La striscia negativa continua, la classifica inesorabilmente si fa sempre più pericolante e il vantaggio sulla zona playout è solamente di un punto. Tuttavia il Cagliari Primavera di Michele Filippi, nonostante la sconfitta per 3-1 in quel di Asseminello contro la capolista Lecce, può guardare all’ultimo terzo di campionato dal lato mezzo pieno del bicchiere, sebbene ci siano stati diversi errori da parte dei rossoblù negli ultimi venti metri di campo, che avrebbero potuto mettere la partita in binari decisamente differenti.
Il segnale
La prestazione fornita dai giovani rossoblù, dopo la trasferta di Napoli persa per 1-0, contro una delle corazzate maggiormente accreditate alla vittoria finale della Primavera 1 ha dato comunque dei segnali importanti per il futuro. Fin dalle prime battute di gara, il Cagliari Primavera ha saputo tener botta al Lecce con un pressing molto alto e aggressivo, volto a coprire tutti gli spazi e per evitare che il pallone arrivasse nella zona occupata dai palleggiatori di Federico Coppitelli (Vulturar e Berisha su tutti). I rossoblù ci hanno provato, hanno avuto coraggio e hanno persino tirato il primo gancio al mento della sfida con Pulina al 13’ dopo una bella azione corale sulla corsia sinistra firmata da Idrissi e da un Cavuoti che man mano sta cercando di recuperare la migliore condizione fisica e mentale. Poi però i ragazzi di Filippi sono caduti negli errori che ne hanno caratterizzato il recente passato, ovvero la gestione dei momenti favorevoli ma soprattutto il poco cinismo in zona gol. Proprio i punti deboli di questa fase della stagione hanno fatto riemergere quasi improvvisamente dalle sabbie mobili il Lecce che poi, a cavallo tra primo e secondo tempo, è uscito fuori alla distanza, mettendo in mostra le proprie qualità in fase offensiva, con il bomber Burnete e con un Berisha salito in cattedra nei panni del direttore d’orchestra. Risultato a parte, il Cagliari Primavera, almeno nella prima frazione, ha mostrato in parte le sue armi del recente passato, vale a dire cercare di fare gioco, impostare la gara su ritmi alti e provare a colpire con l’attacco alla profondità. Sono tutte le caratteristiche che la formazione isolana può mettere sul tavolo per ribaltare le sorti di una stagione che si è davvero complicata dal mese di gennaio in poi, periodo a cui risale l’ultima vittoria ufficiale in campionato contro la Roma.
La crisi
Al di là delle buone sensazioni che si sono viste contro il Lecce in quel di Asseminello dal punto di vista tecnico e caratteriale, la crisi del Cagliari Primavera è certificata anche dai numeri. Statistiche alla mano, infatti, la squadra di mister Filippi, dall’ultima vittoria in campionato per 2-1 contro la Roma dello scorso 21 gennaio, ha avuto un crollo importante, precipitando dal sesto posto al dodicesimo posto, conquistando solamente 6 punti nelle successive 10 partite di campionato. Oltre ai risultati negativi, la crisi dei giovani rossoblù è stata anche caratterizzata da una evidente difficoltà in zona gol con appena 8 gol all’attivo ma soprattutto da una fase difensiva che deve essere assolutamente rivista, visti i 16 gol subiti nelle ultime 10 gare ufficiali del Primavera 1. Si tratta di una situazione decisamente sfavorevole per il Cagliari Primavera che, se vorrà subito ripartire con un risultato positivo, dovrà mettere mano a entrambe le fasi di gioco, poiché il campionato non aspetta e alle spalle ci sono tre squadre che spingono come Milan, Napoli e Atalanta (tutte a 27 punti), senza dimenticare poi l’Hellas Verona, staccata invece di 2 lunghezze dai sardi e attualmente a 26 punti.
Aprile mese di fuoco
La pausa per le Nazionali potrebbe dare un’enorme mano al Cagliari Primavera, per ritrovarsi e ripartire dalle proprie certezze tecniche e mentali. Alla ripresa, però, i giovani rossoblù dovranno acquisire maggiore costanza in termini non solo di prestazioni ma soprattutto di risultati. Il calendario, da questo punto di vista, offre per la formazione di Filippi un mese di aprile di fuoco e ad alta tensione. Nello specifico, gli isolani saranno chiamati a fare punti in due scontri diretti per la salvezza contro Sampdoria e Udinese, mentre nel mezzo la parola d’ordine sarà portare a casa punti contro avversari da zona playoff come Juventus (contro cui i rossoblù, nel girone d’andata, avevano perso per 6-0, raggiungendo il loro punto più basso prima della cavalcata – poi bruscamente interrotta – verso i playoff) e Sassuolo. Indubbiamente le quattro partite precedentemente citate saranno un banco di prova fondamentale per Filippi e i suoi ragazzi. Urge una reazione da parte del Cagliari Primavera, che dovrà provare a mettere da parte un periodo complicatissimo tra risultati negativi, assenze e prestazioni poco soddisfacenti. Un obiettivo sicuramente importante, che serve per guardare più serenamente all’ultimo terzo di stagione.
Fabio Loi