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Cagliari, Ranieri e la fase offensiva: un trend da cambiare giĆ  dal Bologna

Andrea Petagna in Bologna-Cagliari | Foto Valerio Spano
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La miglior difesa ĆØ l’attacco ĆØ uno dei luoghi comuni più diffusi del calcio. Se fosse valida in assoluto il Cagliari avrebbe poco da sorridere. Da una delle squadre che hanno subito più gol in tutta la Serie A, dall’altra il dato delle reti realizzate che non compensa, tutt’altro. Trentadue quelle concesse in diciannove gare – davanti a SalernitanaĀ (38), Frosinone (34), Empoli e Sassuolo (33) – mentre sono 17 quelle messe a segno, una in più di Hellas e Salernitana e sette in più dell’Empoli.

Diesel

Se la difesa ĆØ tema noto, l’attacco resta un’incognita quasi indecifrabile. Il Cagliari ĆØ la squadra che ha segnato meno nella prima ora di gioco con solo quattro reti all’attivo, ma ĆØ anche tra quelle che hanno realizzato più gol nell’ultima mezz’ora più recupero. In testa per numero di segnature oltre il 90′ – quattro, come Roma e Atalanta – e con tredici dietro soltanto a Inter (18) e Roma (16) per quelle dal 60′ in poi, a pari merito con Napoli e Lecce. Un dato che non spiega i limiti degli uomini di Claudio Ranieri, pur dando l’idea di una squadra diesel e che riesce a dare il meglio di sĆ© quando si alza la tensione o dopo aver subito il primo colpo dagli avversari di turno. Otto i gol degli attaccanti puri, dai quattro di Pavoletti all’unico di Lapadula, passando per i tre di Luvumbo,Ā meno del 50% sul totale. Percentuale che cresce se ai tre si aggiungono i due gol di Oristanio che, però, attaccante puro non ĆØ. Questione di prestazioni individuali ma non solo, perchĆ© Ranieri ha faticato a trovare la quadra sia tattica che di scelte. Da una parte gli infortuni a rotazione, dall’altra un vestito sempre diverso a seconda dell’avversario. L’idea di Sir Claudio fin dal suo ritorno in Sardegna era quella del doppio centravanti, all’epoca PavolettiLapadula e oggi con teoricamente maggiori possibilitĆ  di scelta. Ma tra gli stop del livornese prima e dell’italo-peruviano poi l’allenatore rossoblù non ĆØ praticamente mai riuscito a portare avanti la sua idea di fondo. La luce in fondo al tunnel potrebbe essere rappresentata dalla prestazione di Petagna a Lecce, un segnale positivo che però ha bisogno di supporto sia dall’eventuale partner sia da un centrocampo carente negli inserimenti senza palla.

Il gioco delle coppie

Con le numerose assenze della trasferta in Salento Ranieri ha dovuto fare di necessitĆ  virtù. Un 4-2-3-1 con Oristanio partner virtuale di Petagna e il supporto di NĆ”ndez e Viola all’occorrenza. Il giovane ex Volendam, però, ha faticato dal punto di vista della lotta fisica, soprattutto quando ha provato la percussione per vie centrali. Con l’ex Monza che ha svolto un lavoro notevole nel far salire la squadra e aprire gli spazi per gli inserimenti dei compagni, senza però venire assecondato se non in rari casi. Appare cosƬ chiara la necessitĆ  di utilizzare Petagna non come centravanti unico, ma come spalla – quasi una seconda punta di manovra – di un altro attaccante capace di andare nello spazio. Luvumbo sarebbe forse l’ideale, ma al momento l’angolano ĆØ impegnatoĀ in Coppa d’Africa. CosƬ come Lapadula potrebbe essere la soluzione, ma anche il numero 9 ĆØ assente per infortunio. Discorso simile a quello di Shomurodov che, nella versione genoana, aveva dimostrato di poter dare la verticalitĆ  mancata a Lecce. Il probabile ritorno di Pavoletti come opzione contro il Bologna apre domande sulla compatibilitĆ  del numero 30 con Petagna. Entrambi di stazza, entrambi abili nel far salire la squadra, ma con alcune caratteristiche complementari che potrebbero funzionare. L’ex Monza più dotato tecnicamente, ma meno nel gioco aereo dentro l’area di rigore. Pavoletti una spanna sopra il compagno per le sponde sui palloni alti, Petagna al contrario più funzionale palla a terra. Per certi versi la dimostrazione che, al di lĆ  dei numeri negativi, il reparto offensivo rossoblù appare bene assortito per qualitĆ  dei singoli. Ciò che manca, in fondo, non ĆØ soltanto capire quale coppia possa essere la migliore, ma anche trovare chi tra i centrocampisti sia in grado di dare maggiore spinta nell’area avversaria.

Cosa manca

Un tema dolente quello dei gol di chi non ĆØ attaccante e che giĆ  aveva fatto penare Ranieri in cadetteria nel periodo della cosiddetta Lapadula-dipendenza. L’infortunio di Rog ha di fatto tolto al Cagliari quel centrocampista che ha nelle proprie corde gli inserimenti in verticale, lasciando scoperto un reparto che non sembra avere giocatori con quel tipo di caratteristica. Non Makoumbou,Ā nonostante Sir Claudio abbia più volte segnalato il desiderio di farlo diventare un centrocampista box-to box, non NĆ”ndez che ha sƬ i tempi ma non le qualitĆ  per trasformare in gol le occasioni che riesce a creare con i suoi movimenti. Deiola, dal canto suo, ĆØ il calciatore con maggiore abilitĆ  in questo fondamentale tattico, ma anche nel suo caso non assecondata da piedi delicati e più utile sui cross dalle fasce. Viola appare l’unico tecnicamente in grado di poter colpire avendone l’occasione, però avendo al contrario dei compagni un passo che non lo aiuta nel sorprendere le linee nemiche senza palla. Discorso simile per Mancosu, limitato peraltro da problemi fisici. La speranza ĆØ cosƬ riposta in Prati, giĆ  diverse volte vicino al primo gol in Serie A grazie all’appoggio all’azione d’attacco. Come accaduto a Lecce, con Petagna abile a lavorare un pallone sporco e l’ex Spal altrettanto bravo nel farsi trovare a rimorchio per la conclusione dal limite. CosƬ come accaduto a Verona con il tiro terminato sul palo o contro la Roma con la rete annullata per fuorigioco di Pavoletti. Ma caricare sulle spalle di Prati il peso sia della regia che del supporto alla fase offensiva appare eccessivo o, chissĆ , proprio il classe 2003 ravennate potrebbe essere quel centrocampista box to box che Ranieri cercava in Makoumbou.Ā O, ancora, piuttosto che andare a caccia di un attaccante come prioritĆ , ecco che dal mercato potrebbe essere necessario regalare a Ranieri un giocatore che completi la mediana, di gamba e inserimento e con un numero di gol nelle corde ancora non presente nella rosa rossoblù.

Matteo Zizola

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