Dieci punti in quattro partite, la classifica che sorride, la ritrovata solidità difensiva, la Unipol Domus che si conferma fortino inespugnabile. Il Cagliari vittorioso contro la Spal ha dato continuità agli aspetti positivi del post Liverani, ma restano ancora dettagli da migliorare per Claudio Ranieri.
Conferme
Tante le risposte per il tecnico rossoblù dopo i tre punti conquistati contro gli uomini di Daniele De Rossi. Un approccio positivo, una seconda parte di prima frazione confusa sia tatticamente che mentalmente, una ripresa di controllo e reazione, un finale da vecchi fantasmi e con qualche patema. Nel complesso, oltre ad aver meritato i tre punti, il Cagliari ha dimostrato di aver cambiato faccia. L’aggressività e il non essere crollati psicologicamente dopo il pareggio sono la novità più importanti, il saper leggere le dinamiche della partita e intervenire in corsa – anche tra primo e secondo tempo – il tocco di Claudio Ranieri. Non l’unico, perché la crescita esponenziale di individualità fino a poco tempo fa apparse perfino inadeguate alla categoria è il vero successo dell’allenatore rossoblù. Dai tre centrali di difesa a Zappa che con il suo ingresso ha cambiato volto a una partita diventata complicata, in attesa che anche altri elementi facciano l’atteso step di crescita. Su tutti Makoumbou, regista per necessità che ha mostrato i limiti nel ruolo, incapace a oggi di leggere in anticipo il gioco e di conseguenza di dare fluidità e tempi giusti alla manovra. Non si può infine dimenticare la gestione del gruppo, con l’alternanza Falco-Luvumbo tra Cittadella e Como e in attesa di un vero e proprio vice Pavoletti dal mercato, l’inserimento dal primo minuto di Lella, l’ingresso di Obert a chiudere la fascia sinistra, scelte che parlano di meritocrazia frutto degli allenamenti e di un percorso di analisi della rosa che necessita anche delle risposte del campo.
A piccoli passi
La rincorsa verso le zone alte della classifica non potrà prescindere dal miglioramento lontano dalla Sardegna. Le vittorie alla Unipol Domus sono conditio sine qua non per ambire ai playoff, ma per sognare in grande il Cagliari dovrà cambiare passo fuori casa. A partire da Modena per non rendere inutili i progressi dell’ultimo mese, ma soprattutto per iniziare a intimorire le tre battistrada. Il Frosinone appare ormai lontano, ma il secondo posto utile per la promozione diretta non è utopico. Reggina e Genoa potrebbero inciampare sul campo o fuori dal campo – i liguri rischiano una penalizzazione per la vicenda irpef e non solo – e i rossoblù devono essere pronti a cogliere l’occasione. Cogliere l’occasione che è anche il concetto delle prossime ore che separano il Cagliari dalla chiusura del mercato di gennaio, altro passo necessario per dare a Ranieri maggiori garanzie. Perché se i progressi sono netti, non si può pensare di aver risolto tutti i problemi della rosa. Anche le vittorie hanno dato segnali contrastanti, non solo la necessità di un vice Pavoletti ma anche quella di un difensore centrale di valore e, perché no, di un regista di ruolo. Inoltre, se Ranieri vorrà portare avanti il concetto di duttilità tattica, la seconda parte del primo tempo contro la SPAL non ha dato risposte confortanti. Con la difesa a 4 si sono evidenziate le carenze in fase difensiva degli esterni e le difficoltà dei centrali nel gestire linea e pressione. Resta comunque la positività dei risultati, non poco, e la sensazione che pur se il gioco possa non entusiasmare, il Cagliari non dia più l’idea agli avversari di poter essere colpito anche solo aspettando l’errore come accadeva nell’era Liverani. Aggressività, voglia di buttare il cuore oltre l’ostacolo e mentalità: i rossoblù sembrano finalmente essersi calati nel campionato cadetto, elmetto e pochi fronzoli per sognare la risalita in Serie A.
Matteo Zizola