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Cagliari, rombo, difesa a quattro e cattiveria: รจ la ricetta salvezza?

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Leonardo Semplici | Foto Luigi Canu
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Carattere, grinta, identitร . Tre aspetti che devono essere le stelle polari per raggiungere un obiettivo piรน vicino e possibile di quanto l’umore faccia trapelare. La classifica lascia speranze al Cagliari, la battaglia di La Spezia รจ stata persa ma la fine della guerra รจ ancora troppo lontana per dover alzare giร  bandiera bianca.

Caccia alle certezze – In Liguria i rossoblรน sono mancati in ciรฒ che una squadra che lotta per la sopravvivenza non dovrebbe mai dimenticare di mettere in campo. Carattere e grinta si sono visti solo a tratti, oltre alla vera assente che risponde al nome di identitร . Tattica, tecnica e caratteriale, nessuna esclusa. La sosta da un lato non permette di andare alla caccia del riscatto immediato, dall’altro consente di lavorare sui dettagli. รˆ sufficiente riavvolgere il film di questa stagione per rendersi conto che il Cagliari, a prescindere dal tecnico, non abbia mostrato una sua coerenza di gioco e tanto menoย tattica. Una caccia al famoso equilibrio, uno scacchiere spesso stravolto creando cosรฌ confusione agli interpreti, l’impossibilitร  quasi strutturale di mettere ogni pedina al proprio posto per farla rendere al meglio. Dal tridente estivo al 4-2-3-1, quindi ecco la difesa a tre con i due trequartisti fino all’arrivo di Semplici e il suo 3-5-2 marchio di fabbrica in quel di Ferrara. Resta perรฒ la sensazione che qualsiasi schieramento abbia dei punti deboli, non solo per via di una rosa costruita senza una reale idea di fondo, ma anche perchรฉ in fin dei conti sembra che l’unica certezza storica del Cagliari sia diventata un tabรน.

Ogni schema il suo limite – Il gruppo a disposizione di Semplici รจ ampio, ma qualunque sia il canovaccio tattico sembra sempre mancare qualcuno o qualcosa. Di Francesco aveva un ostracismo di fondo verso le due punte, il tecnico toscano invece non ha problemi a riguardo. Joao Pedro prima e Nainggolan poi apparsi addirittura come degli equivoci piรน che i punti di forza che dovrebbero essere. Il 4-3-3 non aveva esterni d’attacco ideali e limitava le qualitร  del brasiliano, il 4-2-3-1 lasciava scoperta la difesa a causa dell’assenza di un vero e proprio mediano di fatica. Poco รจ cambiato con il 3-4-2-1 dell’ultimo Di Francesco, il problema del duo in mezzo al campo identico a quanto visto con la soluzione precedente. Con Semplici largo al 3-5-2, ma nella rosa del Cagliari non sembrano esserci quinti di centrocampo come quelli che l’allenatore ex Spal vorrebbe. Nรกndez adattato ci prova e a volte ci riesce, ma appare sprecato. Lykogiannis ormai ha ampiamente dimostrato di non avere nelle corde il ruolo. Zappa e Tripaldelli probabilmente sarebbero i due piรน adatti come caratteristiche, ma l’etร  e la situazione di classifica non ne aiuta il lancio nella squadra titolare. Asamoah sicuramente l’unico realmente di ruolo, ma nel suo caso la condizione fisica รจ quella che รจ.

Ritorno al passato – Che fine ha fatto il vecchio e caro 4-3-1-2 che รจ il vero marchio di fabbrica del Cagliari da ormai piรน di dieci anni? Ogni volta che รจ stato abbandonato i risultati hanno presentato prima o poi il conto. Eppure, nonostante la storia non menta, nรฉ Di Francesco – allergico alle due punte – nรฉ Semplici – poco il tempo a disposizione – hanno provato a riportareย sul terreno di gioco lo schema caro anche al presidente Giulini. E dire che osservando la rosa proprio il 4-3-1-2 di maraniana memoria sembrerebbe la soluzione piรน adatta alla rosa a disposizione. Certo, il tema del terzino destro resterebbe aperto, ma quello sarebbe tale con qualsiasi tattica. Zappa ha faticato, Calabresi dopo l’ingresso breve e positivo a Genova รจ rimasto nuovamente fuori nelle successive due gare. Messo da parte questo tema, il 4-3-1-2 sarebbe comunque una disposizione conosciuta da quasi tutti gli interpreti e metterebbe Nainggolan nella posizione dove meglio ha fatto nelle ultime stagioni, senza troppi compiti di corsa a protezione del terzino. Da non dimenticare Nรกndez nuovamente mezzala, Marin che resterebbe nel suo vero ruolo, Duncan come mediano a protezione, Godรญn e Rugani in una difesa a 4 piรน consona alle loro abitudini storiche. Pereiro potrebbe cosรฌ diventare un’arma maggiormente spendibile, la difesa avrebbe meno difficoltร  ad assorbire i problemi fisici di Ceppitelli e Klavan, lo stesso Walukiewicz potrebbe essere un’alternativa come esterno difensivo con Asamoah o Tripaldelli a fare da terzino di spinta sul lato opposto.

Un detto dice che chi lascia la strada vecchia per la nuova sa cosa perde, ma non sa cosa trova. Il Cagliari lo sa bene, tanto che con Zeman prima e con Di Francesco poi ha avuto la conferma che abbandonare la via battuta e conosciuta del rombo non ha dato i propri frutti. La prima volta ha significato retrocessione, la seconda sta facendo nuovamente conoscere l’inferno ai rossoblรน. Spesso le situazioni complesse hanno bisogno di soluzioni semplici, il ritorno al passato – come d’altronde fece Festa nelle ultime giornate della stagione con Zeman e Zola a precederloย – potrebbe essere la chiave di volta per portare il Cagliari verso una salvezza fondamentale. Il tempo รจ tiranno, ma non รจ ancora scaduto.

Matteo Zizola

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