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Cagliari | Tra proposte e mancato dialogo: sul nuovo stadio la partita è ferma

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L’ultimo tassello di un puzzle disordinato è una proposta inaspettata. E che tale rimane, a scanso di sorprese nonostante l’offerta del Comune di Monserrato possa essere ritenuta sulla carta appetibile (qui la notizia). Perché a giocare la partita del nuovo stadio del Cagliari saranno ancora il Comune del capoluogo e la Regione Sardegna. Nonostante un manto erboso pesante, che sembra far rimanere i due giocatori in campo fermi in mezzo al campo.

Positività

L’inizio della Conferenza di servizi lo scorso 3 luglio è stato il primo passo recepito come positivo nell’iter progettuale del nuovo stadio dopo diverso tempo. Poche le richieste arrivate e i passi ulteriori da compiere (qui per il quadro) mentre l’ottimismo è trapelato sia dalle parole del club che da quelle di Costim (qui le dichiarazioni). Con in mente un mese, il prossimo ottobre, come quello in cui trovare un accordo definitivo e preparare il terreno per la futura gara pubblica che anticipa l’inizio della costruzione del nuovo impianto.

Stallo

Ma se la prima riunione della Conferenza di servizi è stata positiva, sullo sfondo restano le difficoltà dovute al finanziamento pubblico per l’opera, legato a un emendamento alla Finanziaria regionale dello scorso febbraio. Una situazione su cui negli ultimi mesi si sono create distanze rese più profonde dai silenzi e da malcelati dissidi. L’accordo di programma per il capoluogo vede al centro oltre lo stadio un nuovo ospedale cittadino, la costruzione di nuovi uffici nell’ex Stallaggio Meloni e l’ampliamento di due case dello studente, quella di Via Trentino e quella di Viale La Playa. Opere tutte legate tra loro a livello normativo. Cinquanta i milioni messi a disposizione dopo una lunga discussione in Consiglio regionale nei primi due mesi del 2023. Fondi che però sono il motivo dello scontro politico tra Comune e Regione, con il sindaco di Cagliari Truzzu che più volte ha lamentato la mancata erogazione delle cifre previste. Ma anche messo in evidenza le diversità di vedute sull’ubicazione del nuovo ospedale cittadino – che la Regione voleva inizialmente a Sant’Elia – e soprattutto sullo stadio, per cui era stato richiesto un percorso diverso rispetto a quello previsto dall’accordo di programma (qui per leggere le parole di Truzzu ai nostri microfoni). Uno stralcio dell’opera dall’emendamento che avrebbe probabilmente permesso un iter più rapido. Con l’accelerata del processo che è stata richiesta anche dalle opposizioni sia in Consiglio regionale che tra i banchi del Comune (qui le parole del Consigliere Massa ai nostri microfoni, che sul possibile stralcio ha presentato un ordine del giorno).

Nuove vie

Una soluzione che al momento permetterebbe inoltre di evitare lo scontro con la Soprintendenza, che su due opere previste dall’emendamento, l’ex Stallaggio Meloni (qui per conoscere la situazione) e sull’ampliamento della casa dello studente di Viale La Playa, avrebbe posto il suo vincolo, come confermato dal sindaco Truzzu nel suo ultimo intervento in Consiglio comunale lo scorso 25 luglio. Il Comune, tuttavia, per voce dello stesso primo cittadino ha ammesso di lavorare per altre vie per ottenere il finanziamento necessario per la costruzione dell’opera (qui per leggere le dichiarazioni). Vie che portano a Roma, dove il governo Meloni potrebbe rappresentare un porto sicuro per la giunta cittadina. Governo che si era già impegnato con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini a mediare tra le parti in gioco (qui le dichiarazioni). La situazione, tuttavia, resta in fase di stallo. Con lo spiraglio della riapertura dei tavoli tecnici tra Comune e Regione come unico possibile nuovo passo in avanti, data la nomina della nuova segretaria generale della Regione lo scorso 18 luglio, insieme alla prossima riunione della Conferenza di Servizi. Il Cagliari attende, mentre all’orizzonte comincia a intravedersi il limite dato dalle elezioni regionali e comunali del 2024.

Matteo Cardia

 
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