prestito secco dal Paris Saint Germain. La seconda porta a Gianluca Scamacca, centravanti del Sassuolo alla caccia di minutaggio altrove per inseguire il sogno Qatar. Entrambi chiusi nelle rispettive società, entrambi prestiti gratuiti, entrambi con ingaggi contenuti. Attenzione infine al giapponese Suzuki del Saint Truiden. Il sogno di giocare in Serie A dichiarato apertamente, dal Belgio si parla di un interesse del Cagliari per il classe ’96 nipponico, senza dimenticare i rapporti ottimi con il club fiammingo dai tempi dell’affare Colombatto.
Matteo Zizola