Un primo tempo di ordinaria amministrazione, un secondo di difficile gestione nel quale non è mancata la classica decisione dubbia. Tra Cagliari e Roma finisce due a uno per i giallorossi in una gara diretta in maniera sufficiente dall’arbitro Pezzuto della sezione di Lecce.
Poche emozioni
La prima frazione scorre senza grossi problemi, unici due episodi il giallo – corretto – a Zaniolo per fallo su Marin e l’intervento di Deiola su Mkhitaryan non sanzionato con il cartellino da Pezzuto. Nel primo caso è netta l’entrata in ritardo del numero 22 giallorosso sul numero 8 rossoblù, ammonizione da manuale. Nel secondo Deiola salta assieme al giocatore armeno che riceve un colpo sul volto, il giallo non sarebbe lesa maestà per l’imprudenza del centrocampista di San Gavino.
Iniziano le danze
La ripresa si apre con un rischio corso da Ceppitelli che, per proteggere l’intervento di Carboni, dà una spallata all’accorrente Abraham. Intervento fuori area e quindi non da VAR, ma la punizione poteva starci. Al 53′ silent check in seguito alla rete del vantaggio del Cagliari siglata da Pavoletti. Il passaggio fortuito di Bellanova non avviene con il braccio e sia l’attaccante livornese che Marin a inizio azione sono in posizione regolare. Gol dunque giustamente convalidato. Al 73′ giallo per Joao Pedro che, su un pallone in uscita dalla trequarti rossoblù, interviene con il braccio alto su Cristante. Giusta la sanzione comminata da Pezzuto, il brasiliano commette un fallo volontario guardando solo l’avversario e disinteressandosi della sfera.
Unico dubbio
Al 77′ l’episodio che decide il match. Zaniolo vince un contrasto aereo contro Lykogiannis all’altezza della linea mediana per poi involarsi verso l’area. Il difensore greco interviene in scivolata ai venti metri e, guardando le immagini, sembra colpire il pallone in maniera pulita. Per il metro utilizzato da Pezzuto fino a quel momento stupisce la scelta di fischiare la punizione. Una volta sanzionato l’intervento del rossoblù il giallo è logica conseguenza. Discussioni inoltre tra l’arbitro e Pavoletti sulla posizione del pallone che, effettivamente, sembra essere un metro e mezzo circa più indietro rispetto a dove è avvenuto il fallo di Lykogiannis favorendo così la maggiore apertura dello specchio della porta per Pellegrini.
Dopo il gol del definitivo 2 a 1 viene ammonito Abraham, ma non è chiaro il motivo del cartellino mostrato da Pezzuto all’inglese. Gli ultimi due gialli sono per Calafiori, trattenuta su ripartenza pericolosa di Bellanova all’83’, e per lo stesso Bellanova per un intervento in ritardo su Pellegrini sul quale prima Pezzuto dà il vantaggio e poi, ad azione terminata, procede alla sanzione per l rossoblù. Infine proteste di Pavoletti al 95′ per una spinta in area di rigore di Mancini. Pezzuto fischia il fallo del livornese che frana su Ibanez, ma sarebbe stato più corretto lasciare correre. La spinta di Mancini c’è, ma non sembra tale da meritare la massima punizione per il Cagliari e, sicuramente, non è situazione da VAR.
Matteo Zizola