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Cagliari, un Grassi che non ti aspetti: il club punta sull’oneroso riscatto?

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Proteggere e costruire. Senza il primo compito non esiste l’altro e viceversa. Un’unione che dà vita all’equilibrio in mezzo al campo, in quelle zolle della mediana dove i destini delle partite spesso si decidono. Mantenere quell’equilibrio, in casa Cagliari, è ormai da tempo compito di Alberto Grassi, arrivato in sordina a vestire il rossoblù, nel calciomercato estivo grazie al suo vecchio maestro Leonardo Semplici, e con il tempo diventato cruciale per la stabilità del gruppo sotto la guida Walter Mazzarri.

Alternativa

Arrivato in Sardegna in prestito con obbligo di diritto di riscatto legato a presenze e salvezza, fissato a 4 milioni, ma soprattutto, come detto, da uomo di fiducia di Leonardo Semplici, Grassi è partito indietro nelle gerarchie di un centrocampo isolano in cui Marin e specialmente il nuovo arrivato Strootman, sembravano dover essere le due principali opzioni per dettare i tempi in costruzione e in fase di non possesso. Le condizioni fisiche non ottimali e le prove opache dell’olandese, le conferme da mezzala del giocatore ex Ajax, così come le difficoltà sul lato tecnico di un Deiola capace di interdire ma non di creare, hanno portato alla necessità di un profilo come quello dell’ex Parma che però ha avuto bisogno di tempo prima di farsi notare.

Tappe

Cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta, il classe ‘95 aveva costruito le basi di quella che sembrava una carriera in ascesa dopo l’arrivo a Napoli nel 2017. Le poche presenze e i continui problemi fisici però hanno portato il giocatore prima alla Spal, alla corte del tecnico toscano che l’ha rivalutato e poi ritrovato per poche giornate a Cagliari, e infine al Parma, in cui però gli infortuni hanno avuto spesso la meglio. La retrocessione dei gialloblù nell’ultima stagione ha portato il giocatore e la società emiliana a separarsi. Una scelta arrivata già prima del ritiro pre-campionato e che ha costretto il giocatore ad allenarsi in solitaria per più tempo nel pre-campionato. Una situazione che ha fatto storcere il naso a tanti quando è arrivato l’annuncio dell’arrivo di Grassi nell’isola, un po’ a sorpresa, il 21 agosto scorso. Con la condizione fisica a rappresentare il dubbio più grande sul numero 27 rossoblù, come fatto notare anche da Walter Mazzarri al momento del suo arrivo sulla panchina rossoblù.

Cambio di rotta

Problemi fisici, poco spazio, il cambio in panchina ma soprattutto una condizione di classifica che non concedeva spazio alla tranquillità. La voglia di rivalsa del giocatore però ha pesato, così come la necessità di una squadra spesso apparsa priva di un faro a centrocampo in costruzione ma anche di uno scudo in fase di non possesso davanti alla linea difensiva. Tra le pause nazionali di ottobre e novembre, Mazzarri ha così ritrovato il giocatore, da sempre utilizzato per almeno un tempo intero dalla partita contro l’Atalanta del 6 novembre scorso. “Sta facendo molto bene, – ha detto l’ex tecnico del Torino – mi sembra trasformato rispetto a quando sono arrivato e ora è un giocatore importante per noi. Lui è uno dei pochi incontristi che regge anche la veemenza fisica. Spero continui così”. Con queste parole prima di Inter-Cagliari del 12 dicembre scorso, era stato proprio l’allenatore toscano a riconoscere i miglioramenti del mediano di Lumezzane. E nonostante i rossoblù siano passati successivamente a vivere il loro periodo più complesso in stagione, il pensiero di Mazzarri sembra valere ancora. Perché Grassi è uno dei giocatori rimasti nei titolari nonostante i nuovi arrivi ma soprattutto perché è stato uno dei protagonisti nel cambio di rotta rossoblù del 2022. La partita con il Napoli è stata l’ultima prova. In campo fino a quando il fisico non ha chiesto il riposo necessario, Grassi è stato l’argine alla salita di intensità napoletana sul finire del primo tempo ma anche sempre al centro del possesso palla rossoblù. Dieci i passaggi nella trequarti riusciti del giocatore, un passaggio chiave, il 79% di passaggi riusciti – il migliore del Cagliari insieme a Baselli e Bellanova – e quinto uomo per km percorsi (10.023).

Numeri che testimoniano il lavoro di un giocatore ritrovato, capace di rompere le linee del gioco avversario ma anche di vedere e creare quelle per i propri compagni. E di cui ormai Mazzarri sembra non voler più fare a meno. E quello che sembrava un riscatto oneroso improbabile solo qualche mese fa ora rischia di diventare un’importante mossa salvezza per il club di via Mameli. Perché 4 milioni in questo momento storico del calciomercato non sono pochi, ma tra le pedine in rosa viene difficile individuare un filtro per il centrocampo pronto per la lotta per la permanenza in massima serie come l’ex Parma.

Matteo Cardia

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