Pazza, pazza Primavera. Dopo una delle gare più intense e spettacolari di tutta la stagione i rossoblù di Agostini, grazie all’1-1 sulla Sampdoria, accedono alla semifinale contro l’Inter, sabato 28 maggio alle ore 17 allo stadio Enzo Ricci di Sassuolo. È bastato il pareggio ai rossoblù per andare avanti contro i liguri in vista della migliore posizione in classifica nel campionato regolare, terzo posto i sardi e sesto i blucerchiati. Una gara ricca di sofferenze, di speranze, di belle giocate ma anche di tanto nervosismo quella contro i doriani per Luvumbo e compagni, che lascerà sicuramente degli importanti insegnamenti al gruppo di Alessandro Agostini in vista della semifinale contro i nerazzurri.
Spunti
La gara del Ricci tra Cagliari e Sampdoria ha confermato quanto visto in stagione, l’under 19 isolana negli strappi in ripartenza e con le transizioni rapide può fare male a chiunque. Luvumbo da una parte, a volte esageratamente frizzante ma spesso impossibile da marcare, e Desogus dall’altra, non la sua migliore gara contro i blucerchiati, possono saltare l’uomo con continuità, creare superiorità numerica e mettere tanti palloni a favore degli inserimenti dei centrocampisti. Altro punto di forza di questa squadra sono le mezzali di rottura e di inserimento. Da Cavuoti, finalmente tornato sui livelli a cui ci aveva abituato in passato, Kourfalidis, semplicemente imprescindibile, e Carboni, in costante crescita. Al Ricci poi il Cagliari ha scoperto di avere un supereroe vestito di verde, in quel caso, tra i pali. Gran parte del merito del passaggio alla semifinale è di D’Aniello. Non solo un rigore parato a Trimboli, ma anche tre interventi super su Montevago. Avere un portiere in fiducia in una mini torneo come sono i playoff è fondamentale. L’assenza per questioni di lista di un vero e proprio centravanti potrebbe essere un limite anche se l’esperimento Delpupo falso nove va premiato, l’argentino lì davanti non dà punti di riferimento e può sfogare tutta la sua classe.
Cosa limare
Il Cagliari contro la Sampdoria ha concesso anche tanto, e non sarebbe potuto essere altrimenti vista la forza dalla cintola in su dei doriani, ma ha mostrato anche alcuni piccoli aspetti da migliorare in vista dell’Inter. Per prima cosa il nervosismo, cinque cartellini gialli sono troppi. Alcuni arrivati in maniera davvero ingenua, come l’ammonizione a Palomba per aver calciato lontano un pallone al primo tempo. E anche Obert nella prima frazione ha rischiato grosso con una bestemmia in campo che l’arbitro ha deciso di non punire. In semifinale, inoltre, non sarà seduto in panchina Agostini. Anche lui nervoso e espulso durante il match con la Samp per delle proteste al direttore di gara. Insomma, la foga agonistica spesso è stata la forza di questo gruppo ma per andare fino in fondo alla lotta scudetto servirà anche un pizzico di lucidità e di gestione in più. Da rivedere anche qualcosina in fase di filtro in mediana, soprattutto a inizio gara e a inizio ripresa i sardi hanno faticato a trovare le misure giuste per spezzare sul nascere le iniziative avversarie abbassandosi un po’ troppo verso la propria difesa. Un vantaggio territoriale che all’Inter non si potrà concedere.
Nuovi protagonisti
La fortuna del Cagliari Primavera è che contro la Sampdoria è passato senza mostrare davvero tutta la sua potenza di fuoco. Kourfalidis usato solo nella ripresa, Iovu e Yanken fuori lista, uno per questioni fuori quota e l’altro per scelta tecnica, un Tramoni usato solo nel finale ma parso esclusivamente nella sua versione fumantina e non funambola, un Desogus che può dare molto di più. Insomma, Agostini ha ancora tante carte nel suo mazzo per disegnare una squadra che vada a giocarsela a viso aperto contro l’Inter. Con la squadra lombarda per gli isolani nel campionato tra andata e ritorno è arrivato un solo punto, 1-1 ad Asseminello e sconfitta 1-0 in casa Inter. Due gare tirate che fanno capire come niente sia deciso. Nella stagione regolare a deciderle è stata la gestione degli episodi e della partita. Forse l’ultimo vero step che manca a questo gruppo per poter andare fino in fondo ai playoff e sognare in grande.
Roberto Pinna