Da controfigura ad attore principale, la Mission Impossible di Boris Radunovic a Cagliari. Il mestiere del portiere è uno dei più difficili esistenti sul manto erboso. Tra la linea di porta e la rete passano i destini di una squadra, e tra il gol subito e la parata miracolosa i giudizi su chi ha provato a fare il proprio dovere nei migliori dei modi. Quando si parte dietro nelle gerarchie l’aria può farsi ancora più pesante. Radunovic però è sembrato ancora una volta non risentirne.
Freddo
Minuto sette, Bellanova è sorpreso alle spalle da Odriozola: l’esterno cerca il pallone ma nel più classico degli incidenti trova il piede del terzino gigliato. Aureliano indica il dischetto e nessuno protesta mentre Biraghi si incarica della massima punizione. Radunovic rimane con lo sguardo fisso sul pallone e non si muove sino all’ultimo istante, quando abbozza la spinta alla sua destra: Biraghi calcia forte ma centrale, e con il piede il serbo respinge via il pallone che avrebbe potuto cambiare la gara. Glaciale e deciso. Eppure, la partita per il nativo di Belgrado era iniziata con qualche difficoltà quando coinvolto nel giro palla dai suoi compagni. Poi però la chiamata della necessità è stata più forte della tensione iniziale e allora i 90’ dell’estremo difensore ex Atalanta sono cambiati. I dati a fine partita parlano di un portiere capace di essere il migliore tra i rossoblù per lanci positivi, otto, e per palle recuperate, undici, sintomo di un’attenzione rimasta alta per tutta la gara. Tuttavia, Radunovic non è riuscito a tenere la porta inviolata come accaduto contro il Verona, nell’unica occasione in cui il Cagliari non ha preso gol in stagione: sul sinistro a incrociare di Sottil però il portiere, che ha chiuso la partita con 5 parate, non ha avuto nessuna colpa al contrario di un Goldaniga troppo attendista.
Attesa
Essere secondi nelle scelte non è mai semplice per nessuno. Anche quando si accetta di restare dietro un compagno di squadra talentuoso e più esperto. Radunovic però fino ad ora ha fatto quello che ogni allenatore vorrebbe quando costretto al cambio dei propri piani: non abbassare il livello della squadra. Dopo la prima uscita da titolare contro il Milan a San Siro, il classe ’96 ha preso coraggio e nelle altre due partite giocate dal primo minuto in Serie A, contro Verona e Fiorentina, ha dimostrato di poter dire la sua quando chiamato in causa. Portiere di stazza e possente fisicamente, Radunovic sembra l’antitesi del profilo di Alessio Cragno, che difende la porta isolana con continuità dal 2017 ma che nell’ultimo periodo è stato bersagliato da qualche critica per le difficoltà avute soprattutto sui calci piazzati avversari. Il portiere nativo di Fiesole sfrutterà la sosta per riprendersi dalla positività al Coronavirus riscontrata pochi giorni dopo la partita persa contro la Roma, anche se al rientro troverà un Radunovic capace di farsi trovare sempre pronto. Un segnale che per il Cagliari può far comunque ben sperare per il futuro. Perché le voci sul futuro lontano dalla Sardegna di Guglielmo Vicario si fanno sempre più insistenti e se il Cagliari e Alessio Cragno decideranno di prendere strade diverse, la porta isolana potrebbe avere già il suo nuovo padrone.
Matteo Cardia