Giorni cagliaritani divisi tra calcio e lavoro per il numero uno rossoblù, mentre va avanti senza soste la trattativa per portare in Sardegna Claudio Ranieri. Si stringono i tempi, ci si alza sui pedali per provare la volata finale, le alternative restano sempre più lontane sullo sfondo.
Non è certamente una settimana banale quella vissuta dal presidente del Cagliari, Tommaso Giulini. Un tour de force tra Milano, Roma e Cagliari, con la testa a metà tra calcio e Fluorsid, con la trattativa con Claudio Ranieri per la panchina rossoblù a fare la parte del leone nei pensieri suoi e della piazza in un Natale sempre più atipico, tra clima primaverile e l’ansia di sapere chi sarà il sostituto di Fabio Liverani. Una questione di passi da muovere, non semplici ma sicuramente decisi e non incerti: il club di Sa Ruina e il tecnico romano si annusano da tempo, ma ovviamente da domenica 18 dicembre si sono rotti gli ultimi indugi. Prima i colloqui tra Ranieri e il diesse rossoblù Nereo Bonato, prodromi confortanti per l’imbastitura di una trattativa che ha visto nel pomeriggio di mercoledì 21 dicembre la sortita romana dello stesso Giulini, che ha incontrato di persona Sir Claudio e il suo entourage. Tra ieri (giovedì 22) e oggi (venerdì 23) il viaggio nella Capitale del duo formato da Bonato e Carlo Catte, amministratore delegato rossoblù e di fatto due delle tre figure chiave del Cagliari Calcio dopo la riorganizzazione societaria avviata di recente. Una scelta, quest’ultima, di discontinuità rispetto al passato, quando difficilmente una decisione importante (sul fronte allenatori, ma non solo) veniva presa collegialmente. Lo sbarco nella Capitale della coppia Bonato-Catte assume dunque alcuni significati, oltre al credito dato da Giulini ai suoi collaboratori: tra realismo e ottimismo, le parti continuano a discutere con fiducia i termini del possibile accordo, vogliose di capire ciò che ancora manca per arrivare alla fumata bianca che tutti auspicano.
Tra Fluorsid e Cagliari
Ma non solo calcio, si diceva, nel menù di Giulini. La giornata di giovedì 22 è passata tra i pensieri sulla panchina rossoblù e gli auguri natalizi con i dipendenti di Fluorsid. Testa e cuore alla trattativa Ranieri, con la squadra che prepara in ritiro la sfida col Cosenza, ma pure testa e cuore alle persone che lavorano nell’azienda di famiglia, con cui condivide da sempre la carriera da imprenditore. Un discorso breve al momento del canonico brindisi, un’occasione di fare gli auguri e fotografare uno scenario economico figlio dei tempi attuali. Niente spazio al calcio nelle sue parole:“È stato un 2022 estremamente complicato, dove pandemia, tensioni internazionali e guerra in Ucraina pensavamo fossero parole da libri di storia”, ha detto Giulini ai suoi. “Sta tramontando la visione di un mondo globale senza che alla globalizzazione si siano al momento sostituiti nuovi modelli e visioni geopolitiche meno precarie: il periodo di recessione che accomuna tutti i settori si spera sia limitato in termini di tempo. Negli anni abbiamo reagito e affrontato le sfide con professionalità, responsabilità e senso di appartenenza. Ora serve adattarsi, cambiare, innovare”. Tre verbi utilizzati per descrivere gli obiettivi per il 2023 del Giulini patron di Fluorsid, ma che aderiscono bene anche al fronte calcistico, con un Cagliari chiamato ad adattarsi alle difficoltà di una Serie B a dir poco ostica, cambiando registro in fretta dopo un girone d’andata da incubo o quasi.
Da Grinch a Santa Claus?
Ecco perché, restando al discorso sportivo, risolvere la “questione panchina” assume i contorni di un all-in per Tommaso Giulini. Abbiamo provato a strappargli qualche dichiarazione all’aeroporto di Elmas, ma al di là di un cortese saluto non siamo riusciti nell’intento. Il patron rossoblù non parla davanti ai microfoni da quel maledetto 22 maggio, nel postpartita di Venezia che sancì la seconda retrocessione tra i cadetti della sua gestione. Polemiche, dichiarazioni fuori dai denti nella sala stampa del Penzo e poi il silenzio, ragionato e non solo di pancia, pronto a essere rotto al momento opportuno. Da lì in avanti sono iniziati mesi complicati, con una nuova stagione costruita con un occhio al bilancio e l’altro a tenere alte le ambizioni: se il primo obiettivo è stato raggiunto grazie alle cessioni degli elementi più preziosi, il secondo fin qui è naufragato con perdite (Capozucca e Liverani sollevati dai propri incarichi, più il l’ex dg Passetti). La piazza si è ufficialmente spaccata, con Giulini nelle scomode vesti del babau, principale responsabile di un 2022 autentico annus horribilis per i colori rossoblù, numeri alla mano: tra Serie A e B in totale 42 punti, 10 vittorie, 12 pareggi e 15 sconfitte, 38 gol fatti e 51 subiti. Portare a Cagliari un totem come Claudio Ranieri potrebbe essere l’unica strada per tentare di ricostruire, con tutte le difficoltà del caso, un rapporto che negli anni si è guastato per via del rendimento in campo e scelte – col senno di poi – rivelatesi sbagliate. Tommaso Giulini lo sa bene e anche per questo motivo il club sta provando a mettere in campo tutti gli sforzi possibili per arrivare al lieto fine, proprio a cavallo del giorno di Natale. Il ritorno di Sir Claudio sarebbe un bel regalo per i tifosi del Cagliari, forse l’unico da mettere sotto l’albero per non rischiare di vestire i panni del Grinch ma quelli di Santa Claus.
Francesco Aresu