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Cagliari | Rosa ampia ma poche rotazioni per Liverani

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Pochi minuti, a volte nemmeno quelli. Tra intoccabili e rotazioni c’è un gruppo di calciatori nel Cagliari formato Serie B che Fabio Liverani ha tenuto poco in considerazione, se non addirittura per nulla. Ventidue gli elementi con almeno un minuto all’attivo in campionato, tre quelli che – esclusi i portieri di riserva – non hanno ancora avuto spazio neanche per uno spezzone.

Giovani (senza) speranze

Tra i ventidue elementi utilizzati dal tecnico rossoblù anche Jacopo Desogus, titolare all’esordio di Como e poi partito in prestito alla volta di Pescara. Prestito che non è arrivato per altri due ex giocatori della Primavera come Christos Kourfalidis e Nunzio Lella, quest’ultimo tornato a Cagliari dopo l’esperienza di Olbia. E chissà che ora, dopo sette giornate da attori non protagonisti, la decisione di restare in rossoblù non abbia il sapore del rimpianto. Un’estate passata nella speranza di un ruolo se non da protagonisti, almeno da comprimari con speranza di incidere. La rivoluzione che sembrava poter ripartire dai giovani e che, al contrario, ha visto nelle ultime settimane di mercato l’inversione a U e la scelta ricadere su una rosa più esperta. Sia Lella che Kourfalidis sono vittime di un centrocampo folto, con la permanenza di Rog e Nández a chiudere le porte a un maggiore utilizzo. La concorrenza ha avuto come effetto i zero minuti zero sia per il classe 2000 pugliese che per il 2002 greco: cinque presenze in panchina per Lella, quattro per Kourfalidis, con quest’ultimo spesso e volentieri spedito a dare manforte alla Primavera di Michele Filippi. Un passo indietro netto rispetto alle aspettative soprattutto per Kourfalidis che, dopo l’esordio in Serie A dello scorso campionato, ambiva a una maggiore considerazione in cadetteria.

Sfida agli intoccabili

Assieme ai due giovani centrocampisti un altro elemento attende l’esordio stagionale. Elio Capradossi è stato la sorpresa dell’ultima gara in casa contro il Venezia. Non in campo, ma nella scelta di Liverani di tenerlo fuori anche dalla panchina. In ritardo di condizione, il centrale cresciuto nelle giovanili della Roma si è dovuto accomodare in tribuna e guardare la disfatta dei compagni di fronte ai Lagunari. Con Altare e Goldaniga in netta difficoltà, per Capradossi potrebbe arrivare presto l’esordio con la maglia del Cagliari, non a Genova ma almeno nelle partite successive. Un reparto arretrato con due intoccabili e un altro centrale che attende la propria occasione. Un minimo di minutaggio è arrivato, lasciando peraltro buone sensazioni, ma per Alberto Dossena solo due spezzoni tra il finale della vittoria contro il Modena e quello del due a zero di Benevento. Con Altare che non ha fornito le prestazioni attese, il classe ’98 bresciano spera di poter scalare le gerarchie. Infine la gestione dei laterali bassi, con Alessandro Di Pardo e Franco Carboni spesso e volentieri ai margini. Il primo ha pagato l’espulsione nella gara di Ferrara, dopo che anche all’esordio di Como era partito dal primo minuto. Due presenze per poi essere superato da Zappa nella corsa alla maglia da titolare, ma ora che l’ex Pescara vive un momento difficile – gli errori contro il Venezia hanno cancellato la crescita precedente – ecco che Di Pardo potrebbe reclamare un posto pur se l’opzione Nández è un’ulteriore nuvola sulle sue speranze. Sulla fascia opposta l’arrivo di Barreca ha di fatto allontanato ancora di più dall’undici iniziale Carboni, al quale è stato spesso preferito Obert – tranne quando lo slovacco ha saltato per squalifica la sfida contro il Bari – e che ora dovrà fronteggiare anche la crescita di condizione di Barreca, al netto del problema fisico del terzino arrivato dal Monaco.

Tante opzioni, identiche scelte

Tanti uomini eppure pochi quelli utilizzati da Liverani nonostante tutto. Parliamo del reparto offensivo, dove il tecnico rossoblù si è quasi sempre affidato al duo Nández-Mancosu come supporto al centravanti. A farne le spese tutti gli specialisti del ruolo, a partire da Gastón Pereiro. Il Tonga ha timbrato il pareggio di Como entrando dalla panchina, per poi giocare dall’inizio soltanto nella successiva gara contro il Cittadella e nell’ultima contro il Venezia. In mezzo pochi minuti – in totale 141 in sette gare – e la sensazione che senza la dovuta continuità e fiducia difficilmente le sue prestazioni potranno migliorare. Discorso simile per Vincenzo Millico, tre presenze per un totale di 18 minuti, un assist per il gol decisivo di Makoumbou contro il Cittadella e poi solo ingressi della disperazione in quel di Ferrara e contro il Bari. Troppo poco per poter incidere, in attesa di poter avere la propria occasione da titolare come mai avvenuto quest’anno. Una sola gara dall’inizio e numeri da attaccante migliore in rosa per Zito Luvumbo, 194 minuti suddivisi in sette partite, un gol e un assist all’attivo e un ruolo da subentrante che sembra stargli stretto. Con il Cagliari che fatica a creare occasioni nitide da gol e ad aprire le difese chiuse degli avversari, l’angolano potrebbe essere la carta da giocare già contro il Genoa per uscire dalla crisi delle due sconfitte interne consecutive. Infine Filippo Falco, esordio in rossoblù contro il Venezia nell’ultima mezz’ora e ancora alle prese con la fase dell’inserimento graduale dopo un’estate da separato in casa con la maglia della Stella Rossa Belgrado. Falco si candida a essere il vero nuovo innesto di Liverani per dare maggiore brio a un attacco apparso povero di spunti individuali e di giocatori capaci di saltare l’uomo nell’uno contro uno.

Rosa ampia ma al momento sottoutilizzata, con troppi giocatori ancora in attesa di poter dire la propria e gerarchie ben consolidate difficili da scalfire nonostante prestazioni sotto le aspettative. Un altro nodo da sciogliere per Liverani, quello della gestione di un gruppo che dà numerose opzioni ma che sembra ancora lontano dall’essere squadra. Mescolare le carte, provare alternative, dare maggior opportunità – e continuità – a chi finora ne ha avute meno. Fin dalla sfida di Genova, ma non solo, in una Serie B lunga e difficile nella quale sarà necessario tenere tutti sul pezzo onde evitare malumori e spaccature.

Matteo Zizola

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