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Coppa Italia Eccellenza | L’analisi tattica di Ossese-Villasimius

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La Finale di Coppa Italia di Eccellenza è ormai agli archivi: l’Ossese, battendo 1-0 il Villasimius, si è aggiudicata il trofeo, al termine di 90 minuti combattuti da entrambe le squadre. Vittoria che ha il sapore del record: mai una squadra era riuscita a vincere per tre volte la Coppa di categoria in Sardegna, ma la squadra bianconera è riuscita nell’impresa: dopo il trionfo della stagione 2021-2022 contro il Castiadas (2-0 il risultato finale) e quello della scorsa stagione (1-0 contro il Sant’Elena), questa terza vittoria certifica come la squadra di Demartis abbia tutte le carte in regola per puntare decisamente al salto di categoria. Vediamo come le due squadre si sono affrontate con quest’analisi della gara.

CONTRAPPOSIZIONE TATTICA
La squadra di Demartis da alcune settimane sta cercando di occupare il campo in tutta la sua ampiezza, passando da un robusto centrocampo a 3 a un sistema di gioco che prevede i due esterni e le due punte: Villa e Franchi sono i terminali offensivi della squadra, mentre sugli esterni la corsa e la fantasia di Mascia e Bah. In mezzo al campo Gueli e Saba devono fornire quantità e qualità per non creare degli spazi. Formazione che si chiude con una difesa in emergenza, con le assenze contemporanee di Fancellu, Russu e Tuccio: spazio al nuovo acquisto Munua sulla destra e a capitan Sechi in mezzo, in coppia con il rientrante Balbo. Manunza invece opta per aumentare il numero di giocatori in mezzo al campo: Arnaudo, Valentini e Pucinelli sono i giocatori che devono dare una mano alla difesa composta da Zedda, Magnin, Vitale e Loi e offrire il giusto supporto alle scorribande sugli esterni di Argiolas e Beugre e al terminale offensivo Igene.

Ecco quindi la contrapposizione: Ossese che si ritrova a dover affrontare un 3 contro 2 in mezzo al campo ma al tempo stesso può creare una situazione di superiorità numerica in avanti, con il duo difensivo Sechi-Balbo a controllare Igene; l’ago della bilancia sono però le corsie esterne, dove si possono sviluppare i duelli in 1 contro 1 e 2 contro 2, in cui i difensori laterali devono affrontare esterni di corsa e qualità palla al piede.

COSTRUZIONE vs PRIMA PRESSIONE
L’Ossese cerca soprattutto l’uscita palla al piede, con Sechi e Balbo posizionati dentro l’area di rigore e uno dei due mediani, in particolare Gueli, che si abbassa per creare i presupposti per l’uscita palla al piede:

La prima pressione del Villasimius è ben definita: Igene si muove per chiudere in primo luogo la giocata di ritorno verso il portiere o il centrale opposto e poi arriva alla pressione del portatore; Valentini, dei 3 centrocampisti, è invece il giocatore che si stacca per prendere il mediano. Questa contrapposizione non permette, soprattutto a inizio gara, una gestione pulita del possesso da parte dell’Ossese, tanto che per i primi 15 minuti non riesce a uscire dalla metà campo. Ma la squadra di Demartis è tatticamente intelligente: Gueli e Saba, infatti, cercano di aprire il centrocampo avversario, creando i presupposti per la ricerca della terza linea, ovvero quella degli attaccanti con dei passaggi chiave:

Villa è il giocatore che si abbassa per ricevere palla in zona di rifinitura e creare una palla aperta, che permetta l’attacco alla linea avversaria creando così dei pericoli alla porta del Villasimius. D’altra parte, la squadra di Manunza cerca direttamente la giocata profonda verso l’attacco, dove Igene, in particolare, è bravo di testa e a mantenere il possesso. L’Ossese risponde muovendo Franchi tra i centrali e abbassando Villa nella mediana, posizione in cui viene cercato poco:

I DUELLI
I duelli sono la parte più interessante e fondamentale del calcio: se vinci un duello individuale hai più possibilità di portare un attacco alla porta avversaria. Nella gara analizzata, è chiara la ricerca del Villasimius del giocatore più importante della squadra, ovvero Matteo Argiolas, che quando è nelle migliori condizioni è devastante: tanti sviluppi nella zona sinistra, dove l’ex Ferrini ha puntato più volte Munua, convergendo verso il centro e tentando il tiro verso lo specchio:

L’Ossese ha avuto difficoltà nella prima parte nel contenere le scorribande di Argiolas, ma si è adattata nel corso della gara cercando i raddoppi con i centrocampisti:

Anche l’Ossese, dal canto suo, ha cercato di sfondare sulle corsie con Bah e soprattutto Mascia: l’esterno ex Latina è devastante in progressione, e dai suoi piedi arrivano le migliori occasioni dei bianconeri nel primo tempo. Bah, invece, è rimasto più isolato, con il Villasimius che è riuscito a limitare le sue azioni con continui raddoppi di marcatura:

IL GOL
Il gol è l’essenza del calcio, è ciò che ti permette di vincere la partita e sollevare trofei. Ed è il gol di Bah, al 36’ della ripresa, a chiudere il discorso e regalare il trofeo alla squadra bianconera. Gol che nasce da un calcio d’angolo battuto da Nurra e deviato da un giocatore avversario. Il pallone rimane nella disponibilità dell’Ossese, che riesce a liberarsi dalla parità numerica creata velocemente dal Villasimius con quello che viene chiamato “terzo uomo”: Lisai scarica palla a Gueli, Nurra attacca lo spazio:

Il 10 dell’Ossese riesce con una magia a trovare Nurra sulla corsa, e il classe 2002 è abile nel mettere subito la palla in mezzo all’area:

Spazio in cui Bah è colpevolmente solo: i giocatori del Villasimius non si preoccupano dell’ex Atletico Uri e la palla arriva proprio a lui, che con grande reattività fredda Arrus da pochi passi:

Stefano Piras

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