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Giorgio Altare durante Cagliari-Como | Foto Luigi Canu

Cagliari, zero sofismi e tuta da operaio: la cura tattica di Ranieri

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Tre punti che riportano il Cagliari in zona playoff, ma non solo. Il secondo posto distante otto lunghezze – tre in meno rispetto alla vigilia della sfida contro il Como – e soprattutto un ambiente rinfrancato dalla cura Claudio Ranieri, un mix di semplicità, sorrisi e umiltà. Il risultato è uno sguardo al futuro ricco di ottimismo, un cambio di rotta emozionale che però non può essere ridotto soltanto ai sentimenti.

Possesso? No grazie

I numeri tattici lasciano il tempo che trovano, quello che conta sono i principi di gioco. Questo il primo passo deciso con Ranieri in panchina, che ha aperto la sua seconda esperienza in rossoblù con un 3-5-2 inatteso, ma figlio di uno dei concetti che hanno segnato il cambiamento. Non più un Cagliari concentrato solo su se stesso, ma con l’umiltà di modellarsi sull’avversario diretto a prescindere dai valori sulla carta. Il Como, come dichiarato nel post partita dal tecnico romano, una squadra che aveva raccolto dividendi importanti di fronte a formazioni schierate con il 4-3-1-2 e così Ranieri ha tirato fuori dal cilindro la difesa a tre. Con come conseguenza una solidità nella fase di non possesso superiore al passato targato Liverani, pur se non sono mancate le disattenzioni già viste con l’ex tecnico. A prescindere però dalla disposizione in campo, è nella filosofia che Pavoletti e compagni hanno mostrato novità importanti. Un dato su tutti spiega il nuovo corso, quello del possesso palla. I rossoblù visti contro il Como, infatti, hanno rinunciato a tenere in mano il pallino del gioco, con un 43.8% recitato dalla statistica finale che è lontano da quanto registrato il più delle volte con Liverani nelle prime diciotto giornate. Non una differenza da poco, visto che il Cagliari – mettendo assieme tutte le 20 gare giocate, ultima inclusa – risulta secondo soltanto al Genoa nel dato generale con una percentuale del 56.5, ben 13 punti sopra rispetto a quella segnata contro il Como. Non più i passaggi orizzontali, il controllo lento e sterile del campo, piuttosto una ricerca della verticalità che è passata anche attraverso lanci lunghi alla ricerca di Pavoletti e della profondità data da Lapadula alle sue spalle.

Controtendenza

Nella vittoria per due a zero contro gli uomini di Longo lo spettacolo non è stato tanto diverso da quello della precedente gestione. Poche le occasioni da rete e il livello tecnico della gara non esaltante indicano che la cura omeopatica di Ranieri ha sì iniziato ad aiutare il malato, ma che la completa guarigione sia ancora da raggiungere. Una delle certezze ritrovate, però, è sicuramente quella relativa ai singoli nel reparto arretrato. Frutto dell’abbandono della costruzione dal basso, confermata dal dato delle spazzate. Trenta per il Cagliari, diciassette per il Como. Altare e compagni, dunque, non più costretti al controllo anche in condizioni difficili pur di mantenere la palla a terra e provare a giocarla, ma al contrario lasciati liberi di usare la spada al posto del fioretto. Nessuna vergogna nel buttare la palla pur di non correre rischi e così anche le prestazioni dei tre centrali ne hanno tratto giovamento. Anche alla voce contrasti vinti si è notata una crescita seppur leggera. I rossoblù nelle prime 19 giornate viaggiavano a una media leggermente superiore agli otto a partita, contro il Como il dato finale è stato di dieci nell’arco dei novanta minuti. il 20% in più rispetto al passato, per quanto una singola gara faccia poco testo. Infine i falli commessi, statistica nella quale la controtendenza è più evidente. Nel totale del girone d’andata la media era di 13,2 a partita, mentre contro Cerri e compagni il dato recita 19 alla voce falli commessi dai rossoblù. Un dato che fa riscoprire un Cagliari più operaio, più vicino alle richieste di un campionato come quello cadetto, più umile e concreto. Piccoli passi sulla strada della svolta, ma che mettono le basi di un nuovo corso. Da costruire partita dopo partita, perché i tre punti contro il Como avranno valore soltanto se saranno seguiti dalla continuità a partire dalla trasferta contro il Cittadella del prossimo turno.

Matteo Zizola

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