Sorpassi, controsorpassi, ma anche gomme che sembrano cominciare a consumarsi. È una gara lunga e colma di pieghe complesse quella per la panchina di un Cagliari che punta subito al ritorno nella massima serie. E c’è chi sembra cominciare a risentirne, come Filippo Inzaghi.
Pista che si raffredda
Quello dell’ex campione del mondo è stato uno dei primi nomi accostati alla panchina rossoblù. All’inizio della settimana appena conclusa, il 31 maggio scorso, Inzaghi sembrava essere l’allenatore più apprezzato dal club isolano. Dopo la risoluzione contrattuale con il Brescia di Cellino, società in cui l’ex tecnico del Benevento aveva iniziato la stagione prima di essere esonerato per divergenze con lo stesso presidente in piena corsa per la promozione diretta in Serie A, la pista sembrava essere libera. Più fattori sembrano però aver raffreddato la pista dopo un iniziale colloquio positivo tra le parti. Da una parte l’interessamento forte dell’Ascoli, che dopo il raggiungimento dei playoff nell’ultimo campionato non vuole smettere di alzare l’asticella e per il dopo Sottil guarderebbe di buon occhio all’ex giocatore di Milan e Juventus. Dall’altra, l’avvicinamento al club rossoblù di diversi profili, specialmente quelli di Daniele De Rossi e Fabio Liverani, balzati in testa alla corsa tra il sabato e la domenica del primo weekend di giugno. Una situazione che avrebbe allontanato la possibilità di effettuare un nuovo summit di aggiornamento tra le parti.
Decisione
L’allenatore piacentino sembrerebbe così completamente uscito dai radar della dirigenza rossoblù e perso terreno rispetto agli altri concorrenti. Incontri rimandati, aereo Formentera-Milano cancellato e la sensazione, se non la certezza, che il Cagliari abbia deciso di non seguire la strada che porta a Inzaghi. Così il vantaggio dei colleghi diventa netto e incolmabile. In primis, quel Fabio Liverani che conosce bene la categoria. Entrambi hanno centrato una promozione nella massima serie, il primo con il Benevento e il secondo con il Lecce, ma hanno due idee di gioco quasi opposte (il primo potrebbe continuare sul solco tracciato dal 3-5-2, il secondo virerebbe probabilmente sulla difesa a 4). Quasi appaiato all’ex centrocampista laziale ci sarebbe un altro uomo dal carisma importante ma privo di esperienza sul campo da primo allenatore, Daniele De Rossi. Alla ricerca della prima avventura, De Rossi, già accostato al Cagliari ai tempi dell’esonero di Di Francesco, sarebbe un profilo ideale sotto il punto di vista delle ambizioni per entrambe le parti oltre che mediatico. A tagliare per primo la bandiera scacchi punta però anche Aurelio Andreazzoli, tecnico che nel palmares ha una promozione con l’Empoli da cui si è separato lo scorso primo giugno.
Matteo Cardia