Chiuso il mercato è il tempo di tracciare una linea, il che non vuol dire lanciarsi in giudizi, che come sempre spettano solo ed esclusivamente al campo, ma provare a capire quelle che sono state le scommesse e le riflessioni in casa Cagliari in questa estate di profonda rivoluzione, sia in panchina che nelle scelte fatte in sede di trattativa.
Numeri
Partiamo da un dato oggettivo: il Cagliari 25-26 rispetto al Cagliari 24-25 ha perso (guardando solo ai numeri della scorsa Serie A) i migliori 4 marcatori dell’ultimo campionato (22 gol tra Piccoli, 10, Zortea, 6, Marin, 3, Viola, 3) e il miglior assistman, Augello con 7 passaggi vincenti. Un’economia non facile da sostituire e che bene traccia la scommessa fatta in questa estate. Piccoli, per cifre ricevute e per la volontà del giocatore di provare ad alzare l’asticella in un club impegnato nelle Coppe, era il sacrificio da fare e irrinunciabile, visti anche i tanti investimenti fatti tra arrivi e riscatti dalle parti di Asseminello. Zortea dopo un’annata super voleva salutare la Sardegna ed è stato accontentato. E guardando al mercato attuale per gli italiani in Serie A gli 8 milioni arrivati da Bologna indicano una buona cessione.
E ora?
Il peso dei gol, sulla carta, ricade sulle spalle di Sebastiano Esposito, uno che in Serie A ha dimostrato di poter essere anche un attaccante da doppia cifra, più o meno, ma che in casa Cagliari in questo inizio di stagione sta giocando quasi più da play offensivo che da vero e proprio ultimo d’attacco. E allora ecco che le reti salvezza ricadranno su una scommessa di coralità sotto porta, con i tanti giocatori offensivi presenti in rosa, come Gaetano, Folorunsho, Luvumbo e compagnia. Senza dimenticare che Kılıçsoy è arrivato in Sardegna con un curriculum di tutto rispetto e potrebbe essere lui la vera sorpresa del campionato. E poi c’è la speranza dalla rinascita del colpo dell’ultimo giorno di mercato, quel Gallo Belotti che però è anni che non va oltre un paio, non “alla sarda”, di reti a stagione. Nel complesso dunque il Cagliari ha fatto un mercato interessante ma che sa molto di all-in, non tanto come previsione futura sulla crescita di alcuni calciatori (sulla carta Caprile, Esposito o Adopo sono tesoretti quasi sicuri per le estati a venire) ma sicuramente per il calcolo della serva dei gol che serviranno per restare in Serie A anche nella prossima stagione. Dovranno incastrarsi una serie di ingranaggi per non soffrire oltremodo, ma forse per provare a uscire dall’impasse che si rischiava di creare una rivoluzione con tante scommesse è il modo giusto per provare a divertire e creare un’identità a questa squadra. A Pisacane il compito, non facile, di fare da economista delle forze in campo oltre che da gestore di un gruppo con potenziale ma tutto da dimostrare.
Roberto Pinna














