Dopo il ritiro di Coccaglio e il rinvio del match contro l’Hellas Verona, finalmente il Cagliari torna in campo domenica sera contro la Roma: l’occasione per riprendere la marcia dopo le difficoltà dell’ultimo periodo.
La gara contro la Roma alla Sardegna Arena domenica alle 18 sarà l’ennesima occasione per il Cagliari di Maran (da oggi di nuovo in ritiro): scrollarsi di dosso le paure, mettere in campo la sana pazzia, tornare ai tre punti a prescindere dal gioco, tutti temi toccati da Giulini con le sue ultime dichiarazioni. Se è vero che rivivere il gusto della vittoria riveste un’importanza fondamentale, è altrettanto vero che senza passare attraverso una manovra meno prevedibile rispetto al recente passato diventerà difficile raggiungere l’obiettivo: le assenze di Ceppitelli e Rog, ai quali contro il Napoli si era aggiunto Nainggolan, sono certamente una causa del periodo negativo, ma non la causa unica.
ATTACCO SPUNTATO
Le statistiche possono spiegare quanto abbiano inciso le paure dal punto di vista offensivo: soli 7 gol nelle ultime 9 gare contro i ben 17 incassati, una media lontanissima da quella del periodo d’oro rossoblù.
Il Cagliari è quattordicesimo nella speciale graduatoria dei tiri, quindicesimo considerando le sole conclusioni in porta: dal punto di vista individuale per trovare il primo giocatore rossoblù bisogna scorrere fino alla posizione 22, occupata da Simeone, e quindi alla 26 e 27 dove stazionano Joao Pedro e Nainggolan. Nei primi 100 posti nessun altro cagliaritano, per incontrarne un altro bisogna scendere fino al posto numero 137 occupato da Rog. Un esempio, insomma, di quanto il Cagliari fatichi a concludere verso la porta avversaria e soprattutto di quanto manchino le incursioni dei centrocampisti costretti troppo spesso a proteggere la propria difesa piuttosto che attaccare quella avversaria.
LA COSTANTE RICERCA DEGLI ESTERNI
La squadra di Maran gioca poco per vie centrali puntando più sulla manovra a liberare i cross di esterni e mezzali come conferma il dato generale: il Cagliari è terzo nella speciale graduatoria di traversoni completati alle spalle di Lecce e Inter, una tattica che però senza Pavoletti ha perso di efficacia rispetto alla passata stagione. Maran deve giocoforza trovare alternative, cercando di utilizzare le caratteristiche delle proprie punte piuttosto che insistere su uno stile che poco si adatta al materiale a disposizione: anche il suo gioco fatto di seconde palle funziona poco quando la propria squadra è penultima come media di chilometri percorsi in tutta la Serie A, dato abbastanza indicativo di un atteggiamento poco propositivo e più attendista. I cross, inoltre, non solo non hanno portato tanti tiri in porta, ma nemmeno i calci d’angolo che normalmente possono arrivare da situazioni di quel tipo: anche nella classifica dei corner il Cagliari è in fondo, in questo caso all’ultimo posto e unica squadra sotto i 100 angoli a favore. Eppure per quantità di gol di testa i rossoblù sono secondi solo all’Inter, 8 reti che però risultano una percentuale bassa rispetto al numero di palloni messi in mezzo. Il tutto si riflette sul dato individuale dei passaggi chiave nel quale il primo giocatore del Cagliari è, manco a dirlo, Radja Nainggolan alla posizione ventidue, seguito da Cigarini, Nàndez, Joao Pedro e Pellegrini per restare nei primi cinquanta della Serie A.
SERVE IMPREVEDIBILITÀ
Per vincere contro la Roma domenica sera e invertire la rotta non solo di questa stagione, ma anche delle sfide dirette contro i giallorossi, servirà un Cagliari meno scontato e più imprevedibile: nelle ultime sei gare contro i prossimi avversari giocate in Sardegna sono arrivati solo due pareggi, di cui uno rocambolesco nella passata stagione, e 4 sconfitte. Per superare la crisi e, chissà, salvare la propria panchina, Maran dovrà fare affidamento non solo sul gruppo, ma anche su un cambio di mentalità tattica ormai atteso da troppo tempo e non più rimandabile e del quale proprio l’allenatore deve essere il principale artefice.
Matteo Zizola