“Sono abituato a guardare avanti, non indietro”. Una frase chiara, quella pronunciata qualche giorno fa da Tommaso Giulini al termine della lunga conferenza stampa di presentazione di Eusebio Di Francesco come nuovo tecnico del Cagliari. La risposta data dal patron alla nostra domanda, che diceva più o meno così: quanto è costata, in termini soprattutto “umani”, questa rivoluzione? Perché di questo si è trattato.
Carta-Cossu-Colombo: più responsabilità per il trio
Via il direttore sportivo Carli, sollevato dall’incarico proprio nel giorno dell’annuncio dell’arrivo in rossoblù dell’amico Eusebio, che ha pagato il fatto di non aver portato i risultati sperati. “Come avviene in ogni azienda”, ha aggiunto Giulini dopo aver sottolineato il dispiacere provato nel prendere la decisione. Una scelta che ha promosso Pierluigi Carta al ruolo di direttore sportivo all-inclusive: prima squadra e settore giovanile saranno sotto la sua supervisione sportiva, su volontà precisa del patron che ha voluto eliminare il filtro rappresentato da un diesse classico come Carli, puntando su una gestione unica dell’assetto organizzativo rossoblù. Anche per questo la figura di Carta ha un’importanza più sul piano operativo che mediatico. Insieme all’ex Olbia ci saranno ancora Cossu e Colombo, entrambi dotati di maggiore responsabilità sul mercato rispetto agli anni passati: l’occhio dell’ex trequartista sarà fondamentale in fase di osservazione dei talenti, finalizzando il lavoro dell’area scouting diretta da Riccardo Guffanti, la cui conferma dovrebbe arrivare a breve. Per Colombo, invece, sarà l’occasione per mettere a frutto gli studi da direttore sportivo, culminati con il diploma conseguito a Coverciano a fine 2018: uomo di fiducia di Giulini, all’ex portiere milanese dovrebbero spettare soprattutto compiti diplomatici di supporto a Carta, nella gestione delle trattative e dei rapporti con i vari interlocutori (altri club, dirigenti, procuratori etc).
Incertezza sullo staff tecnico, con Brambilla ai saluti
Ma la rivoluzione organizzativa non ha interessato soltanto le scrivanie: l’avvento di DiFra apporterà certamente dei cambiamenti a livello di staff tecnico. A distanza di qualche giorno dal DiFrancescoDay, ancora non è chiaro chi sarà il vice del tecnico abruzzese: si parla di Francesco Calzona, in passato al fianco di Sarri durante l’esperienza napoletana, che però sarebbe finito nel mirino dell’Empoli per la panchina (fonte: Gianluca Di Marzio). Forse è anche per questo che l’annuncio sui collaboratori del nuovo tecnico rossoblù slitta ancora, così come l’ufficialità sulle date del ritiro che dovrebbe prevedere la formula Asseminello-Aritzo, a partire dalla terza settimana di agosto, per una soluzione tutta sarda dopo quattro anni di partnership con la Val di Pejo (dove si dovrebbe tornare, salvo cataclismi, nell’estate 2021). In attesa di definire il responsabile della preparazione atletica, quel che sembra certo è l’addio ad Antonello Brambilla, preparatore dei portieri negli ultimi anni, che sarà sostituito da Fabrizio Lorieri, fedelissimo di Di Francesco. Il milanese saluta il rossoblù dopo aver contribuito – e non poco – alla crescita di Cragno, il cui rendimento è sotto gli occhi di tutti, tanto da farne uno degli estremi difensori più ambiti della Serie A.
Primavera, il passaggio di testimone da Max ad Ago
L’ultimo tassello della rivoluzione, quello più prevedibile e atteso, è la conferma del cambio di guida della Primavera: Max Canzi ha lasciato la seconda squadra rossoblù dopo un lavoro quinquennale che ha portato tante soddisfazioni, qualche amarezza e, soprattutto, il rammarico per non aver potuto chiudere una stagione che ha visto il suo Cagliari lottare per il vertice del Primavera 1 con Atalanta e Inter, senza la possibilità di disputare i playoff che avrebbero visto certamente protagonisti Ladinetti e compagni. Dopo qualche mese al fianco di Zenga, Canzi trova la panchina dell’Olbia: a lui (e al suo staff, capitanato dal vice Gigi Lavecchia) il compito di valorizzare nel calcio dei grandi alcuni tra i talenti prodotti dal settore giovanile rossoblù, sia del recente passato che del presente. L’uomo giusto al momento giusto, si potrebbe dire, che porterà in Gallura il know-how di conoscenze e metodi propri dell’ambiente Cagliari, in un’ottica di crescita del progetto Olbia. Al suo posto verrà promosso Alessandro Agostini, suo vice nell’ultimo biennio: all’ex terzino di tante battaglie rossoblù il compito di continuare nel solco tracciato dal tecnico milanese, con l’obiettivo di valorizzare elementi come Brunetto Conti (2002), il crack argentino Delpupo (2003) e il talentino di Sorso Masala (2004) e accompagnarli nel percorso fino alla prima squadra, come accaduto qualche settimana fa per Ladinetti, Carboni, Gagliano e Marigosu.
Francesco Aresu