Andare oltre quella che agli occhi di tanti potrebbe apparire come una casualità. Dopo la vittoria sul campo dell’Atalanta, il Cagliari cerca la conferma in un match ancora lontano dalla Unipol Domus. Dalla Lombardia alla Toscana, terra del tecnico Walter Mazzarri, sponda Empoli, squadra che attende i cagliaritani domenica 13 febbraio alle 15. Città e club non qualunque per il tecnico di San Vincenzo che torna nello stadio in cui ha calcato più volte il manto erboso da calciatore. Ora però ai rossoblù servono ancora punti importanti per la salvezza e la sfida del Castellani potrebbe rivelarsi un passaggio importante verso un’aspirazione chiamata permanenza in Serie A.
I precedenti
All’andata era stato l’Empoli a vincere in Sardegna, grazie ai gol di Di Francesco e Stulac, con la formazione sarda in cui non era ancora rimasta impressa la mano di Mazzarri. Gli scontri tra le due squadre nella massima serie sono appena 15, segnati da un predominio territoriale tra le mura amiche per entrambe le sfidanti: perché delle 6 vittorie empolesi ben 5 sono arrivate in Toscana, mentre il Cagliari ha conquistato solo una vittoria in trasferta sulle 5 totali. Tra le avversarie contro cui la società presieduta da Corsi ha giocato almeno tre partite interne in Serie A, quella isolana è la squadra con cui è arrivata la maggiore percentuale di vittorie casalinghe nel massimo campionato, ben l’86%. Una tradizione che potrebbe dar forza a un Empoli che non ha mai vinto due gare di fila contro gli isolani e che ha perso le ultime tre sfide tra le mura amiche: raggiungendo le quattro partite perse di fila in casa, Pinamonti e compagni scriverebbero un nuovo record negativo interno per il club. Solo tre volte, mai in casa empolese, il risultato tra le due formazioni si è fermato sul pari. Una sfida che quasi sempre ha messo in palio la vincita di punti necessari ad allontanarsi dalle zone calde della classifica con le due squadre che però hanno sempre cercato di fare un gol in più dell’avversario per raggiungere l’obiettivo, come dimostra la media di 3.13 reti a gara. I rossoblù hanno segnato un gol in più negli scontri, 23 a 24, ma solo 7 di questi sono stati segnati in casa azzurra.
Partenza veloce
La squadra di Andreazzoli è stata una delle sorprese della prima parte di campionato. Gli azzurri hanno espresso un calcio sempre propositivo, nonostante una rosa con poca esperienza in Serie A in cui giovani, nuove e vecchie promesse in cerca di riscatto, si sono messi in evidenza dopo la promozione della passata stagione ottenuta dalla squadra allenata allora da Dionisi, oggi a Sassuolo. Fino a dicembre, l’Empoli ha corso con facilità il campo e risalito la classifica: dopo le ultime vittorie ottenute contro Udinese e Napoli, gli azzurri hanno cominciato ad avvertire qualche vertigine che ha costretto il club a fare qualche passo indietro collezionando nelle ultime sette gare quattro pareggi e tre sconfitte. Il gruppo, nonostante un’uscita importante come quella di Samuele Ricci ceduto al Torino, è sembrato comunque rimanere coeso e ha nel centrocampo il reparto più pericoloso e con diverse alternative. Il Cagliari però arriva da due mesi in cui la rivoluzione annunciata nello spogliatoio sembra aver avuto anche il suo impatto in campo: dieci punti conquistati tra gennaio e febbraio, frutto di tre vittorie e un pareggio che hanno rilanciato definitivamente i rossoblù nella corsa salvezza. Un cambio di passo reso chiaro dal fatto che gli isolani hanno raccolto i tre punti tante volte quanto fatto nelle precedenti venticinque giornate di Serie A. Riscrivere nella propria schedina un 2 secco, significherebbe per i rossoblù ritornare per un momento sui livelli del 2019, quando sotto la guida di Rolando Maran la squadra mise in fila due vittorie esterne consecutive.
In avanti
Dopo la squalifica scontata contro l’Atalanta, Joao Pedro tornerà a guidare l’attacco isolano. Il dubbio rimane però su chi lo affiancherà tra Keita Balde, rientrato dalla spedizione in Coppa d’Africa, Pavoletti, sulla via del recupero dopo il problema riscontrato durante il riscaldamento della sfida di domenica pomeriggio, e Gaston Pereiro, diventato cruciale nell’ultimo mese per Walter Mazzarri. Da oggetto misterioso e probabile partente a uomo in più, capace con tre gol e due assist di eguagliare i numeri messi insieme nelle due precedenti stagioni e di partecipare a sette dei dieci punti portati a casa nell’ultimo periodo. Dall’altra parte però il Cagliari dovrà tenere gli occhi aperti non solo su Bajrami e Henderson, i giocatori più abili nell’uno contro uno a disposizione di Andreazzoli, ma anche sulle possibili soluzioni dalla panchina dove spunta il nome di Federico Di Francesco: l’attaccante segnò la sua prima rete in Serie A proprio ai rossoblù nel 2016, ha lasciato il segno nella gara d’andata ed è arrivato già a quota quattro reti in questa stagione, cifra che non ha mai superato in carriera.
Matteo Cardia