Archiviato l’ottimo pareggio per 3-3 ottenuto contro il Milan in una gara ben interpretata da parte del Cagliari, i rossoblù di Davide Nicola affrontano la pausa per le nazionali con rinnovate certezze e alcuni dubbi. Non solo di natura tattica – restano i tre gol presi contro i rossoneri in situazioni rivedibili – ma anche guardando alle individualità. In primo piano, infatti, il nodo portiere, con l’esordio in Serie A di Alen Sherri al posto di Simone Scuffet ad aprire la sfida tra i due estremi difensori per il posto da titolare in vista della gara contro il Genoa alla ripresa del campionato.
Dubbi
Non solo Palomino e Deiola, dunque, novità forzate tra i titolari del match dell’Unipol Domus a causa delle squalifiche di Mina e Adopo, fin qui indispensabili per Nicola, ma anche una scelta prettamente tecnica. Quella di puntare su Sherri al posto di Scuffet dopo che il portiere friulano aveva mostrato più di una difficoltà nelle ultime uscite del Cagliari, dalle imperfezioni contro il Bologna fino all’errore nel gol del vantaggio della Lazio all’Olimpico. Il portiere classe ‘97, alla sua prima da titolare in Serie A, si è dovuto subito confrontare contro una grande del campionato, una sfida non delle più semplici di fronte al Milan dei vari Leao, Reijnders, Pulisic e Theo Hernandez. Se ci si limitasse al numero di gol subiti difficilmente il giudizio sarebbe a favore di Sherri, aspetto confermato da alcuni dubbi tecnici su come il portiere ha provato a limitare le conclusioni degli attaccanti rossoneri. Il primo con il Cagliari in vantaggio dopo la rete di Zortea, con la giocata di Reijnders a liberare Leao alle spalle della difesa e il portiere albanese un po’ molle nell’uscita verso il calciatore portoghese. Quindi il 2-1 sempre firmato da Leao, sul quale Sherri ha potuto poco, superato dalla corsa dell’attaccante rossonero e senza possibilità di intervenire. Ma è sul terzo gol del Milan che l’albanese può essere maggiormente criticabile, con il tiro di Pulisic angolato sì, ma non irresistibile, e la respinta laterale che finisce proprio sui piedi di Abraham per la conclusione a porta sguarnita dell’inglese.
Plus e futuro
Per un portiere relativamente giovane, ma comunque all’esordio in Serie A e arrivato da un campionato minore come quello albanese, è giusto non dimenticare la pressione di una partita di questo tipo, nello stadio di casa contro un avversario come il Milan. Al netto di questo aspetto Sherri ha comunque dimostrato di avere la personalità giusta, soprattutto con una sicurezza nei propri mezzi apparsa evidente nella tranquillità con la quale ha gestito la fase di costruzione. L’abilità con i piedi è senza dubbio la caratteristica che lo pone davanti a Scuffet nelle gerarchie, a maggior ragione pensando alla filosofia di Nicola che – pur senza integralismi – non disdegna la costruzione dal basso e l’utilizzo del portiere come ulteriore uomo a cui appoggiarsi. Lanci precisi e scelte perfette nel trovare il compagno libero, serenità anche quando pressato, una sorta di porto sicuro per i difensori rispetto ai dubbi lasciati da Scuffet in questo fondamentale. Dopo la convincente prova contro la Cremonese in Coppa Italia e le troppe incertezze mostrate dal portiere friulano fino alla gara contro la Lazio, Nicola aveva così aperto uno spiraglio per Sherri fin dalla conferenza prepartita in vista della sfida contro il Milan. Ma con l’idea che per Scuffet ci sarebbe potuta essere un’ultima occasione. Al contrario la dichiarazione dell’allenatore rossoblù – “Per me è importante che ogni giocatore della rosa possa dimostrare il suo valore: non dare l’occasione di dimostrarlo sarebbe un errore”– era la premessa per il cambio della guardia tra i pali. Così è arrivata la prima chance in Serie A per Sherri, con risultati discordanti e con la conferma che passerà dal peso che Nicola darà agli aspetti positivi e a quelli negativi. Perché se il coraggio e le capacità tecniche possono portare alla seconda di fila da titolare per il portiere albanese, d’altra parte diventa difficile evitare il ritorno di Scuffet nel ruolo di numero uno pensando a quello che è il lavoro principale di un portiere, ossia quello di essere affidabile tra i pali. Un dubbio che la sosta potrebbe sciogliere a favore dell’estremo difensore friulano, con Sherri che sarà lontano dallo sguardo di Nicola a causa della chiamata con la nazionale albanese e quindi con Scuffet pronto a riconquistare certezze e titolarità sotto lo sguardo dell’allenatore rossoblù. Perché è vero che gli errori non sono mancati, ma dimenticare cosa ha rappresentato l’ex Cluj per il Cagliari nella salvezza con Claudio Ranieri e anche in alcune partite di questa stagione – su tutte la vittoria contro il Torino – sarebbe ingeneroso.
Giuseppe Meloni