Iniziare bene, trovare anche il vantaggio. Poi sciogliersi come neve al sole nonostante la pioggia battente. A Roma il Cagliari Primavera è incappato nuovamente in quei problemi che dopo l’inizio della stagione sembravano messi da parte, ma che il 3-1 ha fatto bussare nuovamente alla porta. Un passo falso che non elimina i progressi fatti negli ultimi mesi, ma che lascia intravedere ai giovani rossoblù la direzione da non prendere.
Paure
Al termine della gara contro i giallorossi, Fabio Pisacane si è preso tutte le responsabilità di una sconfitta che solo la gran giornata di Wodzicki tra i pali ha reso meno rotonda nel risultato. Eppure i primi venti minuti avevano mostrato per atteggiamento e per trame di gioco il volto migliore dei giovani rossoblù, consci di poter prendere qualche rischio alzando il proprio baricentro ma anche di poter mettere in difficoltà una squadra avversaria apparsa tutt’altro che irresistibile senza il pallone tra i piedi. Dopo il bel gol di Marcolini però la luce si è inspiegabilmente spenta, i metri percorsi all’indietro sono stati troppi e la Roma ha cominciato a schiacciare l’acceleratore senza che il Cagliari riuscisse mai a farglielo togliere. Con gli errori in costruzione che sono arrivati a confermare quanto oltre ai meriti degli avversari ci fosse un po’ troppo timore e poca convinzione da parte dei rossoblù. Qualcosa che già in passato Pisacane ha provato a combattere con parole chiare durante e dopo le gare giocate, ma che nella capitale non ha avuto antidoti. Dalla paura nasce anche la poca lucidità nella gestione dei palloni pesanti, nel capire quando spazzare o quando giocare il pallone soprattutto dalle retrovie. A Roma è arrivato il secondo errore evidente nella prima fase di palleggio da cui poi è nato un gol avversario. Crescere sotto questo aspetto sarà importante per rendere più solide le convinzioni nel fare quello che il Cagliari prova a fare da inizio stagione: giocare il pallone nella maniera migliore per creare vantaggi, viste anche le proprie qualità di diverso tipo sia sugli esterni che dentro al campo, senza che questa intenzione possa venir avvertita come una debolezza da chi osserva dall’esterno.
Calendario
Il calendario non presentava sconti e non ne presenterà ancora. Alla chiusura del girone d’andata sembrava chiaro che per i rossoblù stesse arrivando un test di potenzialità importante e non era scontato da superare. Dopo la vittoria con la Lazio, al di là dello scontro con il Bologna in cui l’undici isolano meritava forse qualcosa di più del pari, sono arrivate tre sconfitte, di queste con squadre che lottano per le prime posizioni della Primavera 1 come Milan e appunto Roma. Certo è però che il Cagliari ha dimostrato di valere di più dei 72′ giocati dopo il vantaggio al Tre Fontane e in stagione ha messo in chiaro di poter far male ad avversarie più quotate o con un rapporto di giocatori in età e sotto età più equilibrato rispetto al proprio. Servirà, dunque, imparare a guardare il passato non con nostalgia ma con voglia di tornare subito a replicarlo, senza dimenticare le lezioni del presente. La sfida con il Torino, attuale seconda forza del campionato, sabato 15 febbraio, sarà la prima occasione a cui guardare per tornare a far bene. Se a servire sarà un passo avanti di tutto il gruppo, quello più decisivo potrebbe essere quello di un centrocampo che nell’ultima uscita si è fatto risucchiare dal tornado romanista, esponendo ai forti venti anche una difesa che nelle ultime quattro giornate ha subito 9 reti. Con capitan Carboni su tutti che avrà il compito di provare a risalire di colpi dopo alcune giornate difficili nel trovare la posizione e il clima partita giusto per illuminare i compagni.
Matteo Cardia