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Cagliari, quanti punti buttati al vento: per la salvezza serve più concretezza

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“Si fanno delle grandi gare, ma meritavamo 5-6 punti in più per quello che abbiamo fatto”. Parole che spesso sono di circostanza, buttate lì per infondere morale e vedere il bicchiere mezzo pieno anche quando di fatto è vuoto. Nel caso di Walter Mazzarri, però, quelle dopo il pareggio contro il Napoli sono dichiarazioni che hanno una loro verità.

Occasione persa

Sliding doors è una definizione che spiega bene quanto successo alla Unipol Domus nella sfida di fronte agli uomini di Spalletti. E non è la prima volta che le porte scorrevoli si chiudono davanti al Cagliari per poi spalancarsi di fronte agli avversari. Il destino o forse quella fortuna che aiuta gli audaci, ma che nel caso dei rossoblù volta la faccia proprio quando l’essere sfrontati è diventato una virtù. Basterebbe pensare alle numerose occasioni che Deiola e compagni hanno avuto per portarsi sul due a zero dopo il vantaggio siglato da Pereiro. Clamorosa quella capitata sulla testa del centrocampista di San Gavino e il tap-in successivo sparato in curva da Baselli, senza dimenticare la conclusione alta di Joao Pedro, la parata di Ospina su Marin dopo uno slalom degno del miglior Alberto Tomba o il tiro sempre del romeno sull’esterno della rete. Quando poi Osimhen, a tre minuti dal novantesimo, ha battuto Cragno con un imperioso colpo di testa, la sentenza è stata definitivamente scritta. Due punti persi, senza se e senza ma, nonostante la caratura dell’avversario potesse far pensare a un pareggio da salutare con il sorriso visti i valori sulla carta.

Raddoppio mancato, pareggio subito
Due punti persi che si aggiungono ad altre partite quasi portate a casa e poi buttate negli ultimi minuti, oppure non chiuse nonostante gli episodi avessero spinto il Cagliari verso la vittoria. Forse una coincidenza o forse no, ma i rossoblù sembrano avere il braccino davanti al proprio pubblico. Il Napoli è solo l’ultima di una serie di avversarie capaci di recuperare lo svantaggio, con quell’episodio favorevole che i rossoblù non hanno saputo portare dalla propria parte quando servito su un piatto d’argento. Basti pensare all’altra rimonta subita contro la Fiorentina, quando i viola prima sono finiti in dieci per l’espulsione di Odriozola e poi Joao Pedro ha fallito il rigore del due a zero nato proprio dall’azione che ha portato al cartellino rosso. Gol sbagliato gol subito, vecchia legge del calcio che alla Unipol Domus diventa regola costante, e così Sottil – in contropiede tra l’altro – ha trasformato una vittoria in dirittura d’arrivo in un pareggio che ha tolto altri due punti agli uomini di Mazzarri. Due più due fa sempre quattro, somma di quanto buttato al vento tra Fiorentina e Napoli dopo aver sciupato le occasioni per chiudere le contese.

Dura lex, sed lex
Il 2022 del Cagliari ha visto la squadra non riuscire a mantenere il risultato per due volte, venendo colpita in ripartenza nonostante la condizione di vantaggio. Già nel 2021 però i rossoblù avevano patito la legge della Unipol Domus, quella che vede i gol allo scadere cambiare gli ormai raccolti tre punti in pareggi che gridano vendetta. Quel Cagliari non era quello attuale e le partite contro Venezia e Salernitana, pur se identiche nel risultato finale, non erano state ricche di occasioni per essere chiuse. Restano però i gol di Busio e Bonazzoli, entrambi nel tempo di recupero, a togliere dalla classifica altri quattro punti totali ai ragazzi di Mazzarri. Che, sommati agli altri quattro citati, porterebbero la classifica a quota trenta, ben lontani dalla zona rossa dei 22 punti. Si potrebbero poi citare anche altri casi che hanno lasciato l’amaro in bocca. Come la rimonta della Roma che in sette minuti ribaltò lo svantaggio dopo il gol di Pavoletti. Ibanez prima e Pellegrini poi diedero ai giallorossi la vittoria tra il 71′ e il 78′ minuto. O ancora il pareggio della Lazio all’Olimpico, unico esempio lontano dalla Unipol Domus, con il gol del due a due firmato da Cataldi all’83’ quando Mazzarri assaporava già i tre punti all’esordio sulla panchina rossoblù. Infine la sconfitta che sancì la fine dell’era Semplici, quel tre a due in casa subito dal Genoa dopo essere passati in vantaggio per due a zero.

Pochi sorrisi
L’altra faccia della medaglia sono le rimonte che il Cagliari ha invece portato a casa. Non tante a dire il vero, ma comunque da tenere in conto. Alla seconda giornata, con Semplici in panchina, il doppio svantaggio contro lo Spezia – ancora una volta in casa – tramutato in un pareggio per due a due. O l’incredibile ribaltone contro il Bologna, la gara della svolta per Gastón Pereiro tra l’assist per Pavoletti dell’uno a uno al 71′ minuto e soprattutto il gol vittoria al 93′. O ancora il punto raccolto a Empoli a sei minuti dal novantesimo con la stoccata sempre di Pavoletti, anche se in quel caso la prestazione messa in campo dal Cagliari aveva prodotto un pareggio meritato e anche il rischio di una vittoria nel finale. A parte meriti e demeriti, i rossoblù in questa stagione sono stati in situazioni di vantaggio per undici volte, riuscendo a portare a casa i tre punti soltanto in quattro, mentre in cinque occasioni hanno raccolto un pareggio e in due sono stati sconfitti. Per media punti raccolti dopo essere stati davanti agli avversari, il Cagliari con 1,55 ha solo il Genoa come squadra con un risultato peggiore con 1,40. Un dettaglio da migliorare per poter raccogliere il massimo e raggiungere una salvezza che, per quanto difficile, appare nelle corde di Joao Pedro e compagni.

Matteo Zizola

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