agenzia-garau-centotrentuno

Cagliari, stop and play: serve reagire alla prima libecciata

Nandez
Nahitan Nandez in Bologna-Cagliari | Foto Valerio Spano
sardares
sardares

Bologna doveva essere un passaggio a caccia di conferme e lo è stato per il Cagliari di Claudio Ranieri. Purtroppo per il tecnico romano e il gruppo rossoblù le conferme arrivate sono sulla falsariga degli aspetti negativi già evidenziati dalla sconfitta casalinga, per 2-0, contro l’Inter alla Unipol Domus di poco meno di una settimana fa.

Gare da due destini diversi, certamente, quelle contro nerazzurri ed emiliani, ma entrambe hanno messo in mostra alcune disattenzioni eccessive per Nandez e compagni che hanno fortemente inciso sul risultato finale. È un Cagliari che ancora deve prendere bene le misure del ritorno in Serie A, quello in mano a Ranieri a calciomercato finito e con tre giornate di campionato già alle spalle, con il magro fin qui bottino di una rete fatta e un punto frutto del pari per 0-0 contro il Torino all’esordio. Proprio per questo la sosta per le nazionali sembra arrivare nel momento migliore per dare il giusto tempo all’esperto allenatore rossoblù per rimettere a regime i suoi verso la corsa salvezza, con la gara interna all’Udinese alla ripresa che può rappresentare un primo bivio stagionale.

Lacune
Il 2-1 subito in rimonta al Dall’Ara ha mostrato diversi aspetti su cui lavorare per il Cagliari. Uno su tutti un’attenzione a fasi alterne in fase difensiva, con il reparto arretrato che sulla carta non dovrebbe essere uno dei “problemi” di questa formazione e che invece tra errori individuali e di squadra fin qui ha lanciato un primo campanello di allarme. In secondo luogo c’è un evidente ritardo in attacco, dove non si può essere Luvumbo-dipendenti. Anche perché si parla di un giocatore di grandissima prospettiva, ma con alle spalle 5 gol in carriera in Serie B (3 nella stagione regolare e 2 nei playoff). Buono l’inserimento di Petagna, con l’infortunio al polpaccio che lo ha costretto a uscire all’intervallo che testimonia anche come l’ex Monza dopo un’estate da semi-separato in casa debba ancora ritrovare la giusta condizione. Va comunque detto che fin quando il centravanti, ex tra le altre anche di Spal e Napoli, ha avuto benzina nelle gambe il Cagliari ha trovato il modo di soffrire senza subire sulle sfuriate dei ragazzi di Thiago Motta per poi pungere in ripartenza sfruttando il lavoro del suo attaccante di peso, che o ha difeso palla facendo salire i compagni oppure ha fatto a sportellate per liberare spazio alla ricerca della profondità per Luvumbo. Complicati invece i 45 minuti della ripresa per Shomurodov, scelto da Ranieri come vice-Petagna a Bologna vista l’assenza di Pavoletti per infortunio. L’uzbeko ex Spezia e Roma pare non solo indietro a livello atletico, ma anche un po’ scarico alla voce cattiveria e ancora alla ricerca della giusta posizione a livello tattico. Spesso ha ballato tra i reparti senza dare il giusto supporto ai tentativi di attacco alla profondità di Luvumbo, con un paio di traversoni che lo hanno pescato in netto fuori tempo.

Momento
Ovviamente non è il momento di disperarsi o di farsi prendere dalla frenesia dell’impatto complesso con la A per i rossoblù di Ranieri. Allo stesso tempo non è utile nascondersi davanti alle normali difficoltà per una neo-promossa in massima serie. Probabilmente da come il Cagliari reagirà da questi primi schiaffi, o libecciate per usare un termine caro a Ranieri, capiremo se questo gruppo ha il carattere e gli attributi per vivere una stagione senza troppe ansie in chiave salvezza. Insomma, lucidità e analisi per migliorare senza nascondere i problemi attuali sotto il tappeto. Strategia usata senza frutti appena due anni fa con la retrocessione arrivata a fine campionato. Questo Cagliari dopo un mercato che ha strizzato un occhio al bilancio e uno all’acquisto di giovani di prospettiva, con un futuro da possibili tesoretti in casa, ha bisogno di tempo. Il primo a saperlo è proprio lo stesso Ranieri. Peccato che molti dei nuovi giocatori, come Hatzidiakos per citarne uno, o dei più giovani, come Prati, non possano restare all’ombra del tecnico romano per due settimane di lavoro senza sosta ad Asseminello (ripresa martedì 5) con la Serie A ferma perché impegnati con le rispettive nazionali. Un’assenza che potrebbe lanciare palla lunga per un loro perfetto inserimento nelle idee tattiche dell’allenatore rossoblù. Cannato il passaggio emiliano per trovare nuove certezze a livello di identità e attenzione a Radunovic e soci verrà chiesto di rimettere in campo quel carattere visto a Torino alla Domus contro l’Udinese tra due weekend, in una gara che al di là dell’obbligo del risultato pieno dovrà mostrare uno step di crescita a livello di equilibrio, legame tra i reparti e solidità tattica rispetto alle ultime uscite.

Roberto Pinna

Condividere su

Commenti

guest
22 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti

CENTOTRENTUNO TV

Continua a leggere...

22
0
...e tu che ne pensi? Lascia un commentox