La testa per almeno ventiquattr’ore fuori dalle sabbie mobili, il punto una boccata d’ossigeno che puรฒ essere valutata con il classico bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto a seconda dei punti di vista. Di certo c’รจ che il Cagliari che ha pareggiato a Lecce non puรฒ recriminare nรฉ sullo spirito nรฉ sulla volontร . E cosรฌ Claudio Ranieri saluta il girone di andata con 15 punti in classifica e la speranza di un ritorno nel quale raccogliere meno complimenti e piรน sostanza.
Classico
Guardando alla prestazione dei rossoblรน scesi in campo al Via del Mare sono due i dettagli da sottolineare. Uno positivo, quello di una squadra che ha tenuto fino al novantesimo e oltre, che non รจ mai uscita dalla partita, che ha saputo recuperare il solito gol di svantaggio sulla classica disattenzione difensiva. L’altro รจ appunto la rete di Gendrey che ha portato avanti il Lecce, frutto di uno schieramento su palla inattiva che – non per la prima volta – ha creato i presupposti per il colpo di testa solitario del terzino avversario. “Devo fare una zona mista perchรฉ se stiamo a uomo sono troppi quelli che non riescono a tenere gli avversari. Dobbiamo solo lavorare di piรน e meglio“: queste le parole di Ranieri nella conferenza stampa post partita. Un limite strutturale che perรฒ non puรฒ giustificare la presenza di sei uomini sul primo palo e il solo Augello sul secondo, costretto a fronteggiare da fermo il terzo tempo di Gendrey, la solitudine di Pongracic perso da Prati e quella di Gonzalez lasciato libero da qualsivoglia marcatura. E anche dopo lo svantaggio la stessa situazione si รจ ripetuta, con Scuffet salvato dall’imprecisioneย degli avversari. Senza dimenticare le altre occasioni in tutto il girone d’andata nelle quali il Cagliari ha pagato su palla inattiva o รจ stato vicinissimo a pagare. Insomma, problemi strutturali sรฌ, ma non solo.
Audacia e Pavoletti
Volendo puntare l’obiettivo su ciรฒ che sarebbe potuto essere e non รจ stato, anche gli ultimi venti minuti lasciano qualche dubbio. Perchรฉ se รจ vero che un punto a Lecce fa come si suol dire classifica, l’occasione di tornare in Sardegna con l’intera posta in palio era non solo ghiotta, ma assolutamente prendibile. Gli uomini di D’Aversa sono apparsi in difficoltร fisica per tutti i secondi 45 minuti, un crollo che ha portato anche a un netto abbassamento della linea difensiva e a un’altrettanto netta incapacitร di ripartire. Il Cagliari ha cosรฌ meritatamente raggiunto il pareggio, ma ha poi lasciato da parte le velleitร di vittoria. Gli unici due cambi di Ranieri, arrivati sul finale, hanno visto Di Pardo e Deiola subentrare a Oristanio e Makoumbou, ma sono quelli non eseguiti a far storcere il naso. Non tanto per il mancato ingresso dell’ex Mancosu, che a San Siro aveva dimostrato un ritardo fisico evidente, o per quelli di Sulemana – anche il ghanese ha avuto un problema in mattinata – o di Azzi. Ciรฒ che ha lasciato piรน di un dubbio รจ un Pavoletti tenuto fuori, scelta giustificabile se il livornese non fosse stato al massimo come da dichiarazioni dell’antivigilia, ma difficilmente capibile quando Ranieri nel post partita ha espresso una differente valutazione sulle condizioni del numero 30: “Era al 100% per fare qualche minuto, ma avendo pareggiato mi sono tenuto le carte in mano perchรฉ cambiare per cambiare non serve”. Tradotto, se il risultato fosse rimasto negativo ci sarebbe stato spazio per Pavoletti negli ultimi minuti, al contrario meglio una scelta conservativa. Cambiare per cambiare non serve, legittimo, ma cambiare per provare a vincere – vista anche l’evoluzione della sfida – sarebbe stato sรฌ rischioso, ma anche un simbolo di una differente mentalitร .
Quadro e futuro
Il girone di andata si chiude con il Cagliari a quota quindici punti, la posizione in classifica pendente dalle sfide dell’Empoli in casa contro il Milan e della Salernitana all’Arechi contro la Juventus e il futuro da scrivere con una storia diversa da quella della prima parte di stagione. Due punti raccolti nelle prime otto giornate, tredici nelle successive undici, una media che se dovesse essere quella della seconda parte di girone porterebbe a una salvezza quasi certa. I se perรฒ passano inevitabilmente da risultati che non dovranno mancare, perchรฉ da Salerno in poi – e in alcuni casi anche in precedenza – le prestazioni non sono quasi mai venute meno. Un dettaglio da non dimenticare, perchรฉ spesso i risultati non permettono di valutare con luciditร il quadro d’insieme. Vero รจ che il Cagliari ha difficoltร e problemi non nascondibili, vero รจ che la rosa andrebbe sistemata in alcuni tasselli, ma il realismo impone di osservare l’immagine della classifica e del futuro senza sperare in chissร quali rivoluzioni del mercato. E cercando di affidarsi al miglioramento – doveroso – della rendita di chi รจ giร agli ordini di Ranieri. Seguendo l’esempio del Petagna visto a Lecce, ma anche diventando piรน sporchi e cinici senza cercare gli applausi che, da soli, non portano punti. Il Cagliari, lo dicono i dati e lo dicono le gare giocate, ha sicuramente raccolto meno di quanto seminato, ma non per chissร quali colpe altrui bensรญ per mancanze proprie: limitare gli errori e dare seguito a quanto prodotto deve essere la stella polare che conduce alla salvezza.
Matteo Zizola














