Su-le-mana! Questa è una rimonta. Il giorno dopo l’1-1 contro il Verona, nello scontro salvezza della Unipol Domus, in casa Cagliari gli animi restano ancora divisi. Da una parte un punto che un minimo smuove la classifica nella zona retrocessione e un pareggio ottenuto in rimonta dopo aver visto concretamente i contorni della sconfitta, dall’altra invece un approccio troppo molle alla gara per una squadra che vuole centrare la permanenza in Serie A e un gioco caratterizzato da poche idee e da tanta, troppa, frenesia. A guidare i rossoblù alla conquista almeno di un punto nella ripresa ci sono stati i tre ragazzini – come li ha definiti Claudio Ranieri a fine match – Ibrahim Sulemana, Matteo Prati e Gaetano Oristanio. In modo particolare il rientro a tutti gli effetti dall’infortunio dell’ex Hellas Sulemana, gol a parte, sembra poter dare nuova linfa a un centrocampo isolano che dopo la buona diga alzata nelle uscite tra febbraio e marzo dal duo Makoumbou-Deiola, ora è parso in netto affanno sia nel lavoro in possesso che in non possesso.
Numeri
Per Sulemana 18 minuti contro il Verona dopo essere rimasto fuori, tra panchina e tribuna, per 7 turni di fila. L’ex gialloblù si era fermato per un problema alla caviglia dopo appena 11 minuti di gioco nella sfida interna contro il Torino, nel giorno del ricordo dell’indimenticato Gigi Riva, lo scorso 26 gennaio. Uno stop nel suo momento migliore a Cagliari – come detto dallo stesso Ranieri e dal giocatore classe 2003 sul periodico Domus distribuito allo stadio prima delle gare interne dei rossoblù – con Sulemana che arrivava dall’ottima prova contro il Bologna e dalla rete, illusoria ma inutile, nel 3-1 subito dai sardi contro il Frosinone. Contro l’Hellas per Sulemana non solo la seconda marcatura in carriera in A ma anche 51 palloni giocati, 5 palle recuperate, 5 duelli e due soli palloni persi. Numeri che danno la misura di un giocatore utile non solo nel ruolo di diga e raccordo, ma anche arma in transizione e nei tiri dalla media distanza (fin qui non esattamente un punto forte dell’annata della rosa di Ranieri).
Parole
Ranieri che a fine partita è tornato anche sui motivi della scelta estiva: “Abbiamo osservato a lungo Sulemana, prima in Primavera e poi in prima squadra con il Verona. Mi aveva sorpreso che in un momento delicatissimo per la lotta salvezza la scorsa stagione si affidarono a lui con la massima fiducia. Questo significa che sei bravo, altrimenti non ti viene data una certa responsabilità. Lui è un giocatore abile nella fase di interdizione ma ha dei margini di crescita molto ampi anche in possesso e secondo me può diventare un giocatore di grande prospettiva perché ha la giusta mentalità“. Parole nette e che confermano quanto il tecnico romano creda in Sulemana sia nel breve che nel lungo periodo per il progetto Cagliari. La gara contro il Verona d’altronde potrebbe essere quella del definitivo ritorno da titolare per il giovane ghanese con Prati, Oristanio e Gaetano che sembrano pronti in vista dell’Atalanta a fare rifiatare le scelte in mezzo al campo e sulla trequarti. E forse Ranieri dopo aver rimesso sui binari da salvezza il suo Cagliari con la fisicità e il dinamismo di Deiola e Makoumbou ora dovrà affidarsi maggiormente alla qualità e alla voglia di emergere dei suoi ragazzi terribili, Sulemana su tutti, per non uscire con le ossa rotte da un trittico di partire per cuori forti contro Atalanta, Inter e Juventus. Una scelta sicuramente che deve essere accompagnata da una buona dose di coraggio, ma se guardiamo alle reti recenti dei rossoblù, dall’Udinese in poi, solo nella gara contro il Monza (sconfitta 0-1) e nel successo 1-0 firmato da Jankto a Empoli uno dei giovani terribili di Ranieri non ha segnato, per il resto sempre in gol un calciatore nato dopo il 2000 (Gaetano, Luvumbo, Sulemana).
Roberto Pinna