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Cagliari | Tecnica, personalità e gol: Ranieri affida a Gaetano le speranze salvezza

Gianluca Gaetano durante Udinese-Cagliari | Foto Valerio Spano
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Se il buongiorno si vede dal mattino chissà che l’impatto di Gianluca Gaetano con il Cagliari non possa riportare il sereno in casa rossoblù. Due presenze, due gol: non avrebbe potuto chiedere di meglio il centrocampista classe 2000 e non avrebbe potuto chiedere di meglio Claudio Ranieri. Un fattore, non solo per le reti contro Lazio e Udinese, ma soprattutto per la capacità di cambiare volto alla manovra offensiva del Cagliari.

Presentazione

Due dati spiegano l’importanza dell’arrivo di Gaetano in Sardegna. I tre gol stagionali – uno quando ancora vestiva la maglia del Napoli – lo portano al secondo posto dietro al solo Charles De Katelaere dell’Atalanta tra i nati dal 2000 in poi in tutti la Serie A. Non solo, perché con una rete ogni 120 minuti in campo il numero 70 rossoblù è al quinto posto per media gol in campionato tra tutti i giocatori che hanno disputato almeno 300 minuti in Serie A. In una graduatoria comandata da Lautaro Martinez (1 gol ogni 91 minuti), seguito da Zurkowski (1 ogni 113), Jovic (1 ogni 114), Vlahovic (1 ogni 115) e appunto Gaetano. Nella rosa a disposizione di Ranieri il classe 2000 partenopeo ha superato così Pavoletti che, con i suoi quattro gol è fermo a una rete ogni 150 minuti in campo. Detto dell’importanza dell’apporto in zona offensiva dal punto di vista prettamente numerico, l’ex Napoli è diventato fin da subito una chiave importante per Sir Claudio anche per qualità tattiche e atletiche. Contro la Lazio il ruolo da secondo trequartista assieme a Viola l’aveva limitato, prima che l’ingresso di Luvumbo ne avesse evidenziato la maggiore utilità da punto di riferimento unico tra le linee, contro l’Udinese la conferma di quanto il vestito da numero 10 libero di svariare sia l’abito più appropriato per le sue qualità. Ancora una prima frazione complessa almeno per trenta minuti, quando l’utilizzo da seconda punta in linea con Lapadula lo ha nascosto dal gioco, poi il cambio a una posizione più verticale rispetto al compagno a modificare in positivo le sorti della prestazione dei rossoblù.

L’anti-Viola

Gaetano è così diventato l’innesto di qualità che non tutti si aspettavano. L’arrivo in sordina sul finale del mercato di gennaio, la formula del prestito secco, la situazione contingente della squadra alla ricerca di leader e mentalità. Poi il lampo alla prima contro la Lazio, un gol di pregevole fattura, raddoppiato con il colpo di testa su cross di Augello contro l’Udinese. In un’azione che mostra tutta l’importanza del centrocampista ex Napoli, dal movimento tra le linee per ricevere palla all’apertura sull’esterno, fino all’inserimento verticale a chiamare il cross del compagno dentro l’area di rigore. Tecnica e intelligenza tattica, aspetti che lo accomunano a Viola del quale sembra aver preso il posto nello scacchiere di Ranieri. Ma anche un anti-Viola per certi versi, perché se il piede del calabrese è più educato – non che quello del compagno non lo sia – dalla parte di Gaetano pende una fisicità che gli permette maggiore velocità sia in fase di non possesso che di possesso, oltre a un’intensità più elevata che gli permette di avere tempi di inserimento e di accelerare la manovra d’attacco della squadra. In attesa di ritrovare il miglior Luvumbo e di salutare il rientro di Oristanio che, assieme all’ultimo arrivato del mercato di gennaio, potranno dare supporto alle voci tecnica e velocità nella manovra offensiva del Cagliari, apparsa fino al secondo tempo di Udine ancora deficitaria.

Futuro

Magari si troverà bene e questo sarà il suo mondo“. Parole di Tommaso Giulini nella conferenza stampa post Lazio, quando il patron rossoblù ha espresso la timida speranza che Gaetano possa ancora restare in Sardegna nonostante l’accordo per il prestito secco con il Napoli. Un futuro che proprio nel prossimo turno di campionato – domenica 25 febbraio alla Unipol Domus – vedrà il centrocampista classe 2000 affrontare proprio la sua squadra di origine, nonché proprietaria del cartellino. Gli azzurri non attraversano un buon periodo, Walter Mazzarri è prossimo a lasciare la panchina a Francesco Calzona, ma per Gaetano nessuna rivincita da preparare. Soltanto la necessità di continuare nel percorso di crescita e provare a rinconquistare la maglia del Napoli per la prossima stagione. O, chissà, seguire il motto del nemo propheta in patria e tentare la via della permanenza in rossoblù. Prima però c’è da conquistare l’obiettivo salvezza con il Cagliari, magari partendo da quel risultato positivo che manca contro le grandi e farlo proprio contro il suo passato.

Matteo Zizola

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