Una prima sgambata, attesa sia dal pubblico che da una squadra che dopo due settimane di lavoro voleva mettersi alla prova. Almeno per una prima indagine sulla reazione delle proprie gambe, ma anche della testa e per sentire ulteriormente l’affetto di un pubblico nuorese che durante il ritiro ha fatto sentire la propria vicinanza. La Dinamo Sassari ha chiuso le prime due settimane di allenamenti con l’inizio delle amichevoli pre-campionato, partendo con una vittoria per 94-73 contro la Reale Mutua Torino che ha dato qualche indizio per il Banco del futuro.
Primi passi
Il basket estivo, per di più alla prima uscita, può essere ingannevole. La strada fino al primo ottobre, data in cui Sassari inizierà il proprio cammino ufficiale contro Napoli, è piuttosto lunga. Ma per i biancoblù cominciare con un successo il nuovo percorso era importante. Sia per l’amalgama da costruire che per un morale che sarà utile tenere alto. Sul campo le assenze di Tyree e di Cappelletti, oltre quella nota di Bendzius, hanno costretto coach Bucchi a modificare parzialmente quelli che saranno gli assetti della prossima annata. Tuttavia, nel trofeo “Grazia D.”, il Banco ha messo in mostra alcuni tratti che potrebbero diventare abitudinali. Prima di tutto l’intenzione di sfruttare la carta Charalampopoulos in differenti modi. L’ala greca sia fronte che specialmente spalle a canestro. Espediente quest’ultimo utilizzato più volte nell’amichevole nuorese, per far giocare l’uno contro uno giocata dall’ex Pesaro, ma anche per ribaltare con efficacia il lato per i tiratori. Una soluzione che diventerà probabilmente ancora più quotata con il ritorno di Bendzius, e che con il consolidare dei movimenti senza palla potrà essere ancora più efficace. Nella propria metà campo la Dinamo ha dimostrato di non voler abbandonare l’aggressività vista nella passata annata e di non voler mettere da parte una press che aveva dato più di una soddisfazione in passato. Buoni segnali si sono visti soprattutto da Whittaker, che nonostante un inizio non semplice ha saputo alzare il proprio impatto passando anche dall’intensità messa contro i possessi avversari, accettando senza paura anche la sfida quando portato in post. L’ex Wurzburg avrà bisogno di tempo per creare l’intesa giusta con la squadra, ancora di più nel pick&roll con i due lunghi, ma alcune cose – dalla decisione nell’attaccare il ferro, passando per la capacità di spingere la transizione fino alla rinuncia ad alcuni tiri facili per servire i compagni – possono far guardare positivamente al futuro. Chi invece è spiccato subito per una condizione fisica e psicologica più che buona è stato Stefano Gentile. Con il nativo di Maddaloni che è apparso a proprio agio tra le nuove responsabilità da capitano e le vecchie da giocatore fondamentale per l’economia del gioco sassarese in uscita dalla panchina. Buoni segnali sono arrivati però da tutta la squadra sassarese: da un Kruslin già preciso al tiro a Pisano, a cui Bucchi ha affidato il compito di portar palla per diversi minuti.
Momento
Dopo la sfida con Torino, Sassari ora avrà la possibilità di ricaricare le pile in vista del City of Cagliari di sabato 9 e domenica 10 settembre. Milano, Asvel e Stella Rossa Belgrado, squadre di Eurolega che nonostante alcune assenze causa contemporaneità dei Mondiali porteranno la Dinamo verso il tentativo naturale di alzare i giri del proprio motore. Sia sul piano del gioco, che sul piano mentale, con Sassari che dovrà misurarsi anche con le prime difficoltà naturali all’interno di una gara, a partire da quella di apertura contro la formazione serba. Sfide per cui Bucchi spera di recuperare sia Tyree che Cappelletti, due giocatori che occupano due spot delicati nel roster sassarese. I rientri nel breve periodo del prodotto di Ole Miss e dell’ex Verona permetterebbero al coach dei sassaresi e al proprio staff di lavorare con maggiore tranquillità sugli equilibri e sugli adattamenti da apportare in caso di necessità . Ma regalerebbe anche la possibilità di distribuire ancora meglio il minutaggio nelle gambe dei propri giocatori, in una pre-season ancora agli inizi e che potrà dire solo nella parte finale quella che potrebbe essere la Dinamo di un futuro sempre più vicino.
Matteo Cardia














