Storie di incontri che si susseguono, sintomo di desideri comuni anche se opposti. La quadra da trovare, tra plus e minusvalenze, offerte e rilanci, giocatori sul piatto per oggi e per il futuro. Il tema è sempre quello, il giocatore che rappresenta la priorità delle priorità, il centro di gravità del nuovo progetto del comandante Di Francesco. Radja Nainggolan e il Cagliari ancora insieme nonostante le dichiarazioni di circostanza, quelle di Ausilio e le risposte del direttore generale rossoblù Passetti, l‘Inter che non molla la presa ma lascia le parentesi aperte, il Cagliari che ribatte con un forte interesse ma con l’asterisco e le righe piccole in fondo.
Che il prestito del Ninja non sia una soluzione praticabile per i nerazzurri, secco s’intende, appare ormai chiaro, allo stesso modo Giulini ha in mano l’accordo con il giocatore per i prossimi quattro anni, anticamera di un acquisto a titolo definitivo o temporaneo ma con obbligo di riscatto. Ballano come sempre milioni tra domanda e offerta, cifre che potrebbero essere limate con la soluzione più logica, quella di un inserimento di Alessio Cragno nella trattativa. Se però quanto chiesto e quanto proposto non combacia per Nainggolan, altrettanto accade per il portiere di Fiesole, senza dimenticare un certo Samir Handanovic a mettersi davanti ai sogni di titolarità con vista Europeo dell’Uomo Cragno.
Oggi un altro incontro tra le parti, prende sempre più piede quel compromesso tipico della buona politica applicato al calciomercato, nonostante i deve di Giulini e i freni tirati da parte nerazzurra. L’Inter viene incontro al Cagliari su Nainggolan e viceversa i rossoblù che fanno un passo verso i nerazzurri per Cragno. La valutazione del Ninja intorno ai 15 milioni limata, prestito oneroso con obbligo di riscatto per un totale vicino ai 12 milioni, allo stesso modo la richiesta di 35 da parte rossoblù per il portiere che scenderebbe di poco avvicinandosi a quell’offerta rifiutata da 26 inviata da Marotta pochi giorni or sono.
La virtù sta nel mezzo, insomma. Nessuna prova di forza, le frasi di circostanza servite soltanto a trovare un punto d’incontro, Nainggolan nuova bandiera rossoblù, Cragno che resta in prestito un’altra stagione per difendere i pali della Sardegna Arena. I giocatori così accontentati nelle loro richieste, i club che non intaccano i bilanci e uniscono l’utile economico al dilettevole sportivo. Tutti d’accordo, tutti vincenti, il Ninja che torna dove tutto è iniziato, il portiere che mantiene un posto da titolare per giocarsi l’Europeo senza pericolosi dualismi, ma con la certezza di aver solo posticipato il salto. L’Inter si assicurerebbe il post Handanovic anticipando la possibile concorrenza, il Cagliari perderebbe uno dei suoi gioielli senza in realtà perderlo e potendo far crescere con calma Vicario alle spalle del suo numero uno. Resterebbe solo un nodo, la richiesta di Giulini di inserire una percentuale sulla futura rivendita del suo pupillo tra i pali e l’aggiunta di bonus sulla falsariga di quelli visti già con la cessione di Nicolò Barella. Una storia dal finale quasi scontato, non si possono escludere sorprese come sempre capita con il calciomercato, ma la strada appare tracciata al di là delle schermaglie dialettiche e degli aspetti da limare.
Matteo Zizola