Una nuova sfida salvezza, un’ulteriore possibilità per raggiungere quella meta che dopo la sesta sconfitta nelle ultime sette gare sembra essersi di nuovo fatta lontana. Il Cagliari torna sul terreno della Unipol Domus per cercare quella che sarebbe la seconda vittoria consecutiva in casa, l’unico modo per arrivare allo scontro diretto contro la Salernitana dell’8 maggio prossimo con una forza mentale differente. Davanti però, alle ore 15 di sabato 30 aprile, ci sarà un Hellas Verona che non si è stancato di raccogliere punti e che vuole terminare il proprio campionato nella parte sinistra della classifica.
I precedenti
La sfida tra gli isolani e gli scaligeri è di quelle in cui il risultato non è mai certo. Almeno per quanto riguarda la massima serie, dove su trentatré incontri totali i rossoblù hanno vinto 10 volte e pareggiato altrettante, mentre hanno dovuto cedere il passo ai gialloblù in tredici occasioni. Un quadro che cambia se si gioca in Sardegna: tra le mura amiche, il Cagliari ha agguantato nove dei dieci successi totali, si è fermato sul pari per tre volte e ha collezionato solo quattro sconfitte. Statistiche che affermano come i rossoblù abbiano raggiunto la vittoria nel 56% delle sfide in casa in Serie A: solo con il Genoa il club isolano ha fatto meglio, con squadre affrontate almeno quindici volte, nella propria storia. Dati che però sono indeboliti dall’andamento dei risultati negli ultimi anni: all’andata al Bentegodi finì sullo 0-0, la sesta sfida di fila da cui il Verona è uscito da imbattuto contro i rossoblù, che non vincono dal 2017 contro la squadra oggi allenata da Igor Tudor (2-1 nel 2017, con i gol di Ceppitelli e Faragò a rispondere alla realizzazione di Zuculini). I veneti hanno vinto otto delle ultime quindici gare contro i sardi, facendo del Cagliari la squadra contro cui hanno fatto meglio in termini di risultati nello stesso arco di tempo.
A gonfie vele
L’arrivo di Tudor ha cambiato le sorti dei gialloblù già da settembre. Il tecnico croato ha dato un’identità tattica precisa alla sua squadra attorno al 3-4-2-1 che vede soprattutto nei tre giocatori offensivi la propria sicurezza. Caprari, Simeone e Barak, fino a questo momento, hanno segnato 37 dei 59 gol in campionato mettendo una loro firma nella continuità di risultati che ha portato il Verona vicino alla soglia dei cinquanta punti, traguardo raggiunto solo una volta nell’era dei tre punti in Serie A, nella stagione 2013-2014 quando i punti furono 54. Nell’ultimo mese i gialloblù hanno perso solo con l’Inter per 2-0, ottenendo dall’altra parte due successi – contro Genoa e Atalanta – e un pareggio – contro la Sampdoria nell’ultimo turno. Risultati che testimoniano come la corrente, nonostante una salvezza assicurata da tempo, non sia mai stata staccata. I gialloblù inoltre non hanno fatto sconti a nessuno durante la stagione vincendo quattro delle ultime sei sfide contro squadre con meno punti in classifica a inizio giornata, anche se Tameze e compagni hanno pareggiato due delle ultime tre sfide di questo genere contro Empoli e appunto Sampdoria. Il Cagliari dall’altra parte cercherà continuità alla Unipol Domus, dove in stagione ha ottenuto quindici punti sui ventotto totali ma in cui non ha mai vinto due volte di fila nell’annata. La squadra di Mazzarri dovrà essere attenta difensivamente, soprattutto contro gli inserimenti dettati dalla densità di uomini portati nella metà campo avversaria dagli avversari, ma avere anche un atteggiamento offensivo differente rispetto alla prova contro il Genoa, cercando di far male per tutta la gara: perché gli isolani, considerando i primi quindici minuti di gara e l’ultimo quarto d’ora di gioco, sono la squadra meno prolifica di Serie A.
Zona gol
Per invertire la rotta Mazzarri potrebbe fare affidamento principalmente, ancora una volta, su Joao Pedro. L’attaccante italo-brasiliano ha nel Verona la squadra contro cui ha giocato più minuti in carriera, ben 476, senza mai andare in gol. L’aria dell’Isola potrebbe però far bene al capitano rossoblù, che ha segnato nove dei diciotto gol realizzati in casa dal Cagliari. Dall’altra parte, invece, i principali pericoli arriveranno dal Cholito Simeone e da Gianluca Caprari, rinato sotto la guida di Tudor. L’ex rossoblù in questa stagione ha segnato 16 gol in 31 gare, appena due in meno di quelli fatti in Sardegna in 71 partite. Un dato che è il simbolo di come l’attaccante argentino abbia trovato nella città di Romeo e Giulietta una tranquillità sotto porta che in maglia Cagliari mancava, come dimostrato dalla media gol alla Unipol Domus, la peggiore in carriera per il giocatore cresciuto nel River Plate, di appena una rete ogni 275 minuti. Caprari, invece, oltre ad aver trovato confidenza con il gol, ha dimostrato durante l’arco dell’annata di essere in grado di servire al meglio i compagni. Sono sette gli assist in stagione, che rendono il numero 10 quarto tra gli italiani nella classifica delle assistenze e che soprattutto sono una delle migliori prestazioni in maglia Verona nei passaggi vincenti: solo Romulo, con otto nella stagione 2013-2014, e Halfreddson, con nove nell’annata 2014-2015, sono stati in grado di far meglio.
Matteo Cardia