Con la fine del 2022 va in archivio anche il girone d’andata per il Cagliari, con le prime settimane di gennaio decisive per il futuro della squadra rossoblù, tra il ritorno di Claudio Ranieri e la riapertura del mercato. Abbiamo intervistato alcune personalità legate al mondo del club cagliaritano, cui abbiamo fatto tre semplici domande sulle aspettative della stagione di Pavoletti e compagni.
Prima testimone di uno dei periodi più complessi per il club, poi tra i leader del primo Cagliari targato Claudio Ranieri capace di centrare la doppia promozione dalla Serie C alla Serie A. Lucio Bernardini è stato uno dei punti fermi della mediana rossoblù, soprattutto nell’anno che ha portato al ritorno nella massima serie, quello 1989-1990, quando anche le sue sei reti stagionali segnarono il cammino degli isolani. L’ex centrocampista del Cagliari ha risposto a tre nostre domande sul momento della squadra.
Quale sarà l’impatto del ritorno di Claudio Ranieri per la stagione del Cagliari? Ha un ricordo particolare del suo rapporto con lui?
“Penso che l’impatto possa essere positivo. Sarà una bella scarica di adrenalina sia a livello di ambiente che di squadra. Penso che il mister porti la sua esperienza, la sua determinazione e la sua passione per lo sport. E penso lo faccia anche con qualcosa in più nei confronti di questa società e dei colori che l’hanno lanciato nel calcio a livelli ottimali. Un ricordo? Sono passati tanti anni, trenta almeno. Però se vogliamo scendere sul particolare posso dire che un paio di giorni fa mi ha chiamato per avere la foto della campana che ci regalò nel Natale dell’88. Una campana dipinta dalla moglie dove stava scritto proprio “Dilidin Dilidon” che era già un messaggio che lui ripeteva sempre in spogliatoio quando la squadra non era sul pezzo. E questo penso continuerà a essere il suo leitmotiv: cercherà sicuramente di dare una scossa al gruppo con l’obiettivo di tenerlo sempre attivo e pronto”.
Il Cagliari ha a disposizione l’intero girone di ritorno: è ancora possibile la promozione diretta? O è meglio concentrarsi sull’assalto alle prime posizioni playoff?
“Nel calcio non si può mai dire mai. Sicuramente in questa prima parte del campionato il Cagliari ha avuto delle difficoltà per motivi che solo chi li vive direttamente può conoscere. Dall’esterno si può dire che la squadra venendo da una retrocessione non si sia calata nella categoria, dove ogni partita, che sia con l’ultima o con la prima in classifica, è sempre da giocarsi. Occorre una certa continuità, muovere la classifica. Il campionato è sempre molto lungo, penso che lo spazio per recuperare ci sia”.
Si avvicina il mercato di gennaio. Cosa può servire a questa squadra? Si è parlato di un ritorno anche di Radja Nainggolan: può essere il rinforzo da cui ripartire?
“Quello che serve è sicuramente la compattezza di squadra. Un gruppo che lavori con la giusta umiltà, con la determinazione di guadagnarsi ogni palla. Creare questo tipo di atteggiamento penso possa essere il rinforzo in grado di fare la differenza. Dal punto di vista tecnico-tattico sarà il mister a indicare la strada giusta. È vero che i grandi nomi possono fare sempre la differenza, ma la Serie B è un campionato un po’ strano. Ci vogliono sicuramente elementi che abbiano voglia, entusiasmo, determinazione e umiltà”.
Matteo Cardia