Cambiare tanto per cambiare è spesso visto come una non soluzione, nella speranza che le scelte fatte inizialmente possano dare i loro frutti nel lungo termine. Nell’attuale campionato di Serie B ben tredici società su venti hanno comunque deciso di invertire la rotta o, in altri casi, sono state costrette dalle dimissioni dell’allenatore di turno. Non ha fatto eccezione il Cagliari, con l’arrivo di Claudio Ranieri al posto di Fabio Liverani a spezzare in due la stagione.
Svolte
Non sempre, anzi, spesso il cambio in panchina non ha prodotto i risultati sperati. Evidenziando dunque limiti strutturali che poco dipendevano dal tecnico di turno. Il Cagliari fa invece parte di quelle squadre che dalla sostituzione dell’allenatore hanno tratto vantaggio, migliorando sostanzialmente la media e di riflesso la posizione in classifica. Liverani con la media di 1,22 punti a partita ha lasciato il passo ai 1,63 di Ranieri, uno scarto del 34% tra l’ex Lecce e Sir Claudio. I rossoblù sono passati così da una pericolosa vicinanza alla zona playout all’obiettivo concreto del quarto posto, pur se i risultati sono stati comunque inferiori alle speranze dello stesso tecnico ex Leicester che aveva messo come target una media di 2,2 a gara per sperare nella promozione diretta. Ranieri è per media punti al quarto posto tra gli allenatori subentrati in corso d’opera, battuto nell’ordine da Alberto Gilardino (2,25), Pierpaolo Bisoli (1,69) e Roberto Breda (1,67). L’ex attaccante campione del mondo nel 2006 con la Nazionale italiana ha ribaltato il Genoa di Blessin, fermo a 1,53 di media a partita prima dell’avvento dell’ex allenatore della Primavera ligure. Bisoli, dal canto suo, dopo le prime tre sconfitte in tre giornate dei bolzanini, ha portato la sua squadra a diventare la sorpresa del campionato, anche se in questo caso chi l’aveva preceduto – Leandro Greco – era di per sé una soluzione ad interim dopo l’addio prima dell’inizio del campionato di Zauli. Breda ha sollevato la media dell’Ascoli dall’1,13 di Bucchi, lasciando il pericolo dei playout e arrivando a lottare per la zona playoff a tre giornate dalla fine.
Tra risalite e crolli
Tra i cambi positivi è importante quello avvenuto a Venezia. Javorcic ha lasciato i lagunari in piena zona retrocessione con una media di 0,82 punti a gara, con Vanoli al suo posto si è arrivati all’exploit delle cinque vittorie nelle ultime sei giornate, una media punti di 1,57 e il sogno playoff a portata di mano. Discorso simile nonostante il crollo degli ultimi turni per il Pisa, partito con Maran alla guida – 0,33 di media – e ritrovatosi con D’Angelo – 1,52 di media – con il quale aveva sfiorato la promozione nella passata stagione, prima di perdere la finale playoff contro il Monza. Altrettanto impattante e rivelatasi corretta la sostituzione di Gattuso (0,5 di media) con Longo (1,38) sulla panchina del Como, pur se dettata dai problemi personali del primo e non per una scelta di discontinuità da parte della società lariana. Così come positiva quella del Cosenza con Viali (1,13) al posto di Dionigi (1), con i calabresi che restano comunque nella zona pericolante della classifica. Difficoltà elevate ed esoneri forse affrettati quelli decisi da Benevento, Brescia, Ternana, Spal e Perugia, senza che sia mancato il classico tornare sui propri passi per richiamare il tecnico in precedenza allontanato. È il caso di Castori a Perugia, partito con una media di 0,57, rimpiazzato da Baldini – 0 vittorie in 3 gare – e poi rimesso in sella agli umbri con la media nella seconda esperienza pari a 1,23. Così come a Terni Cristiano Lucarelli è stato esonerato quando le Fere erano nelle zone alte, con una media di 1,87 a gara, mentre Andreazzoli al suo posto ha ottenuto un punto a partita, confermato ora dal Lucarelli bis. Tre tecnici sulla panchina della Spal e il primo resta in testa per media punti. Venturato, infatti, ne ha ottenuto 1,13 a gara, il suo successore De Rossi 0,94 e ora Oddo è fermo a 1 punto a partita. Infine il traffico sulle panchine del Benevento e del Brescia di Massimo Cellino, il mangia allenatori per eccellenza. I campani non hanno mai trovato la svolta tanto che Caserta, il primo tecnico della stagione, resta in vantaggio con 1,13 a partita su Cannavaro (0,94), Stellone (0,67) e infine Agostinelli (tre pareggi in tre gare). Le Rondinelle hanno lo stesso trend, Clotet iniziò con 1,35 di media e un Brescia nelle zone alte, poi il crollo tra Aglietti (0,5), il secondo Clotet (0), il breve interregno Possanzini (0) e la rinascita con Gastaldello (1,3).
Matteo Zizola