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Di Francesco, Giulini e Carta

Cagliari, quali mosse sul mercato per uscire dalla crisi?

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A volte i segnali sono talmente evidenti che diventa impossibile fare finta di non vederli. Si può reagire come le tre famose scimmiette – non vedo, non sento, non parlo – ma sarebbe solo un nascondere a se stessi ciò che è sotto la luce del sole.

Conferme – Se l’intenzione di Di Francesco contro il Benevento era quella di mostrare al mondo rossoblù le carenze della rosa si può dire che l’obiettivo sia stato raggiunto. Le scelte del tecnico abruzzese non erano obbligate, o per lo meno non tutte, nonostante le assenze. È pur vero che nel momento in cui manca Lykogiannis per squalifica ecco che il primo di tanti nodi viene al pettine. Da un lato Zappa, dall’altro Tripaldelli, due giovani – entrambi classe ’99 – con caratteristiche di spinta più che difensive. Il greco nell’idea di Di Francesco è sempre stato l’ago della bilancia, trasformandosi da terzo di difesa e permettendo così a Zappa di spingere senza preoccuparsi troppo delle coperture. Con Tripaldelli in campo si è aperto il buco sul lato opposto, non tanto per colpa dell’ex Sassuolo, quanto per l’assenza di un ricambio di Zappa più difensivo, un alter ego di Lykogiannis sulla destra. Serve dunque un laterale che possa dare il cambio all’ex Pescara, ma con caratteristiche opposte. Il nome di Calabresi sembra rispondere a questa necessità. A sinistra invece il nome è quello di Frabotta, anche se non appare esattamente come una priorità. A tal proposito è arrivata anche la secca smentita del suo agente Claudio Vigorelli su un suo possibile arrivo in Sardegna.

Nel comparto centrale è evidente che vanno prese decisioni sui tre giocatori in scadenza, Ceppitelli, Pisacane e Klavan. Rinnovo, cessione o continuare fino alla fine per poi salutarsi? Con Godín e Walukiewicz inamovibili e Carboni alternativa giovane, chi tenere tra i tre sopra citati? Pisacane era pronto per Lecce, salvo poi essere utilizzato per necessità nel finale contro il Benevento. Ceppitelli non sembra dare garanzie né fisiche né tecniche e Klavan è ai box. Difficile pensare a un innesto, impossibile senza almeno due partenze.

La virtù manca nel mezzo – Fuori Rog e dentro Nainggolan, ma il risultato non è cambiato. Il Ninja ha dato il massimo al netto della sua condizione atletica, dimostrando di poter essere utile soprattutto quando arriverà anche la forma. Resta però un reparto totalmente inadeguato nei numeri e nella qualità delle rotazioni. La partita con il Benevento non ha detto nulla che già non si sapesse, ha solo confermato drammaticamente le pecche del reparto. Ora Di Francesco dovrà decidere se puntare sul centrocampo a tre o su quello a due, ma in entrambi i casi sono necessari due innesti, uno di gamba che possa fare la mezzala sinistra alla Rog e un ricambio che possa dare fiato ai titolari. I nomi al momento sono top secret e Duncan non appare un’ipotesi percorribile dato che la Fiorentina non sembra voler rinforzare una diretta concorrente. Bourabia è una possibilità, ma non può essere il solo.

Equivoco tattico – Decidere quale strada percorrere, agire e non voltarsi più. Tre o due centrocampisti? Esterni d’attacco o due trequartisti centrali? Nainggolan dove verrà schierato? Domande alle quali è necessario dare risposte a brevissimo termine, per poi cercare di sistemare in entrata e in uscita la squadra regalando all’allenatore elementi funzionali. Ounas è l’esempio, il classico acquisto d’impulso, come quando ci si reca al supermercato per comprare un certo prodotto (Nainggolan), non lo si trova e arrivati davanti alle casse ci si fa tentare da quell’oggetto in bella mostra che in fondo non ci serve, ma che alla fine portiamo a casa. Decidere il destino dell’algerino e quello di Gastón Pereiro è importante per capire se intervenire anche nel reparto avanzato dove al momento l’unica certezza appare la cessione di Cerri (Cremonese in pole).

Con la Fiorentina alle porte, e con l’assenza di Nández per squalifica che aggiunge problemi a problemi, è evidente che la priorità resta il centrocampo. Agire d’impulso non è mai un bene, ma a volte diventa quasi obbligatorio. Tra cessioni da ultimare e nuovi innesti da regalare a Di Francesco l’unica certezza è il tempo che corre. Cosa serve al Cagliari è ormai chiaro, un terzino destro e due centrocampisti su tutti. Il resto può per il momento attendere, cessioni escluse ovviamente.

Matteo Zizola

 
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