Cagliari-Venezia è una sfida dai recenti sentori di Serie A. Ora però le due formazioni, sabato 1° ottobre 2022, con calcio d’inizio alle ore 14.00, tornano ad affrontarsi in Serie B a distanza di 6.748 giorni dall’ultima volta. Era il 10 aprile 2004 e i rossoblù, all’epoca allenati da Edy Reja, vinsero per 2-1 al Penzo – decisivi per i sardi i gol di Albino e Bianchi, che resero vano quello di Poggi nel finale – contro i lagunari guidati in quel periodo da Angelo Gregucci.
I numeri
Il Cagliari, dopo una serie di quattro sconfitte consecutive, ha perso soltanto una – il 26 gennaio 2003 al Penzo per 3-0 (con Giampiero Ventura in panchina) – delle ultime tredici sfide ufficiali in Serie B contro il Venezia (completano il bilancio 5 vittorie e 7 pareggi). Numeri dunque certamente favorevoli per la squadra di Fabio Liverani. Il Venezia, tuttavia, dal canto proprio, punta a rompere un tabù in terra sarda che dura da ben 65 anni. Difatti per i nero-arancio-verdi l’ultimo successo in Sardegna, a fronte dei 7 totali in 22 precedenti cadetti, risale addirittura al 17 novembre 1957 (1-0 per i lagunari grazie alla rete di Giovanni Calegari all’87’).
Cercasi salto di qualità
In questa prima fase di campionato cadetto, il Venezia, dato da più parti come una delle squadre papabili per un posto al sole ai vertici della categoria, sta faticando a trovare una propria identità sotto la guida di Ivan Javorcic. Con l’ex tecnico del Südtirol al timone, i lagunari hanno totalizzato fin qui solamente 5 punti in 6 giornate disputate. Uno score certamente molto povero per le ambizioni iniziali della società del presidente Duncan Niederauer. Difatti, soltanto due volte nella storia il Venezia si è ritrovato con meno punti nella competizione cadetta dopo 7 turni: nel 2004/05 (quattro) e nel 1951/52 (due), retrocedendo in entrambi i casi in Serie C.
Cooperativa del gol contro individualismo
Uno degli aspetti di rilievo in vista della sfida di sabato dell’Unipol Domus tra Cagliari e Venezia sarà quello dell’interpretazione offensiva delle due formazioni. Se infatti da una parte i rossoblù possono essere considerati come una vera e propria “cooperativa del gol” con 6 giocatori di 6 nazionalità diverse (Pereiro, Mancosu, Makoumbou, Rog, Lapadula, Luvumbo) mandati a segno su 6 giornate disputate, dall’altra i nero-arancio-verdi puntano decisamente di più sull’individualismo. Da tenere d’occhio nella formazione lagunare c’è Andrija Novakovich. L’attaccante statunitense, ex Reading e Frosinone, ha segnato 14 dei suoi 19 gol totali in carriera in Serie B (pari a circa il 74%) in gare esterne. Tuttavia l’attuale numero 11 della formazione di Javorcic non trova la via della rete dallo scorso 18 aprile, quando segnò su rigore al 96’ – con la maglia del Frosinone – nel 4-4 del Libero Liberati contro la Ternana.
Fabio Loi