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Come sarĂ  la Sardegna Arena ai tempi del covid-19?

La tribuna della Sardegna Arena | Foto Andrea Baldinu
La tribuna della Sardegna Arena | Foto Andrea Baldinu
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La Serie A si prepara (forse) a ripartire, ma inevitabilmente lo farĂ  senza pubblico.

Dopo la Bundesliga, anche in Spagna è arrivato l’ok da parte del premier Pedro Sanchez alla ripresa della Liga per l’8 giugno, con l’Italia che dovrebbe, a meno di colpi di scena, ufficializzare giovedì 28 maggio il ritorno in campo del massimo campionato. La data potrebbe essere quella del 20 giugno, troppo poco tempo a disposizione per rientrare il 13 giugno come votato dalla Lega Calcio solo qualche settimana fa. Da qui al fatidico traguardo cerchiato di rosso sul calendario di tifosi e addetti ai lavori, le societĂ  oltre alla questioni prettamente di campo dovranno valutare una serie di indicazioni dettate dalla Lega Calcio sul protocollo da adottare negli stadi.

Come giĂ  raccontavamo qualche giorno fa, le regole dovrebbero essere particolari e stringenti seguendo molte precauzioni giĂ  adottate in Bundesliga: percorsi e tempistiche separate per padroni di casa, ospiti e arbitri, routine completamente diverse nel prepartita e niente esultanze, sono le indicazioni che balzano all’occhio, ma ci sono una serie di indicazioni che riguardano lo stadio. Tribune ovviamente vuote, con al massimo 100 addetti ai lavori che potrebbero accedere all’area degli spalti: tale spazio potrebbe anche essere destinato alle riserve della panchina costrette a tenere una certa distanza tra loro. Alcune strutture italiane saranno in difficoltĂ  su questo aspetto e dovranno anche ingegnarsi per garantire tale misura di sicurezza, ma non la Sardegna Arena: lo stadio dei rossoblĂ¹ ha le panchine nella parte inferiore della tribuna e sarĂ  agevole accedervi per i panchinari e staff autorizzato. Ma ragionamenti andranno fatti anche sul far sentire a casa per quanto possibile i propri giocatori e valorizzare un minimo il fattore campo, vantaggio che inevitabilmente si perderĂ  con le partite a porte chiuse.

Le tribune del Borussia Monchengladbach

Cagliari, segui l’ esempio tedesco – “I tifosi sono l’essenza dello stadio, sarĂ  difficile non averli. Proveremo a coinvolgerli comunque e avere bandiere e striscioni nelle tribune vuote, mi auguro possano tornare presto allo stadio”- così qualche giorno fa Mario Passetti, direttore generale del Cagliari sulla Gazzetta dello Sport. Per far apparire la Sardegna Arena meno vuota, sarĂ  fondamentale entrare in contatto con i tifosi e con i Cagliari Club prima della ripresa, ma anche ingegnarsi per trovare delle iniziative per far sentire un minimo di calore ai rossoblĂ¹ in campo, abituati a sentire vicino i propri sostenitori durante le gare casalinghe. Un assist potrebbe arrivare dalla Bundesliga, in particolare dal Borussia Monchengladbach: la societĂ  tedesca oltre agli striscioni (alcuni contro il calcio a porte chiuse) per riempire il Borussia Park ha pensato a una singolare iniziativa offrendo ai propri tifosi di essere presenti sugli spalti con un cartonato prenotabile  sul sito della societĂ . Costo dell’operazione 19 €, sborsati da circa 12 mila tifosi per sentirsi in qualche modo vicino al club e aiutarlo in un momento in cui deve rinunciare agli incassi del botteghino: ai sostenitori bianconeroverdi l’iniziativa è piaciuta, tanto da far registrare 20mila prenotazioni per il prossimo match casalingo secondo quanto riferito da SKY. Il calcio dei prossimi mesi sarĂ  caratterizzato dalle porte chiuse, meglio farlo con un po’ di spirito d’iniziativa e inventiva.

Matteo Porcu

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