A pochi giorni dalla sfida contro il Bologna, persa dal Cagliari per 2-1 e la decisione di andare in ritiro con inizio previsto nella giornata di ieri, martedì 4 marzo, per i rossoblù di Davide Nicola è tempo di ricompattarsi per ritrovare le certezze che nelle ultime due uscite sembrano essersi smarrite. Priorità? Recuperare la condizione di alcuni elementi di peso, sembrati in debito di energie nelle ultime uscite e ritrovare le motivazioni a livello mentale per preparare al meglio l’ultimo e decisivo scatto della stagione. Parlando di singoli, in queste ultime uscite è calato l’apporto offensivo garantito da Nadir Zortea, tra i migliori nella stagione dei rossoblù per rendimento, che nelle ultime uscite è apparso appannato.
Riscatto
“Nel primo tempo i ragazzi sono stati abili, sapevamo di poter soffrire qualcosa nell’uno contro uno e lo abbiamo accettato. Dobbiamo recuperare un po’ di verve in qualche giocatore, perché qualcuno non è ancora al top della condizione. Però io credo in loro, nessuno davvero li mette con le spalle al muro. Serve aumentare la capacità di essere più determinati nelle situazioni chiave”. Queste le parole in conferenza stampa del tecnico piemontese al termine del match del Dall’Ara, che evidenziano cosa sia mancato al Cagliari. Eppure l’inizio convinto da parte dei sardi, passati in vantaggio con il gol di Piccoli al 22’, faceva presagire qualcosa di più nella seconda parte di gara, in cui invece è arrivata la risalita di un Bologna che, sia per ritmo che per qualità, è salito in cattedra forte del suo Orsolini, protagonista con una doppietta nella rimonta dei felsinei. Se a destra gli emiliani hanno trovato terreno fertile, lo stesso non si è potuto dire per il Cagliari che patisce il momento di appannamento di Nadir Zortea. Utilizzato praticamente sempre, l’ex Atalanta è il quarto giocatore ad essere partito più volte titolare (22), dietro per minutaggio soltanto a Luperto, Zappa, Piccoli, Mina e Augello (1.803 minuti giocati). Dati emblematici dell’importanza di questo giocatore negli equilibri della squadra. Un equilibrio mancato in fase offensiva nelle ultime uscite, a causa di un intenso sforzo richiesto al 25enne di Feltre che, considerata l’assenza di Luvumbo per infortunio a metà dicembre e la condizione atletica ancora non ottimale dell’ultimo arrivato Coman, negli ultimi due mesi ha dovuto giocare sempre, senza praticamente mai poter riposare. Il recupero dell’angolano avrebbe potuto aiutare Zortea a rifiatare, ma gli esiti degli esami strumentali hanno confermato che Zito resterà ai box per almeno tre settimane.
Determinante
Per Nicola, che già lo aveva allenato ai tempi della Salernitana, l’ex atalantino è un giocatore indispensabile, perché capace di interpretare bene le due fasi riuscendo a garantire fisicità, velocità e gol, senza trascurare la fase di contenimento. Zortea è il secondo goleador rossoblù, dietro soltanto a Piccoli e nel corso della stagione si è rivelato come una delle frecce più determinanti per il Cagliari, in grado di incidere in partite fondamentali. A segno al Tardini contro il Parma nella prima vittoria dei sardi in stagione, poi il bis nel 3-3 interno contro il Milan di Paulo Fonseca, prima dei tre gol di fila negli scontri diretti contro Monza e Lecce, con in mezzo il primo e indimenticabile gol a San Siro in carriera, sempre contro i rossoneri freschi di vittoria di Supercoppa Italiana con il subentrante Sergio Conceicao in panchina. Firme pesanti, valse ai rossoblù sempre dei punti in campionato, a conferma che la scommessa fatta in estate dal Cagliari e dal tecnico piemontese per portarlo in Sardegna è stata vinta. Dopo il 4-1 rifilato al Lecce, però, Zortea ha vissuto un calo nelle successive sei gare disputate. Ritrovarlo al meglio della condizione significherebbe garantire più pericolosità offensiva, come dimostrano anche i dati sui cross (85), secondo in squadra, dietro soltanto ad Augello con 157, a cui vanno aggiunte le 15 occasioni create, il 32% di passaggi nell’ultimo terzo di campo e il 37,5% di conclusioni in porta, maturata dai 9 tiri verso lo specchio (secondo soltanto a Piccoli con 17).
Tra passato e futuro
“Oggi mi sento forte, poi esistono tanti fattori che ti permettono di fare la differenza, però, ecco, l’intento, la mentalità, la voglia è sempre quella di riuscirci. Cosa vuol dire, fare la differenza? Portare ciò che altri non portano”. Queste le sue parole in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport a febbraio, alla vigilia della sfida dell’Unipol Domus contro il Parma. Quel “portare ciò che gli altri non portano” chiarisce le intenzioni di un ragazzo desideroso di crescere e migliorare, ma soprattutto determinato nel voler incidere il suo nome sulla salvezza del Cagliari. Approfittando magari della maggior conoscenza di Nicola e del suo modo di fare calcio, aspetto che ne ha favorito l’inserimento nel contesto rossoblù. A sua volta il tecnico piemontese ripone grande fiducia proprio nel 25enne, diventato subito una delle pedine fondamentali del suo undici, ma sa che servirà averlo nella migliore condizione per il gran finale di stagione. Chissà se proprio contro il Genoa, dopo il ritiro definito “non punitivo” dalla società, Pavoletti e compagni non possano tornare a quella vittoria che manca da poco meno di un mese, dal 9 febbraio contro il Parma. L’ultimo match in cui si è visto uno Zortea pericoloso, con strappi e scatti in avanti che hanno contraddistinto la sua stagione.
Giuseppe Meloni














