Pedina imprescindibile per qualunque allenatore, jolly che completa il quadro tattico laddove c’è più bisogno. Nahitan Nández è tornato sui suoi livelli nella vittoria contro la Roma dopo mesi di difficoltà e, come logica conseguenza, il telefono del mercato ha ripreso a squillare.
Sacrificio e grinta
Mezzala raramente, laterale destro e perfino sinistro con maggiore frequenza, quinto di centrocampo o ala del 4-2-3-1. A volte perfino terzino in corso di gara quando necessario. O ancora mediano nel duo davanti alla difesa. Il León non ha lesinato lo spirito di sacrificio, si è sempre messo a disposizione anche in questa difficile stagione per lui e per la squadra. Iniziata bene, l’intesa con Zappa uno degli aspetti positivi del Cagliari che aveva illuso, poi la positività come chiave di volta della discesa. Nández non riusciva più a incidere, anche perché il ruolo da tappabuchi gli si addice per cuore e garra, ma lo ha penalizzato dal punto di vista delle prestazioni. Non è un caso che nella ripresa contro la Roma, quando è stato posizionato come esterno destro di centrocampo nel 4-4-2, sia salito di livello. Non lo è nemmeno la giocata per il vantaggio firmato da Lykogiannis, perché Nández è nella metà campo offensiva, nella capacità di inserimento, nelle incursioni e nella corsa dove conta la grinta, in mezzo al campo, che dà il suo meglio.
Pronto, chi parla?
Il telefono ha ripreso a suonare, quello del suo agente Pablo Bentancur che attende l’estate per tornare a discutere del futuro di Nández. Al momento, infatti, la concentrazione è massima, l’obiettivo salvezza troppo importante per distrarsi e pensare a ciò che sarà. Una retrocessione sarebbe un’onta difficile da cancellare per chi è abituato a successi e a campionati da protagonista. E poi c’è quell’accordo tra gentiluomini con il presidente rossoblù Tommaso Giulini, la clausola da 36 milioni di euro sì, ma anche la consapevolezza che questa potrebbe essere l’ultima stagione di Nández in Sardegna. D’altronde anche con la salvezza il Cagliari dovrà in qualche modo fare cassa, il bilancio chiama e almeno una cessione dovrà rispondere. Il León è da tempo indicato come il nuovo Barella da sacrificare sull’altare dei conti, senza dimenticare che le sirene che cantano da più parti possono essere respinte una, due, tre volte, ma alla fine è quasi doveroso cedere. Il Napoli, concentrato su altre faccende – qualificazione Champions e Gattuso sì Gattuso no – ha al momento abbandonato la pista, mentre a interessarsi al numero 18 rossoblù è la Roma. Fase interlocutoria, chiamata respinta, se ci saranno le condizioni se ne riparlerà più avanti.
El Loco alla porta
Chi invece non ha mollato affatto la presa è il Leeds di Bielsa. I rapporti tra Andrea Radrizzani e Tommaso Giulini sono più che amichevoli, l’offerta negli ultimi giorni dello scorso mercato estivo pronta a essere presentata di nuovo non appena la stagione arriverà alla sua conclusione. Tanto è cambiato rispetto allo scorso settembre, da una parte il Cagliari che ha ridimensionato i propri sogni e dall’altra un Leeds che invece, da neopromosso, ha disputato una Premier sorprendente. E poi c’è lui, il Loco Bielsa, che ha in Nández un pallino e un giocatore che si incastrerebbe perfettamente nel suo sistema. Chissà se quell’offerta da 30 milioni di euro rispedita al mittente otto mesi fa non possa essere valutata con maggiore attenzione nel prossimo futuro, senza i patemi di un mercato quasi in chiusura.
Ora però è il tempo degli obiettivi da raggiungere, le valigie restano ancora nell’armadio e nessuna intenzione di riempirle prima che la sentenza della stagione sia emessa. Le squadre, però, si iniziano a costruire ora, soprattutto quelle di chi non ha la pressione del rush finale in cerca di risultati ormai già arrivati. È presto per il Cagliari, ma non per chi vorrebbe vedere Nández vestire la propria maglia nella stagione che verrà. Il telefono squilla e squillerà sempre di più, difficilmente Tommaso Giulini potrà resistere a un nuovo assalto per il suo León.
Matteo Zizola