Prima coccolato, poi stimolato, infine messo di fronte alla realtà. Gastón Pereiro è stato al centro delle parole di Fabio Liverani durante il precampionato del Cagliari e dopo l’esordio ufficiale contro il Perugia è arrivato una sorta di ultimatum per il fantasista uruguaiano. “Ora lui deve metterci qualcosa in più e non possiamo aspettare troppo” il chiaro segnale lanciato dal tecnico rossoblù al Tonga.
Croce
È passata tanta acqua sotto i ponti – e tanti allenatori – da quel gennaio 2020, quando Pereiro arrivò in Sardegna un po’ a sorpresa dal PSV Eindhoven. Nonostante sprazzi del giocatore atteso, il numero 20 di Montevideo si è fatto notare soprattutto per i suoi pochi alti e i tanti bassi. Non tanto in partita, anche se le prestazioni sopra le righe non sono state numerose, ma piuttosto durante la settimana senza mai riuscire a conquistare la fiducia del tecnico di turno. Le qualità tecniche non si discutono, restano invece dubbi su quelle mentali. Poca abnegazione e altrettanta poca continuità di rendimento sono le note dolenti del Tonga formato Cagliari. Segni meno che erano già presenti nella sua esperienza – comunque fortunata – con la maglia del PSV Eindhoven, come ci aveva raccontato nei giorni del suo arrivo in Sardegna il collega Daniel Reyes di Claro Sports: “È capace di giocare quattro partite di seguito ottime per poi sparire nelle due seguenti”, e ancora “il suo punto debole è la fase di non possesso sulla quale dovrà lavorare“. Aspetti che in Eredivisie, giocando per il titolo, possono essere accettati e messi da parte, ma che quando si lotta per la salvezza o si deve affrontare un campionato sui generis come la Serie B italiana diventano fondamentali.
Ultime occasioni
Ventiquattro giorni separano Gastón Pereiro dalla chiusura del mercato. Primo settembre come data fondamentale, con tre gare di Serie B da disputare prima che arrivi la fine delle trattative. E per il Tonga le tre sfide contro Como, Cittadella e Spal hanno le sembianze delle ultime chiamate. Il Cagliari da un lato ha provato – e prova – a sondare il mercato alla ricerca di pretendenti per il fantasista uruguaiano, dall’altro punta su di lui per l’immediata risalita. Questione più di necessità che di volontà, con quell’ingaggio da 1,8 milioni di euro netti a stagione che pesa come un macigno. E che, va da sé, è il principale ostacolo per una cessione che sembra nei desideri di entrambe le parti. Liverani dal canto suo prova a lustrare quello che dovrebbe essere un gioiello, a maggior ragione in cadetteria, ma che anche per lui diventa giorno dopo giorno una lotta contro i mulini a vento. Eppure il vestito tattico impostato dal tecnico romano durante l’estate appare quello più congeniale al Tonga. Dopo stagioni con l’incognita di un ruolo mai vicino a quello di Eindhoven, finalmente Pereiro può giostrare sulla destra nel tridente d’attacco, piede invertito e compito di rientrare sul mancino per provare il tiro o l’assist vincente. Ma così come a Strasburgo e a Leeds anche contro il Perugia, il classe ’95 è apparso fuori dal gioco, accendendosi a sprazzi in mezzo a lunghissime pause.
Futuro incerto
Uno stipendio da Serie A che porta a considerazioni come quella del direttore sportivo Stefano Capozucca a inizio estate, “magari ci sono anche giocatori che non vengono presi perché nella nostra demenziale retrocessione abbiamo calciatori con un ingaggio importante” le parole del dirigente rossoblù datate 6 giugno. E Pereiro, con i suoi 1,8 milioni netti, non può che far parte del discorso. Tanto che la sua cessione si è arenata davanti a cifre che spaventano e che, soprattutto, non fanno il paio con quanto messo in mostra in Sardegna. Per il Tonga resta il sogno Qatar da inseguire, anche perché se l’Uruguay potrà disputare la Coppa del Mondo in programma da novembre lo deve in parte proprio al gol vittoria di Pereiro contro l’Ecuador al 92′ datato 9 settembre 2021. Per questo Pereiro spera in una cessione che possa riportarlo in A o, comunque, renderlo visibile agli occhi del commissario tecnico Diego Alonso. Le soluzioni però latitano, partendo dal ritorno in Olanda dove ci ha pensato il Twente – impegnato in Conference League e probabile prossimo avversario della Fiorentina nel preliminare – che ha poi virato su Vlap, o guardando al sondaggio del Monza di Galliani che però si è fermato, per ora, di fronte alla volontà del Tonga di non ridursi l’ingaggio percepito in Sardegna. Resta aperta l’ipotesi romantica del ritorno in patria al suo Nacional Montevideo, ma in questo caso l’unica possibilità sarebbe quella del prestito con parte dello stipendio a carico del Cagliari. E chissà che nell’ottica di una rivalutazione del giocatore – al momento a bilancio per una cifra sotto i due milioni di euro – la società rossoblù non decida di accettare la soluzione temporanea con tanto di aiuto per il pagamento dell’ingaggio. Tutte ipotesi sul piatto, ma con in testa l’obiettivo numero uno: non perdere le ultime chiamate partendo dall’esordio in Serie B a Como. Perché solo con prestazioni di livello sul campo Pereiro potrà percorrere una delle due vie più redditizie, essere importante per il Cagliari pur se in cadetteria o mettersi in luce per convincere altri a puntare su di lui. Al contrario tra cessione mancata e concorrenza in rossoblù per il Tonga potrebbe essere un’altra stagione da comprimario di lusso.
Matteo Zizola