Una giornata no, nella vita così come anche nello sport, può capitare a tutti. Il Cagliari Primavera di Fabio Pisacane non è rimasto esente da questo tipo di situazione ma le certezze costruite nel corso di questo primo tratto di strada nel campionato di Primavera 1, nel 4-0 subito contro il Genoa del grande ex di turno Agostini, sono improvvisamente diventati problemi da risolvere nel minor tempo possibile. In diverse occasioni, il tecnico degli isolani ha chiamato a raccolta i suoi giocatori, chiedendo spesso e volentieri grande attenzione nei più piccoli dettagli ma soprattutto dal punto di vista dell’atteggiamento da mettere in campo con costanza nei novanta minuti regolamentari.
Passo indietro
La partita contro i liguri ha messo invece a nudo, in un colpo solo, tutte le difficoltà che il Cagliari Primavera non aveva avuto dall’inizio della stagione. D’altronde i quattro risultati utili di fila in campionato prima della brutta prestazione del Chittolina contro il Grifone non sono stati esclusivamente frutto del caso. I risultati, però, non sono da considerarsi come alibi attraverso i quali nascondere i propri errori. A Vado Ligure, si è visto un Cagliari costantemente all’inseguimento dell’avversario e in netta difficoltà in entrambe le frazioni di gara, senza avere il ben che minimo accenno di reazione. Contro un Genoa decisamente più in palla dal punto di vista dell’agonismo e del cinismo in fase realizzativa, oltre che della qualità nei singoli, si è contrapposto un Cagliari davvero irriconoscibile per quelle che erano le attese iniziali. In tutti i reparti è mancata attenzione, concentrazione, lavoro collettivo e di raccordo ma soprattutto il giusto mordente per affrontare un avversario comunque temibile, anche se si tratta di una delle neopromosse dalla Primavera 2. E invece, ecco che è arrivato il più classico degli scherzi da ex, che spesso riecheggiano nei copioni del calcio, anche quello giovanile. Il Cagliari è rimasto imbrigliato dalla pressione costante portata dai giocatori del Grifone ed è stato costretto spesso ad abbassare, e di tanto, il proprio baricentro, non riuscendo quasi mai, se non con qualche isolata folata offensiva portata in particolare da Vinciguerra, l’unico a salvarsi tra i giovani rossoblù sardi in un pomeriggio decisamente da dimenticare. Il numero 22 campano, infatti, ha predicato da solo nel deserto dell’attacco cagliaritano, lottando spesso anche con un’arma non propriamente sua come il corpo a corpo, cercando poi di colpire ma senza trovare la gioia personale.
Singoli
In una giornata come quella di ieri, 28 ottobre, dove probabilmente si è vista la peggior versione del Cagliari Primavera edizione 2023-2024, Vinciguerra è stata l’unica nota lieta di una gara praticamente a senso unico. Le scelte nell’undici iniziale da parte di mister Pisacane, di cui alcune obbligate per squalifica e altre di tipo tecnico, non hanno assolutamente pagato e aprono qualche piccola riflessione su quelle che saranno le gerarchie da qui in avanti, sia nell’immediato che nel futuro. In difesa, i terzini titolari, ovvero Arba e Idrissi, non sono stati l’ago della bilancia nell’equilibrio difensivo che il Cagliari ha fin qui mostrato in campionato. Il primo ha avuto grandi difficoltà a contenere un avversario di qualità come Omar (e talvolta, in caso di cambi di posizione, anche con Papadopoulos) mentre alla voce spinta non è stato deciso come in altre occasioni. Su quest’ultimo aspetto, ha provato a dare la svolta il secondo, che però ha dovuto soccombere nettamente alle scorribande offensive di un Fini letteralmente infermabile. Sempre in fase di copertura, è certamente rimandata la coppia formata da Cogoni e Pintus. Il numero 13 rossoblù, dopo le ottime prestazioni delle ultime uscite ufficiali, ha fatto un passo indietro in termini di letture preventive e di concentrazione, aspetti su cui era stato grande protagonista nel recente periodo positivo rossoblù. E poi c’è il capitolo legato a Pintus. La sua presenza dall’inizio, in virtù della squalifica di Catena, era un’occasione importante da sfruttare. Pisacane gli ha dato fiducia, dandogli persino le chiavi della prima impostazione rossoblù. Il centrale difensivo con la 6 del Cagliari Primavera sulle spalle, invece, non è riuscito a ricambiare la chance offertagli dal suo allenatore, pagando caro i tanti errori in fase di pulizia palla ma soprattutto quelli in marcatura su due dei quattro gol del Genoa (nello specifico sul tacco di Omar Shakur e sul colpo di testa di Bornosuzov). In mezzo al campo, la luce della fantasia e della qualità non si è di fatto mai accesa, con il rombo formato da Sulev, Marcolini, Malfitano (uscito per infortunio nel primo tempo) e capitan Carboni che ha fatto davvero fatica ad emergere. In attacco, infine, eccezion fatta per il già citato Vinciguerra, ha dato solamente fisicità e poco altro Konate, mentre Kingstone, entrato nella ripresa, è ancora ben lontano dalla miglior condizione.
Futuro
La netta sconfitta del Ferruccio Chittolina di Vado Ligure contro il Genoa Primavera ha interrotto un percorso positivo di 4 risultati utili di fila che hanno proiettato il Cagliari di Pisacane a combattere addirittura per una posizione nobile nella griglia playoff. Ora, però, per i rossoblù isolani, non c’è il tempo per leccarsi le ferite perché all’orizzonte c’è già il prossimo impegno ufficiale. Di fatti c’è da onorare la Coppa Italia. Dopo aver eliminato l’Ascoli lo scorso 27 settembre (4-1 dopo i tempi supplementari), i giovani rossoblù affronteranno martedì 31 ottobre alle ore 14.00, nella cornice del Crai Sport Center di Assemini, la Cremonese. Il match contro i grigiorossi sarà non solo importante in ottica qualificazione ma sarà anche l’occasione per Pisacane di mischiare le carte e vedere se in vista del campionato ci possano essere delle soluzioni alternative da poter adottare. La Cremonese, tuttavia, sarà solo il primo passo in un novembre di fuoco per il gruppo di Pisacane, poiché arriveranno in rapida successione tre impegni ravvicinati molto impegnativi contro Lecce, Roma e Milan, di cui 2 in trasferta (contro i pugliesi e i lombardi) e 1 in casa (contro i giallorossi romani). Per i sardi, il cui obiettivo principale rimane comunque la salvezza, fare punti significherebbe mettere dei mattoni fondamentali nel proprio percorso in Primavera 1. Ovviamente è presto per poter dire se le ambizioni dei rossoblù possano andare oltre la semplice salvezza. Tuttavia, serve una risposta importante e il Cagliari, dopo la delusione Genoa, ha tutto quello che serve per riprendere la propria marcia.
Fabio Loi