Il calcio post Covid, forse. Quello che dopo la chiusura del campionato senza problemi sembrava un ricordo è tornato prepotentemente sulla scena dopo i risultati dei tamponi comunicati ieri trasformandosi nel calcio (del) Covid. Senza entrare in discorsi sul virus che non ci appartengono, resta il fatto che tre giocatori del Cagliari siano risultati positivi ai test – Cerri, Bradaric e Ceppitelli – e due siano sottoposti a quarantena per essere venuti a contatto con loro e i cui nomi sono per ora non noti. Il cambio di programma della società ne è stato una logica conseguenza, il rinvio del ritiro di Aritzo apre anche valutazioni dal punto di vista sportivo che non vanno ignorate. Ai tre giocatori menzionati, più i due ancora ignoti, va aggiunto anche Kiril Despodov restato in Bulgaria dopo essere risultato positivo al test precedente alla partenza alla volta della Sardegna e così dai 27 convocati il gruppo si riduce a 23 considerando anche i saluti di Ionita in direzione Benevento.
Il futuro dunque resta incerto, quella che doveva essere la breve esperienza di Aritzo per iniziare a mettere benzina nella gambe dovrà giocoforza cambiare obiettivo, Asseminello diventerà la sede della preparazione precampionato mentre in Barbagia, dove il Cagliari comunque dovrebbe andare nelle prossime settimane anche solo per mere questioni economiche, la squadra potrebbe disputare delle amichevoli magari con la Primavera di Agostini e con l’Olbia di Max Canzi o, chissà, invitando una squadra fuori dall’isola.
In attesa dei nuovi innesti resta il tema di una rosa ridotta all’osso e che al momento ha 19 giocatori di movimento più 4 portieri, non abbastanza nemmeno per la classica sgambata in famiglia sempre che qualcuno dei giovani non venga precettato per sostituire chi dovrà restare ai box a causa del Covid. C’è poi l’aspetto più importante, quello relativo al precampionato di chi non potrà unirsi al gruppo prima di almeno due settimane come appunto i vari Bradaric, Cerri, Ceppitelli, Despodov e i due elementi in quarantena. Un ritardo che influenzerà la condizione in vista dell’inizio del campionato e creerà problemi anche a Di Francesco, impossibilitato nel impartire i primi dettami a tutti gli effettivi, problema non da poco per un allenatore appena arrivato e con tante modifiche da apportare. Bisognerà anche capire l’evoluzione della Serie A, perché qualora oltre ai casi rossoblù si dovessero verificare altri casi altrove, come già successo alla Roma con Mirante, allora uno slittamento dell’inizio del campionato non sarebbe utopia senza dimenticare che il calendario al momento appare già contingentato e di difficile sistemazione. Il Cagliari dunque dovrà anche superare ostacoli imprevisti, il 2020 rossoblù non sembra voler finire di riservare sorprese negative, il centenario era partito con ben altri presupposti e la speranza della svolta si è scontrata con un elemento esterno che per quanto possibile non era affatto atteso.
Matteo Zizola