Tornato dopo un infortunio al bicipite femorale che lo ha tenuto ai box per quattro gare, Alessandro Deiola contro il Genoa, ha confermato di essere un elemento centrale nel Cagliari di Fabio Pisacane: tutto questo nei giorni in cui potrebbe vincere un premio storico per lui e per la società di Sa Ruina con la sua rete della passata stagione contro il Venezia candidata al FIFA Puskas Award . Il pareggio per 3-3 contro il Grifone, se da un lato ha evidenziato alcune fragilità della squadra, dall’altro ha confermato l’importanza del sangavinese, un punto fermo di questo gruppo a cui aggrapparsi in un momento stagionale delicato non solo per gli ultimi risultati ottenuti, ma soprattutto per la complessità del filotto di sfide che attendono i rossoblù.
Leader
La sfida con il Genoa rientrava tra quelle considerate “finali” da Pisacane, uno scontro diretto contro un rivale che, guardando alla classifica momentanea, lotta per l’obiettivo salvezza e su cui il Cagliari è da sempre chiamato a costruire la propria stagione. Un match da non sbagliare e che, alla vigilia, sembrava essere alla portata, considerando il momento dei liguri – terzultimi in classifica – e, al contrario, il buon pareggio maturato dai sardi contro il Como prima della sosta che aveva restituito morale all’ambiente rossoblù. L’occasione per tornare alla vittoria è però sfumata, complice una prestazione difensiva che ha lasciato a desiderare. Nel bilancio post-Genoa, però, rimane una nota positiva, ovvero il pieno recupero di Deiola, tornato al meglio nel cuore del centrocampo, capace di ridare vitalità, energie e carattere a un reparto che sta pagando qualcosa in termini di brillantezza. Contro il Genoa il numero 14 rossoblù è stato il migliore in mezzo al campo dei suoi, garantendo sostanza in un centrocampo in calo sul profilo delle prestazioni con elementi come Folorunsho, Adopo e Prati in una fase di involuzione. Elemento cardine, Deiola è sempre più leader emotivo del gruppo, è capace di far sentire importanti i compagni, che, a loro volta, lo ripagano mettendolo nella condizione per esprimersi al meglio incrementando così la fiducia nei propri mezzi. “Sono cresciuto in Sardegna, nel Cagliari, e ho appeso il mio primo cartellino di questa squadra nell’armadietto. Era il 2006 quando ho firmato per la prima volta con loro, volevo diventare un simbolo per questo club e per questa maglia. Piano piano questo sogno lo sto realizzando” queste le sue dichiarazioni ai microfoni della FIFA. Parole importanti, che raccontano l’orgoglio e il senso di appartenenza di un ragazzo cresciuto nel vivaio rossoblù oggi diventato riferimento per il Cagliari dentro e fuori dal campo.
I numeri
In grado di assicurare presenza, ritmo e verticalità, attraverso la giocata o con l’occupazione degli spazi, Deiola si rivela un giocatore versatile: non a caso è suo l’assist per Esposito in occasione del 2-2, un gesto che ne esalta la sua propensione offensiva, ma anche l’intelligenza tattica. Un’attitudine utile, che andrà saputa valorizzare nel tempo e abbinata alle sue peculiarità tipiche in fase di non possesso, che gli permettono di contraddistinguersi nella fase di contenimento in mezzo al campo. La buona prestazione contro il Genoa trova riscontro anche nei dati: sono 3 i contrasti riusciti e 5 i recuperi (secondo in quest’ultima categoria solo a Mina tra i giocatori di movimento). Segno delle sue doti da incontrista e prova dell’importante mole di lavoro svolta in mezzo al campo. A questo si aggiunge una presenza sempre più costante in zona offensiva: 15 passaggi in avanti riusciti, 5 nell’ultimo terzo con un indice di realizzazione del 60%, a conferma di una lucidità ritrovata lì dove conta. Tra i centrocampisti è il primo alla voce “passaggi riusciti” (21), con una percentuale complessiva dell’80%. Numeri che riflettono un mix di qualità e quantità, con quest’ultima confermata anche dalla distanza percorsa (9,16 km), la più alta tra i compagni di reparto. Notizie positive per Pisacane che con Deiola può così ampliare il suo ventaglio di scelta in un reparto in cui il tecnico partenopeo ha spesso variato gli interpreti al fine di trovare la migliore struttura. In questa stagione il sangavinese si sta rivelando anche uno dei profili più concreti: solo 41 le palle perse nelle sue sette apparizioni in campionato, dato che lo identifica come il centrocampista con meno errori palla al piede.
Valore
Il prossimo mese per il Cagliari è probabilmente uno tra i più impegnativi della stagione: dopo la Juventus di Luciano Spalletti, infatti, i rossoblù saranno attesi dal Napoli negli ottavi di Coppa Italia, prima dei match di campionato contro Roma e Atalanta. Sfide di livello, stimolanti, nelle quali anche la gestione delle forze può diventare un fattore. A questo proposito, poter contare su un elemento in più e con le caratteristiche di Deiola, fondamentale per carattere, abnegazione e spirito di sacrificio, può essere un incentivo per affrontare questi impegni nel migliore dei modi. I numeri finora parlano chiaro: appena due i punti in cinque gare (contando anche la sfida contro il Bologna in cui Deiola è rimasto in panchina) senza il sangavinese, nove quelli ottenuti nelle restanti sette con lui in campo. Coincidenze? Forse no.














