La partita giocata dal Cagliari a Marassi contro la Sampdoria non ha dato spunti tattici nuovi, ma ha lasciato comunque segnali interessanti sui quali si aspettano miglioramenti.
Maran, viste le assenza, non ha voluto probabilmente togliere certezze alla squadra e così piuttosto che cambiare le carte in tavola, ha lanciato dal primo minuto il giovane Doratiotto confermando il suo classico rombo di centrocampo.
Lo schieramento ha così ricalcato quanto visto la settimana prima contro il Parma, con Cigarini in regia e Barella vertice alto fra le linee, mentre Ionita e Deiola hanno agito da scudieri del professore. Il lavoro delle due mezzali designate è stato molto importante in fase di pressione alta, soprattutto nel primo tempo, con il continuo accorciamento sui terzini e la chiusura delle linee di passaggio centrali.
Purtroppo però Deiola ha mostrato ancora una volta gli stessi difetti che portarono al gol di Kucka una settimana prima, quando con il centrocampo basso a protezione della difesa si dimenticò completamente dell’avversario diretto lasciando che si inserisse in verticale senza essere disturbato. Se in quell’occasione arrivò la rete, contro la Sampdoria l’errore di Jankto davanti a Cragno ha nascosto una mancanza che altrimenti sarebbe stata molto più evidente.
Nella ripresa, con il Cagliari in affanno dopo l’ingresso in campo di Gabbiadini, la difesa ha tenuto abbastanza bene, salvata da Cragno in un’occasione e dall’errore di Defrel in un’altra, con unico elemento in difficoltà Padoin dal cui lato sono arrivate tutte le percussioni avversarie: a parziale scusante quanto riscontrato poco sopra, ovvero il poco aiuto di Deiola nella copertura degli inserimenti dei doriani.
Il gol è arrivato alla fine solo su calcio di rigore: lasciando da parte le discusssioni sulla decisione arbitrale in merito (segnalando però che l’invito alla revisione al VAR è fuori luogo, non essendo parte del protocollo in casi di trattenute valutate in diretta dall’arbitro), dal punto di vista prettamente tattico la disattenzione di un Pellegrini fino a quel momento perfetto nelle diagonoli è apparsa chiara.
Purtroppo dal punto di vista offensivo il Cagliari ha denotato i soliti limiti, un’assenza quasi totale di pericolosità che si riflette sulla mancanza di elementi di analisi.
Contro l’Inter sarà obbligatorio eliminare le disattenzioni classiche, soprattutto per quel che riguarda il filtro e il taglio degli inserimenti dei centrocampisti nerazzurri. Attenzione massima prima di tutto, ma anche non disdegnare un minimo di imprevedibilità quando chiamati a offendere. Al contrario la partita sarà gioco forza in continua salita.
Matteo Zizola