In medio stat virtus. Lo sa bene anche Claudio Ranieri, con il tecnico romano del Cagliari che per approccio e abilità retoriche se fosse nato in epoca medievale avrebbe quasi sicuramente scritto il suo personale trattato di Etica e oggi nelle scuole si studierebbe il Ranierismo. La dottrina del non complicare il pane e del non sprecare troppi tentativi nel cogliere l’attimo giusto. L’insegnamento del quando e non del se. Non è un caso che la virtù stia nel mezzo anche nel pensiero filosofico del Ranieri allenatore, tanto che per trovare una piccola continuità da salvezza tra il pari di Udine e la vittoria contro la Salernitana è proprio il centrocampo il reparto che è stato rivoluzionato e ridisegnato dall’esperto tecnico testaccino.
Scelte
Un esperimento iniziato senza troppi frutti nella sconfitta per 3-1 in casa contro la Lazio, con tanto di dimissioni date al gruppo e poi ritirate per ferma volontà del suo spogliatoio nel voler continuare con Ranieri in panchina. Ma cambio di idee in mezzo al campo che nelle ultime sei partite di Serie A ha fruttato ai rossoblù 8 punti (vittorie con Empoli e Salernitana e pari contro Udinese e Napoli). A Monza però è arrivata una nuova sconfitta e uno stop che forse costringerà ancora una volta Ranieri a modificare le sue scelte tattiche per il centrocampo in vista della delicatissima sfida di Pasquetta alla Unipol Domus nello scontro diretto contro il Verona. Il duo Makoumbou-Deiola davanti alla difesa e alle spalle di giocatori di gamba e raccordo per unire il centrocampo con l’attacco ha faticato come mai nell’ultimo mese di partite. Solo stanchezza o anche un campanello d’allarme che deve invitare il Cagliari a un nuovo cambio di schieramento?
Makoumbou
La gara di andata al Bentegodi contro l’Hellas fu persa dal Cagliari proprio per alcune leggerezze di troppo in mezzo al campo, sia nella gestione delle rapide ripartenze avversarie che per l’ingenuità nella gestione dei cartellini da parte di Makoumbou. E anche questo dovrà essere un insegnamento in vista della gara in Sardegna. E proprio l’ex Maribor sarà uno degli attenzionati speciali di questa sosta. A Monza ha deluso, inutile usare diversi giri di parole. E non a casa Ranieri, che di solito non lo sostituisce mai, lo ha rispedito in panchina all’intervallo al Brianteo. L’unica altra sostituzione della stagione per il congolese era arrivata all’undicesima giornata di questa Serie A contro il Lecce, ma in quel caso all’89’ e non al 45’. Il Verona è una squadra che punta tanto sulla transizione nel suo gioco, spesso saltando anche alcuni tempi di gioco e affidandosi direttamente al lancio lungo. Condizione che costringerà Makoumbou a fare da pendolo per la continua conquista delle seconde palle. Situazione di gioco che non sembra esaltarlo più di tanto. E dati i segnali di Monza chissà che Ranieri non scelga di cambiare i suoi compagni di reparto, se non nel nome almeno nello schieramento, per provare a proteggerlo un po’ di più.
Deiola e Jankto
Le difficoltà in mezzo al campo a Monza hanno avuto altri due nomi e cognomi che portano ad Alessandro Deiola e a Jakub Jankto. Il sangavinese è finito al centro della critica per lo stop sbagliato verso la fine del primo tempo che ha poi portato all’azione del fallo e alla conseguente trasformazione su punizione di Daniel Maldini per il definitivo 1-0. E nella ripresa, condizionato da un cartellino giallo e dalla scelta di Ranieri di non sostituirlo, Deiola ha inseguito tanto gli avversari. L’impressione è che senza alcuni giocatori di strappo, come Gaetano su tutti, i giocatori davanti a Deiola e Makoumbou si siano disuniti troppo presto allargando gli spazi e costringendo soprattutto Deiola a una lotta aperta su troppi metri di campo. Infatti Ranieri nella ripresa ha cambiato più volte lo schieramento, spostandolo anche più laterale a centrocampo, ma senza mai trovare la quadra giusta. Su Jankto il discorso sembra essere più di attenzione che di scelta tattica. L’ex Samp sembrava aver ritrovato la giusta fame e la giusta mentalità nelle ultime uscite, con tanto di gol all’Empoli e giocate di spessore nelle due fasi. A Monza invece è tornata la versione di inizio stagione di Kuba, quella un po’ apatica e molle in contrasto. A Ranieri il compito di ritrovarlo per cattiveria e foga in vista di Verona.
Prati e Sulemana
A Monza si è rivisto dopo 5 panchine di fila anche il giovane ex Spal Matteo Prati. Un secondo tempo giocato in apnea, tra la voglia di dimostrare e una situazione tattica che lo ha visto rincorrere più che creare. Contesto sicuramente non adatto a un centrocampista che si esalta più nel possesso che nella lotta come è lui. E la gestione del talentino azzurro ora sarà fondamentale per Ranieri. Nel momento migliore del suo Cagliari lo ha fatto fuori, senza troppi giri di parole, ma ora come potrà essere utile il 2003 cresciuto nel Ravenna per la corsa salvezza rossoblù? Al Brianteo si è rivisto in panchina anche Ibrahim Sulemana, con il ghanese che sfrutterà la sosta per recuperare al cento per cento dopo l’infortunio alla caviglia. Per lui contro il Verona sarà una gara da ex, ma soprattutto il suo recupero permette a Ranieri di avere un giocatore di gamba utile nelle due fasi come pochi ce ne sono a disposizione tra i rossoblù. Insomma, cali e rientri in un centrocampo che forse è chiamato a una nuova rivoluzione. Considerando anche la duttilità di Nandez e il più che possibile ritorno di Gaetano per l’Hellas. A Ranieri il difficile compito di trovare la giusta virtù in mezzo al villaggio rossoblù.
Roberto Pinna














