La reintroduzione della figura del trequartista come vertice alto del centrocampo a rombo, con il conseguente passaggio al 4-3-1-2 di storica memoria, ha sicuramente ridato certezze e anche una dose di entusiasmo in più che non guasta al Cagliari di Claudio Ranieri nella rincorsa ad un posto al sole nei playoff promozione della Serie B. Una scelta forte dal sapore quasi vintage quella del tecnico testaccino, che aveva individuato in Marco Mancosu il perfetto artefice tecnico e carismatico del nuovo abito tattico rossoblù.
Il passaggio di testimone
Il numero 5 rossoblù, schierato undici volte nel ruolo di rifinitore alle spalle degli attaccanti nel corso della stagione, è stato scelto in ben 8 occasioni in questa veste da mister Ranieri dal suo ritorno sulla panchina del Cagliari, collezionando complessivamente 10 presenze, 662 minuti giocati, 2 gol e 1 assist. Al di là della legge dei grandi numeri, le prestazioni in campionato dell’ex Lecce e Spal sono state in crescendo, anche se intervallate da qualche pausa di troppo. Tuttavia la scelta, che si era rivelata piuttosto azzeccata, ha dovuto poi fare i conti con una dura realtà che è difficile da digerire per qualunque giocatore, ovvero gli infortuni muscolari. Mancosu infatti è uscito dopo nemmeno mezz’ora per una distrazione ai flessori della coscia sinistra nel match contro il Frosinone e la sua posizione in campo è stata presa da Falco, quasi in una sorta di passaggio ideale di testimone. Il “Messi del Salento”, come veniva soprannominato ai tempi del Lecce, ha numeri diversi rispetto al compagno di squadra alla voce trequarti. Nello specifico, l’ex Stella Rossa, nella gestione Ranieri, ha messo insieme 5 presenze, 251 minuti in gare ufficiali ma è stata chiamato in causa solamente una volta per il ruolo di fantasista (quattro in totale, se si considerano anche le tre sotto la guida tecnica di Fabio Liverani). Ciononostante, la fiducia di Ranieri nei confronti del suo numero 25 c’è sempre stata anche se le prestazioni viste sul campo non hanno sempre mantenuto le attese. Tuttavia la situazione si è fatta sempre più difficile per il Cagliari in quanto anche Falco, promosso quasi improvvisamente a riferimento della manovra offensiva rossoblù, ha dovuto dare forfait per via di un trauma contusivo al ginocchio sinistro. Con questo doppia probabile assenza, Ranieri potrebbe essere quindi costretto a revisionare la propria strategia d’attacco, con una scelta volta a mantenere l’equilibrio così faticosamente trovato nel corso della parte centrale del campionato.
Greece and Croatia calling?
Ranieri, nel corso della sua carriera da allenatore, in Italia così come all’estero, è stato quasi sempre guidato dal principio di mettere un abito adatto alle sue squadre a seconda dell’avversario e indipendentemente dai moduli tattici. Tra le certezze del Cagliari ranierano versione 2.0 dell’ultimo periodo ci sono sicuramente le due bocche da fuoco, ovvero le punte, e un fantasista che garantisca verticalità alla manovra. All’orizzonte per la squadra rossoblù, c’è la Ternana, reduce dal capitombolo casalingo del Liberati per 4-1 contro il Venezia. Ranieri, in vista dello scontro contro i rossoverdi umbri di Lucarelli, dovrà trovare alternative alla (probabile) doppia assenza di Mancosu e Falco, sempre che il tecnico rossoblù non decida di sorprendere tutti e di interrompere la strada fin qui intrapresa. Il rebus è sicuramente di difficile risoluzione ed è complicato dare una risposta immediata sulla decisione che prenderà Ranieri da qui a domenica. Giocando però al gioco delle ipotesi, le uniche due vere alternative che rappresenterebbero equilibrio ma anche la propensione ad attaccare gli spazi con inserimenti con e senza palla sarebbero Kourfalidis (che quel ruolo l’aveva ricoperto con Liverani allenatore in Frosinone-Cagliari) e Rog. Due giocatori dall’indubbio temperamento, di qualità, di estro ma anche capaci di ripiegare in fase difensiva, un mix che stuzzica e non poco il palato di mister Ranieri. Tuttavia, dall’altra parte, c’è un avversario come la Ternana che spesso e volentieri, sia con Lucarelli sia con Andreazzoli, ha scelto un abito tattico simile a quello del Cagliari, passando dal 4-3-2-1 (che era la base di partenza delle Fere in questo campionato) al 4-3-1-2 fino al 4-2-3-1 (visto nell’ultimo match contro il Venezia). Ecco perché la soluzione maggiormente nelle corde dei rossoblù, nonché quella più logica, sarebbe quella di un trequartista incursore volto a dare il più ampio ventaglio di soluzioni possibili.
E se toccasse a Zito?
Rog e Kourfalidis rappresentano, almeno sulla carta, le soluzioni ideali e di equilibrio ma i punti sono sempre più pesanti e le partite a disposizione per varcare la linea del traguardo in una posizione playoff comoda sono sempre meno. Ranieri, però, si sa, oltre ad essere stato considerato “Tinkerman” ai tempi del Chelsea, sa anche sorprendere quando meno ce lo si aspetta. Le carte nel suo mazzo si contano sulle dita di una mano e l’unica certezza al momento in attacco si chiama Lapadula, vera bocca da fuoco in questo 2023 a tinte rossoblù. Con Pavoletti ancora da recuperare e con un Prelec in fase di rodaggio, Ranieri ha solamente un jolly in mano da giocarsi: Zito Luvumbo. Il numero 77 angolano, che quest’anno ha totalizzato 3 gol e 3 assist in stagione, è finito spesso sul banco degli imputati sotto la gestione Ranieri, specialmente per via di un’involuzione inspiegabile nonostante gli importanti mezzi tecnici a disposizione. L’ex Primeiro de Agosto è a bocca asciutta da 5 mesi in zona gol (l’ultimo l’ha segnato nel 2-2 contro il Frosinone nel girone d’andata) ma sta cercando di riscattarsi da diverse partite a questa parte. Ranieri lo vede spesso come uomo spacca partite, con il mantra spesso dichiarato di dare maggiore imprevedibilità al reparto avanzato. Le risposte non sono state certo incoraggianti ma quella contro la Ternana potrebbe essere anche la sua partita, con maggiori responsabilità e chissà magari con i galloni da titolare. Qualunque sarà la decisione di Ranieri per non sopperire eccessivamente alla possibile assenza di Mancosu e Falco sulla trequarti, l’obiettivo del Cagliari resta sempre e comunque lo stesso: continuare la marcia verso le zone alte della griglia playoff con un occhio di riguardo a quel sogno chiamato quarto posto. Il calendario, tuttavia, non offre molte possibilità. Con 4 gare ancora da giocare in regular season (contro appunto Ternana, Perugia, Palermo e Cosenza) il Cagliari vuole provarci, senza sottovalutare una Ternana comunque arcigna e insidiosa, che certo non vince fuori casa da 12 partite consecutive ma che quasi sicuramente tenterà di fare un Pesce D’Aprile posticipato per riaprire incredibilmente i giochi playoff. Parafrasando e contestualizzando il titolo di un famoso romanzo di Antonio Manzini del 2018 dedicato al vicequestore Rocco Schiavone, ora e Cagliari e Ternana sono chiamate a fare il loro gioco.
Fabio Loi














