agenzia-garau-centotrentuno

Cagliari | Ritmo, qualità e carattere: Makoumbou splende davanti all’Atalanta

Antoine Makoumbou durante Atalanta-Cagliari | Foto Valerio Spano
sardares
sardares

Dalle ramanzine ripetute tra luglio e agosto al ruolo di imprescindibile, confermato e dimostrato dalla prestazione scintillante di Bergamo di fronte all’Atalanta e a Gian Piero Gasperini, uno che di centrocampisti (e non solo) ne capisce. Antoine Makoumbou si è ripreso il Cagliari: di nuovo intoccabile, dopo esserlo stato per Claudio Ranieri e, seppure per pochi mesi, Fabio Liverani. Il tutto dopo un’estate non proprio facile.

Estate difficile
Sì, perché per il franco-congolese l’arrivo di Davide Nicola sulla panchina rossoblù sembrava esser coinciso con il suo passaggio da un ruolo di titolare fisso alla difficile situazione di equivoco tattico. L’ex Monaco e Maribor non riusciva ad adattarsi al meglio alle richieste del tecnico piemontese, che a inizio stagione ha provato a imporre un 3-5-2 in cui i tre centrocampisti centrali avevano un peso fondamentale nelle due fasi e nella creazione di gioco. Dopo le prime e deludenti prove nel ritiro di Chatillon, Nicola aveva deciso di giubilare Makoumbou a favore del trio formato da Prati a fare da play, con Deiola e Marin ai suoi lati da mezze ali. Per il 26enne parigino si era addirittura aperta anche la possibilità di lasciare il Cagliari nella finestra estiva di mercato, con Atalanta e Sassuolo timidamente sulle sue tracce. Voci che si affiancavano al mancato utilizzo in campo, con l’esordio stagionale arrivato addirittura alla quarta giornata, con la miseria di un quarto d’ora a gara ormai già compromessa nello 0-4 casalingo contro il Napoli. Prima di allora zero minuti contro Carrarese all’esordio in Coppa Italia, così come con Roma, Como (non convocato) e Lecce: solo l’infortunio occorso a Prati contro i salentini ha aperto le porte a Makoumbou, però tra i peggiori in campo nel disastroso 0-2 contro l’Empoli. Una prestazione allora definita “incommentabile” dal nostro Matteo Zizola nei suoi giudizi del giorno, in cui gli attribuì un pesantissimo 3 in pagella. Poi però, come spesso capita, per poter risalire bisogna dover toccare il fondo. E così è stato anche per il numero 29 rossoblù: quella che sembrava una stagione da incubo proprio dopo la pessima giornata vissuta contro l’Empoli ha visto iniziare il suo percorso di redenzione. Un cambio di registro favorito sicuramente dal passaggio da un 3-5-2 mai del tutto convincente al 4-4-1-1 che ha rappresentato la svolta tattica della stagione del Cagliari. Con il bell’Antoine rimesso al centro del progetto, puntando su quelle caratteristiche che avevano convinto Claudio Ranieri a non privarsene mai.

Fenice
Dal 2-3 di Parma, prima vittoria stagionale dei rossoblù, fino allo 0-0 di Bergamo Makoumbou ha vissuto una stagione sostanzialmente positiva, anche se ancora con troppi picchi come dimostra la media voto di 5,95 nelle nostre pagelle delle gare giocate fin qui. Spiccano in positivo i tre 7,5 contro il Milan (gara d’andata) e nelle due sfide all’Atalanta, mentre in negativo oltre il già citato 3 rimediato contro l’Empoli ci sono il 4 di Udine – dovuto all’espulsione per doppio giallo dopo mezz’ora – e il 4,5 contro l’Inter. Per il resto una tendenza a fare buone o ottime prestazioni contro le grandi – 6,5 con la Juventus, 7 con il Milan (ritorno) e Lazio (andata) – spesso nelle vesti di migliore in campo. Come accaduto a Bergamo, match in cui il parigino è stato il leader tecnico della squadra, anche in assenza del trequartista: tutti i palloni passavano dai suoi piedi educati, come dimostra il dato di 52 passaggi positivi su 58, con il 90% di riuscita, di gran lunga il migliore del Cagliari. A questo si aggiungono i 4 duelli vinti (su 6), i 4 palloni recuperati e, soprattutto, i 13,3 chilometri percorsi durante il match, anche in questo caso il dato più alto di tutta la gara. Così come all’andata, Makoumbou ha mandato una sorta di tacito messaggio al club bergamasco, che in estate aveva chiesto informazioni su di lui: chissà che a giugno, dopo due prestazioni scintillanti, Gasperini non decida di passare all’attacco, magari nell’ambito delle interlocuzioni per i riscatti di Piccoli e Adopo, ovvero colui con cui l’ex Maribor sta formando una coppia dalle caratteristiche complementari, che ha trasformato la mediana rossoblù. A prescindere dai possibili scenari di mercato, però, se Makoumbou gira, gira anche il Cagliari. Questo ha detto fin qui il campionato, con tredici partite ancora da disputare. Domenica 23 febbraio all’Unipol Domus arriva la Juventus di Thiago Motta, certamente galvanizzata dalla vittoria interna contro l’Inter. L’occasione giusta per il Cagliari e anche per Makoumbou per continuare a splendere, ma soprattutto restare sulla buona strada tracciata nel 2025 dai rossoblù di Nicola. Il tecnico è stato abile a ricredersi sul conto del parigino, a sua volta bravo a capire come essere decisivo per tornare al centro della manovra di una squadra che, in attesa di capire il ruolo di Matteo Prati nel “progetto Cagliari”, non può fare a meno del suo numero 29 con le treccine.

Francesco Aresu

Condividere su

Commenti

guest
2 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti

CENTOTRENTUNO TV

Continua a leggere...

2
0
...e tu che ne pensi? Lascia un commentox