Il suo arrivo al Cagliari la scorsa estate sembrava aver archiviato definitivamente il tabù regista, ruolo in cui i rossoblù sono stati alquanto deficitari negli ultimi anni. Tuttavia di acuti da parte di Nicolas Viola degni della sua qualità e della sua esperienza se ne sono visti davvero pochi. A fare da ulteriore ostacolo al nuovo numero 10 isolano, oltre una condizione fisica ancora tutta da recuperare, c’è anche il suo utilizzo (un po’ a sorpresa) col contagocce da parte del suo allenatore Fabio Liverani, che ha preferito ultimamente optare per un centrocampo più robusto e di legna piuttosto che puntare su fantasia e geometrie, caratteristiche più dedite al bel gioco.
Il “diez” può rianimare la mediana rossoblù?
L’assenza del numero 10 dal campo (o forse soprattutto) le scelte (errate) di Liverani hanno portato ad un Cagliari molto meno efficace e più deficitario e nel contempo confusionario in termini di costruzione della manovra. La formazione rossoblù, sia contro il Venezia sia soprattutto venerdì scorso contro il Genoa a Marassi, è sceso in campo più con l’idea del non prenderle da una squadra – quella di Blessin – molto attrezzata in tutti i reparti rispetto che provare a giocarsela a viso aperto. La conseguenza di ciò è stata la mancanza di un gioco, che in particolare i tifosi continuano a chiedere ad alta voce senza però sentire una risposta incoraggiante dalla squadra e dallo staff tecnico. Il Cagliari si è mostrato molto confuso, senza idee e con molti limiti in termini di geometria e fantasia in mezzo al campo. La proposta di gioco, di conseguenza, ne ha risentito e non poco nel confronto con il Grifone, tanto da far diventare alquanto sterili le pochissime sortite offensive degli isolani (con un Luvumbo evanescente e un Mancosu risultato prevedibile nelle giocate nonostante l’impegno). La crisi del centrocampo del Cagliari, però, va anche oltre e vanta tanti (troppi) passaggi orizzontali, in cui il Cagliari continua (suo malgrado) ad eccellere, verticalità praticamente inesistente da parte sia di Makoumbou – apparso nel primo tempo di Marassi come il fantasma di sé stesso – sia di Deiola, più strategico nel fare legna in mezzo che a costruire (con annessi errori in fase di smistamento), lanci spesso alti e raramente a terra che arrivano in avanti a Lapadula, che si è ritrovato a lottare ad armi impari contro i difensori centrali avversari ma soprattutto uno zero alla voce tiri in porta che fa molto rumore per una squadra che (teoricamente) vuole risalire verso i primi posti della classifica. La manovra del Cagliari è diventata alquanto leggibile per gli avversari e la tattica della fisicità abbinata alla gamba e alla resistenza introdotta recentemente da mister Liverani non sta certamente dando i risultati sperati. L’ingresso di Viola dopo più di un’ora di gara ha cambiato (leggermente) qualche ingranaggio nella manovra rossoblù. Niente acuti straordinari degni del suo valore, certamente, ma qualcosa ha spostato. Con il 10 sul terreno di gioco di Marassi, si è visto qualche palla in profondità in più, così come si è vista maggiore tecnica, che fino a quel momento sembrava essere materia sconosciuta nel centrocampo a tre messo in campo inizialmente da Liverani.
Col Brescia si ritorna al centrocampo tecnica e fantasia?
Una mezzala con compiti da playmaker per avere una fonte di gioco in più in fase di impostazione. È la combinazione di compiti tecnici e tattici che piace molto a Viola. A ciò si aggiunga un sinistro raffinato che può essere utile sia nell’innesco degli attaccanti in profondità sia per i calci piazzati (specialità dove Viola ha segnato finora il suo unico gol in maglia Cagliari, in Coppa Italia contro il Perugia lo scorso agosto). Il numero 10 attende, la squadra ha bisogno di un riscatto non solo dal punto di vista dei risultati (con una vetta distante ben 7 lunghezze occupata dall’inedita coppia Reggina-Bari) ma soprattutto una scossa sotto il profilo della proposta di gioco. Ecco perché il (possibile) ritorno fra i titolari del centrocampista ex Bologna e Benevento potrebbe giovare e non poco alla mediana rossoblù (magari riformando la coppia di play insieme a Makoumbou e in attesa di capire se la terza casella possa tornare ad appannaggio di capitan Rog, con Nandez di nuovo avanzato nel trio d’attacco). In tal senso, la partita di sabato 15 ottobre 2022 alla Domus contro il Brescia di Clotet potrebbe rappresentare un banco di prova importante per il Cagliari e soprattutto per il suo numero 10, pronto a riprendere le redini del centrocampo per provare a far risalire la corrente alla sua squadra che attualmente sta attraversando un momento non semplice.
Fabio Loi














