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Cos e Ilvamaddalena: ultimo ballo per trasformare gli incubi in lieto fine

La Costa Orientale Sarda esulta dopo il gol decisivo nella sfida contro l'Ilvamaddalena
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Si chiude la stagione regolare nel girone G della Serie D con Ilvamaddalena e Costa Orientale Sarda che dopo 34 giornate chiudono rispettivamente al 15º e al 16º posto in classifica. Un primo verdetto che se da un lato tiene vive le speranze di salvezza dopo un’annata difficile, dall’altro mette di fronte i due club sardi a una gara da dentro fuori, con lo svantaggio del fattore campo a rendere tutto ancor più complicato per un playout in cui la parola d’ordine sarà vincere, senza se e senza ma.

Ilvamaddalena
“Non è finita. Non è finita”. Frase ripetuta più volte da mister Sandro Acciaro verso la tribuna dello Zichina dopo l’importante 2-0 casalingo sulla Paganese che, a una settimana di distanza, risuona ancora attuale. Un invito alla calma e alla concentrazione che dopo il pesante ko rimediato in casa del Trastevere per 4-1 va preso ancor di più come mantra nell’Arcipelago. La sconfitta incassata ieri, domenica 4 maggio, non può certo lasciare il sorriso sulle labbra specie se si considera quante erano le possibilità a proprio favore per festeggiare la salvezza diretta e quante, invece, quelle contro che poi si sono trasformate in una dura realtà. Un invito alla calma che forse è stato preso un po’ troppo alla lettera nella Capitale dai biancoazzurri, con la situazione tutto sommato favorevole al fischio d’inizio che da arma a proprio favore si è trasformata in una lama a doppio taglio. Rammarico per quello che poteva essere e non è stato che si dovrà ora trasformare in cattiveria agonistica, lasciandosi alle spalle i fantasmi della dolorosa retrocessione di Uri di due anni fa, e sfruttare quanto vissuto nella Capitale come insegnamento per evitare di ripetere gli errori commessi. Il prossimo avversario di Di Pietro e compagni sarà il Real Monterotondo, squadra contro cui l’Ilvamaddalena in stagione ha pareggiato sia all’andata, allo Zichina 0-0, sia al ritorno in terra laziale 1-1. Una gara ostica contro un’avversaria che fino a pochi minuti dal termine del derby contro l’Anzio stava iniziando a stappare lo spumante per festeggiare la salvezza diretta, con la rete di Sirignano del definitivo 1-2 a trasformare il sentimento di gioia in una doccia gelata da metabolizzare. Quella in programma domenica 11 maggio alle ore 16 a Monterotondo sarà una sfida dalle grandi pressioni, una gara da dentro o fuori senza possibilità di appello. Un bivio tra Serie D ed Eccellenza che dovrà essere da stimolo e spinta. Servirà un approccio diametralmente opposto rispetto a quello visto a Trastevere, una partita da affrontare con il coltello tra i denti, con il massimo della concentrazione e senza farsi prendere da ansia e panico. Servirà la maturità di un gruppo che a gennaio si è impreziosito di tanti profili esperti in salvezza, di qualità e personalità di livello, ma anche l’imprevedibilità e l’incoscienza dei diversi giovani presenti in rosa. Un ultimo atto in cui giocare al meglio le proprie carte e tentare di chiudere a lieto fine un’annata intensa e difficile.

Costa Orientale Sarda
Si chiude con una sconfitta la stagione regolare della Costa Orientale Sarda, un’annata da incubo che però i sarrabesi-ogliastrini con grinta e carattere sono stati abili a reindirizzare. Un ko che poteva trasformarsi in un terribile verdetto, ma che lascia ancora il destrino tra le mani di Ladu e compagni. Una gara da giocare sul campo dell’Atletico Lodigiani che proprio nell’ultima di campionato, di fronte ai propri tifosi si è imposto sull’Atletico Uri mettendo in mostra tutte le sue qualità. Un avversario ostico con diverse individualità importanti, abile nel sfruttare gli esterni e che sa anche punire centralmente. Una gara secca che partirà a favore dei laziali, con i padroni di casa che dalla loro avranno il fattore campo. Vincere sarà l’unica cosa che conta in una gara che non mette in palio i tre punti, ma bensì un’intera stagione. La Cos per qualità nel proprio organico è una di quelle squadre che può battere chiunque, un centrocampo che molte delle primatiste invidiano, con giocatori giovani di prospettiva, che però ha vissuto un’annata da incubo. Tra scelte sbagliate a inizio stagione che si sono trasformati in fantasmi che via via hanno sgretolato le certezze di un gruppo che avrebbe meritato, sulla carta, ben altre posizioni. La stagione regolare ora è finita, un campionato ai limiti del disastroso è ormai alle porte. Un’annata che in vista della finale playout di domenica 11 maggio dovrà essere messa da parte, in cui i gialloblù dovranno premere sul tasto reset, dando il massimo per riassaporare, finalmente, il piacere della gioia e della serenità. Ancora non è giunto il momento di fare bilanci o trarre le conclusioni, è il periodo in cui indossare l’elmetto e prepararsi a combattere una battaglia di 90 o 120 minuti. Una domenica in cui archiviare un’annata ostica in cui però in quel di Tertenia si è stati bravi a non mollare mai e crederci sempre. Ed è proprio dalla fatica fatta e dalla rincorsa compiuta che si dovrà superare l’ultimo ostacolo per centrare la permanenza in Serie D.

Andrea OImeo

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