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Zito Luvumbo in Cagliari-Cosenza | Foto Luigi Canu

Cagliari, quale futuro per Luvumbo con Ranieri in panchina?

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I numeri spesso finiscono per essere certezze. Non solo nei calcoli, ma anche su un campo da calcio, dove ci si rifugia tra le sicurezze di statistiche e dati per rafforzare le proprie tesi. Nella sua nuova avventura a Cagliari anche Claudio Ranieri è ripartito da un numero, il due. Due come le punte che il Cagliari non si può permettere di lasciare da parte, Pavoletti e Lapadula. Una scelta forte, decisa, che lascia campo aperto alle altre idee ma che potrebbe portare indietro nelle gerarchie altri. Su tutti uno Zito Luvumbo che dopo aver conquistato i tifosi rossoblù ora dovrà provare a convincere il tecnico testaccino a puntare su di lui.

Certezze

Probabilmente anche il giovane angolano sarà rimasto sorpreso dalle tante persone accorse all’aeroporto di Elmas nel giorno del ritorno di Sir Claudio in Sardegna. Un affetto che lo ha fatto passare quasi inosservato all’uscita dall’area arrivi dello scalo cagliaritano, dopo un viaggio che l’ha riportato dall’Angola in Sardegna passando però per la capitale, dove le strade con il suo nuovo allenatore si sono per la prima volta incrociate. E chissà che i due non abbiano scambiato qualche parola già sul volo che ha segnato l’inizio della seconda era Ranieri cagliaritana, prima di incontrarsi su un campo di Asseminello su cui l’allenatore aveva fretta di arrivare. Il campo che sarà l’unica leva per forzare la porta delle convinzioni della nuova guida degli isolani. L’intenzione di ripartire da una coppia offensiva che mette insieme cinismo ed esperienza è stata chiara sin dalla mattina del 3 gennaio. Le lepri davanti fanno il ritmo e il Cagliari su quei tempi ha bisogno di tornarci in fretta per dire la sua o per provare addirittura a prendersi tutto e subito, come preferirebbe Ranieri stesso. Luvumbo nel corso della prima parte di stagione ha dimostrato di saper essere affidabile. Non solo da esterno offensivo, come è stato impiegato più volte, ma anche da seconda punta al fianco di Lapadula o da unico riferimento offensivo come accaduto contro il Brescia. Tre gol e due assist il bilancio, costruito sia partendo da titolare ma anche a gara in corso, quando negli spazi aperti dalla stanchezza e dalle linee meno compatte delle difese avversarie il classe 2002 ha avuto un impatto evidente. Ma la necessità di punti fermi in un Cagliari che molto spesso ha cambiato fisionomia potrebbe ridurre i minuti dell’ex Primeiro de Agosto.

Moduli

Io non ho moduli. li ho usati tutti”, ha affermato Claudio Ranieri davanti ai microfoni della Unipol Domus, provando ad allontanare l’idea di un 4-4-2 che sembrava essergli familiare negli ultimi periodi trascorsi in panchina. La crescita di Falco (qui l’approfondimento), ma anche la possibile ennesima chance per Pereiro (qui l’analisi), potrebbero far cambiare idea almeno inizialmente all’ex allenatore del Leicester, così come la necessità di adattarsi a un centrocampo che per ora non sembra essere adatto per caratteristiche a determinati schieramenti. Il mercato però potrebbe cambiare tutto e portare gli isolani su una diversa strada dal punto di vista tattico. Così ora l’unica certezza per Luvumbo sembra essere la possibilità di entrare per spaccare la partita o chiuderla definitivamente, al fianco di un compagno o largo sulla destra per rientrare sul suo mancino. Una possibilità che non chiude comunque la porta all’adattamento ad ala pura nel caso di un passaggio a un centrocampo a quattro, per cui però l’angolano dovrebbe crescere sotto il punto di vista della continuità e delle due fasi. Andando oltre il campo delle previsioni, al momento la titolarità sembra essere dunque lontana. C’è però un secondo lato della medaglia che lo stesso Luvumbo con il tempo potrebbe apprezzare: quello di essere sotto gli occhi e di poter ascoltare i consigli di un allenatore con esperienza e che potrebbe essere il maestro adatto a levigare le irregolarità del suo talento. Un talento che ha le potenzialità per essere protagonista nella risalita di un Cagliari che sembra aver ritrovato la fiducia di una piazza che ora ha ancora più fame di successi.

Matteo Cardia

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